P E R I P R O F E S S I O N I S T I E G L I A P P A S S I O N A T I RISTORANTI Borgia-Milano unisce Psyche e cucina gourmet SPECIALE Lunga vita ai vini bianchi giovani o maturi Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Cru Classé Rosé 2021 rosato sostenibile di Provenza CHÂTEAU GALOUPET Mensile • Anno XVII • N°141 Aprile-Maggio 2022 Foto ©Margot Mchn
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3 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i L’ottimismo della volontà In un qualsiasi weekend di marzo le Cinque Terre brulicavano di stranieri. In montagna l’effetto Covid non è ancora passato e si fa fatica a trovare una casa libera. Napoli, anni fa non considerata fra le città d’arte, a Pasqua ha visto arrivare una notevole quantità di turisti. E anche la Liguria, nonostante lo stato delle autostrade, ha visto il risveglio dei suoi borghi dopo la pausa invernale con weekend affollati di persone. Piccoli flash che non vogliono spargere ottimismo a tutti i costi, ma solo per dire che, accanto alla drammaticità della guerra, al caro bollette, al personale che non si trova e al Covid che è sempre lì, qualcosa di buono esiste. Perché se c’è una cosa che questi anni difficili non sono riusciti a scalfire è la voglia degli italiani di andare fuori a mangiare. Lo certifica anche il rapporto Censis realizzato per conto di Italgrob dove si racconta che il 71,1% della popolazione afferma che tornerà con uguale o maggiore frequenza a fare colazione fuori casa nei bar o nelle pasticcerie, il 68,9% tornerà a sedersi al ristorante o in trattoria, il 65,9% tornerà a consumare aperitivi in wine bar, enoteche o brasserie. E il 21,7% (il 40,9% dei giovani) è intenzionato a frequentare di più i luoghi della convivialità. Si diceva che la pandemia ci avrebbe profondamente cambiato. Un po’ è vero, molti di noi non sono più gli stessi del 2019, ma andare a mangiare fuori piace ancora tantissimo. Ricordo un’intervista recente a una ristoratrice che raccontava che anche con la pioggia e il brutto tempo la gente voleva mangiare all’aperto. Un po’ è per la paura degli ambienti chiusi e un po’ perché abbiamo imparato a stare fuori anche se non batte il sole e perché l’aria fresca l’apprezziamo più di prima. Ma il bicchiere non è solo mezzo pieno. Bisogna ricordare il grido di dolore della Fipe con i 56 miliardi persi negli ultimi due anni e le 45 mila imprese che non ce l’hanno fatta e hanno dovuto chiudere i battenti. L’aumento dei prezzi delle materie prime si riflette sui conti delle aziende che non hanno poi tutta questa possibilità di ribaltare sul cliente la crescita dei costi. La marginalità (un eufemismo…) ne soffre e per questo c’è bisogno di avere una buona massa critica di clientela, far ruotare maggiormente i tavoli, sfruttare il delivery e cercare altre possibilità per sostenere il business. C’è voglia di ripresa, di consumi fuori casa e, non a caso, secondo l’Istat, le vendite food e vini nella ristorazione sono cresciute, nel 2021 rispetto al 2020, del 22,3%. Certo, la flessione rispetto alla fase pre-pandemica è rilevante, con un -22,4% fatto registrare nel 2021 rispetto al 2019. Se nel 2019 le vendite di food e vini nei ristoranti si aggiravano intorno agli 85 miliardi di euro, nel 2021 si sono superati i 63 miliardi. Netto calo, quindi, ma con una decisa impennata nei confronti del 2020 che non superava i 54 miliardi. E la ristorazione rappresenta il canale di importanza strategica soprattutto per i fine wine, e non solo da un punto di vista del business, ma anche da quello culturale. Raccontare, spiegare, fare assaggiare anche bottiglie particolari, è il ruolo del ristoratore, così come lo è dei produttori di vino. L’abbiamo ben visto a Vinitaly che ha appena chiuso i battenti a Verona decretando il successo di una manifestazione che, dopo due edizioni mancate causa pandemia, ha potuto finalmente svolgersi. Un Vinitaly diverso, meno affollato, anche per la “stretta” sugli ingressi dei consumatori dell’ente fieristico che ha puntato maggiormente su operatori e buyer. Dove l’atmosfera era positiva nonostante l’incremento dei costi e la difficoltà di reperire alcune materie prime, dalle bottiglie agli imballaggi. Chiamiamolo ottimismo della volontà. I segnali di ripresa non mancano, i turisti tornano e gli italiani vogliono andare al ristorante. Ma le difficoltà sono tante. Personale, bollette e il Covid che non se ne va. Ci vuole forza
4 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 SOMMARIO 3 EDITORIALE L’ottimismo della volontà Barbara Amati 11 CHAMPAGNE Debutta il Cristal Brut 2014 Barbara Amati 12 PASQUA VIGNETI E CANTINE I vini iconici trainano la crescita Barbara Amati 16 JACQUART La Cuvée de Prestige Alpha 2012 Barbara Amati 19 ETICHETTE La Pettegola 2021 by Van Orton Barbara Amati 20 FIRENZE Il successo del Chianti Classico Barbara Amati 26 INNOVAZIONI I forni Hybrid risparmiano energia Bibi Monti 31 BIRRE Nasce Frida con Vite Colte Barbara Amati 42 COVERSTORY Il Rosé sostenibile di ChâteauGaloupet Barbara Amati 48 MILANO Borgia unisce Psyche e cucina Barbara Amati 50 TOSCANA Petra 2018 si rinnova Barbara Amati 52 DENOMINAZIONI Valpolicella, la forza del territorio Clementina Palese 58 SALENTO Anche pesce povero al Conte Cavour Max Rella 60 WHISKY X by Glenmorangie per lamixology Francesco Torlaschi 62 SPECIALE Lunga vita ai vini bianchi Clementina Palese 74 RAPPORTI Dop e Igp soffrono l’horeca Francesco Torlaschi Direttore Responsabile Barbara Amati - amati@foodandbev.it Redazione redazione@foodandbev.it Collaboratori di Redazione Federica Belvedere Luigi Ferro, Bibi Monti Collaboratori Andrea Ballestra, Massimo Bargna, Paolo Becarelli, Donatella Bernabò Silorata, Elena Bianco, Jerry Bortolan, Luigi Caricato, Manuela Caspani, Irene Catarella, Rossella Cerulli, Giulia Marcucci, Beba Marsano, Gianni Mercatali, Carla Pacelli, Clementina Palese, Alex Pietrogiacomi, Gio Pirovano, Max Rella, Francesco Torlaschi, Micaela Zucconi Foto Marco Antinori, Adam Barker, Alberto Bernasconi, Ag Goblin, Marco Baldini, Gabriele Basilico, Paolo Biava, Alberto Blasetti, Roberto Bosi, James Bort, Sophie Boursier, Brambilla&Serrani, Claudia Calegari, Paolo Castiglioni, Stefano Delia, Andrea Di Lorenzo, Fanny Dussol, Davide Dutto, Foto Ennevi, Alessandra Farinelli, Alex Filz, Nicola Gnesi, Foto Gnudi, Andrea Federici, Giuseppe Ghedina, A. Ghirelli, Julie Lomont, Matteo Lonati, Gaia Menchicchi, Susi Mezzanotte, Andrea Moretti, Michele Nastasi, Hannes Niederkofler, Paolo Pansini, Ph Bassanelli, Sandra Pilacchi, Beatrice Pilotto, Dani Porcaro, Ingrid Rasmussen, Max Rella, Marco Parisi, Mauro Pomati, Federica Santeusanio, Andrea Savelli, Umberto Scabin, Aurora Scotto di Minico, Valentina Sommariva, Alberto Strada, Diego Tortini, Nao Tsuda, Lido Vannucchi, Francesco Vaona, Marco Varoli, Jacopo Ventura, Gabriele Zanon Responsabile Amministrativo e Commerciale Aldo Ballestra ballestra@febeditoriale.com Grafica e impaginazione Gierre Print Service Srl via Carlo Goldoni 1 - 20129 Milano Stampa Tiber Spa - via Volta 179 25124 Brescia Editore F&B Editoriale Srl - P.I. 05605300960 Registrazione Roc n°15455 del 04/07/2007 Reg. al Trib. di Milano n. 720 del 27/9/2005 Lunedì 18 Aprile Abbonamento Italia 6 numeri € 24
5 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 76 LEGUMI Rinasce la roveja e piace al Quirinale Rossella Cerulli 78 CHEF Molino Stucky tra Sicilia e Oriente Rossella Cerulli 80 STILE In sala arriva la salopette smoking Giulia Marcucci 82 OSPITALITÀ Il Cilento al Duca Marigliano Federica Belvedere 84 SFIZIOFOOD Sapore e freschezza con i fiori Elena Bianco 90 BOLOGNA Atmosfera internazionale al Velluto Manuela Caspani 92 QUARTIERI ALTI Hotel Weinegg per chi ama il vino Germana Cabrelle ATTUALITÀ 8 Uomini e Vigne 22 Novità da stappare 24 Food Valley 34 Lodge & Spa 36 Business News 94 Cultura e Gusto 96 Verità nascoste RUBRICHE 6 Chez… chef 40 Mondo in pentola 88 Spiritbarman 98 Buona lettura Direttore Responsabile Barbara Amati Redazione via Carlo Poerio 2 20129 Milano tel. 02.47787220 FOOD&BEVERAGE ONLINE www.foodandbev.it Seguiteci su Food&Beverage vi dà appuntamento al 20 Giugno 2022 141 APRILE-MAGGIO2022 ANNO XVII P E R I P R O F E S S I O N I S T I E G L I A P P A S S I O N A T I RISTORANTI Borgia-Milano unisce Psyche e cucina gourmet SPECIALE Lunga vita ai vini bianchi giovani o maturi Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Cru Classé Rosé 2021 rosato sostenibile di Provenza CHÂTEAU GALOUPET Mensile • Anno XVII • N°141 Aprile-Maggio 2022 Foto ©Margot Mchn 01-47_FeB_141.indd 1 13/04/22 16:50
6 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 … Chef Tony Lo Coco I Pupi Bagheria (Pa) A casa tua chi cucina? Io o mia moglie Laura Il tuo piatto preferito? Non ne ho uno preferito, adoro il piacere di un buon piatto La ricetta che ami di più cucinare? I primi, in cui ci sono tecniche, cotture da rispettare e alcune volte sperimentare Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Difficilmente mi capita di cucinare solo per me La ricetta per conquistare è... Tutte le ricette dei nuovi piatti in carta La tua cucina in una parola... Etica Il piatto che ti ha sorpreso di più? Mi sorprende un piatto preparato con accortezza Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Da Don Gino, sempre a Bagheria, la pasticceria e gastronomia della nostra famiglia Da quale collega vorresti andare a cena? Da Matias Perdomo, al Contraste Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Cucinare per un collega è sempre emozionante Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con Accursio Craparo, a Modica Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Per mio padre che non c’è più Se non avessi fatto il cuoco... Qualunque mestiere sintesi di tecnica e manualità Hai un budget illimitato: un ristorante a... Sono soddisfatto del nostro ristorante Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Preferisco lanciare una proposta di collaborazione ai colleghi che amano la Sicilia … Chef Domenico Francone Sala dei Grappoli, Castello Banfi Poggio alle Mura (Si) A casa tua chi cucina? La mia compagna, io raramente do una mano Il tuo piatto preferito? Orecchiette cime di rapa, salsiccia e mollica croccante La ricetta che ami di più cucinare? In estate pasta al pomodoro fresco e basilico Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Pesce crudo e un bel dessert La ricetta per conquistare è... Semplice ma d’effetto La tua cucina in una parola... Gustosa Il piatto che ti ha sorpreso di più? Il prossimo che farò Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? In una qualsiasi trattoria in campagna Da quale collega vorresti andare a cena? Juan Camillo Quintero, per il quale nutro una grande stima Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Gaetano Trovato, un grande maestro Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con il Pellicano, per via della vista sul mare Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Da motociclista direi Valentino Rossi Se non avessi fatto il cuoco... Ho sempre sognato di fare il cuoco, ma riuscivo bene a giocare a calcio come portiere Hai un budget illimitato: un ristorante a... Barbados Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? La sfida è sempre con me stesso, tutti i giorni Ci stupiscono, ci emozionano, ci fanno scoprire sapori nuovi e inaspettati, dando vita ad abbinamenti creativi o perfezionando piatti della tradizione; ma gli chef cosa mangiano? Che segreti nascondono? Quindici domande per scoprire i “vizi privati” dei grandi cuochi a cura di Carla Pacelli CHEZ…
8 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 UOMINI&VIGNE BOSCARELLI Il Nocio 2018, unNobile elegante e di carattere Il Nocio è il vino di punta di Boscarelli, storica azienda familiare produttrice di Vino Nobile di Montepulciano in località Cervognano, a 300 metri sul livello del mare, immersa tra le colline che scendono da Montepulciano e guardano la Valle di Chiana. Ed è proprio un Nobile di Montepulciano Docg Il Nocio -sul mercato con l’annata 2018- che nasce in un vigneto di quattro ettari. Le viti, selezioni di sangiovese prugnolo gentile, affondano le radici in terreni di origine alluvionale che hanno caratteristiche strutturali differenti dal resto dell’azienda, con zone sabbiose e argillose ben distinte che donano ai vini tannino, frutto e acidità. L’accurata selezione in vigna, tesa a massimizzare l’espressività di questi terreni che offrono tempi differenti di raccolta, definisce la produzione delle diverse cuvée. Le uve delle differenti parcelle sono fermentate e maturate separatamente in botti di rovere di Slavonia o francese per 18-24 mesi. “Nel blend si cerca l’equilibrio e la finezza, l’eleganza e la longevità: per questo il vino matura un anno in più in bottiglia”, spiega Luca De Ferrari che segue con il fratello Niccolò l’azienda fondata dalla sua famiglia nei primi anni Sessanta con l’acquisto dei Poderi Boscarelli. Un’azienda che guarda al futuro con vini che abbiano maggior bevibilità e siano meno concentrati e con un’alta acidità. “La grandezza dei vini di un’azienda si vede da ciò che essi possono dare nel tempo”. Il Nocio 2018 -di cui si producono 5mila bottiglie- è una grande espressione del Nobile di Montepulciano: un vino importante e di bel corpo, con profumi di mirtilli e sottobosco, spezie dolci e balsamiche che emergono da un profilo aromatico ampio e complesso. Sicuramente un vino di lunga vita che negli anni evolve svelando nuove sfumature. Luca e Niccolò De Ferrari sono animati dall’ambizione e dalla passione di vedere fino dove può arrivare il Nobile, puntando sulla selezione in vigna e la grande cura in cantina, per entrare con un vino elegante ed espressivo nelle liste importanti dei ristoranti, in Italia e all’estero. La produzione aziendale è di 120 mila bottiglie, di cui poco più del 70% indirizzato all’esportazione. ASSOCIAZIONI Lorenzo Cesconi presidente della Fivi Lorenzo Cesconi, vignaiolo in Trentino, è il nuovo presidente di Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. È stato eletto inmarzo a Piacenza durante l’assemblea ordinaria dei soci che ha visto anche il rinnovo del consiglio direttivo della Federazione. Cesconi succede aMatilde Poggi che è stata alla guida di Fivi per nove anni e attualmente ricopre il ruolo di presidente di Cevi, Confédération européenne des vignerons indépendants. Lorenzo Cesconi gestisce con i fratelli e il padre l’omonima azienda agricola con venti ettari di vigneto suddivisi tra la zona di Pressano e della Valle dei Laghi. Fa parte del consiglio direttivo della Federazione dal 2013 ed è stato vicepresidente nell’ultimo triennio. La Fivi è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e l’autenticità dei vini. STRATEGIE Cantine di Verona valorizza leDenominazioni Cantine di Verona ha approvato il primo bilancio dopo la fusione per incorporazione di Cantina Valpantena con Cantina di Custoza, avvenuta a luglio 2021. Il fatturato consolidato 2020-2021 è pari a 66.474.670 euro, con una crescita di oltre il 5%; l’utile netto è di 409.668 euro. Le liquidazioni ai soci, inoltre, sono aumentate di più del 10%. Cantine di Verona conta 110 dipendenti, distribuiti nelle tre sedi di Quinto, Custoza e Ponti sul Mincio. “La cooperativa nata dalla fusione tra due storiche realtà del territorio ha tra i maggiori obiettivi quello di valorizzare le Denominazioni del veronese, potendo contare su una maggiore forza commerciale e sulla possibilità di investimenti tecnologici innovativi -spiega Luigi Turco, presidente di Cantine di Verona- È, infatti, prevista in questi mesi la completa sostituzione dell’impianto di imbottigliamento dello stabilimento di Custoza. Questo permetterà, oltre all’incremento della capacità di imbottigliamento, la possibilità di produrre vini spumanti e frizzanti, che potranno rappresentare una delle prossime sfide commerciali del nostro Gruppo. Un altro punto rilevante è la valorizzazione di un Custoza Riserva e del Garda Doc”.
9 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 DISTILLATI Segretario di Stato il whisky veneto di Poli Segretario di Stato è il nuovo whisky di Poli Distillerie. Tutto ha avuto origine il 15 ottobre 2013, quando il più illustre cittadino di Schiavon, piccolo paese nel cuore del Veneto e storica sede di Poli Distillerie, venne nominato Segretario di Stato della Santa Sede: Pietro Parolin. Jacopo Poli ha voluto celebrare la nomina con il progetto di un whisky di puro malto affinato in botti di Amarone. Segretario di Stato è ottenuto da puro malto d’orzo gradevolmente torbato, distillato artigianalmente a piccoli lotti con Athanor, uno speciale alambicco appositamentemodificato. Dopo cinque anni in botti di rovere, il whisky affina per almeno un anno in botti di Amarone, che trasferiscono al distillato alcuni tratti distintivi di questo vino. Il bouquet aromatico ricorda una coppa di frutta secca tostata, uvetta, prugne, cioccolato e spezie affumicate; al gusto è fruttato e speziato, con note di malto e legno fresco; finale armonico e persistente, retro-olfatto elegante, mediamente torbato. Il nome Segretario di Stato, nonché la pianta di piazza San Pietro raffigurata in etichetta, sono state debitamente autorizzate dalla Segreteria di Stato della Santa Sede. Il primo lotto, imbottigliato nel dicembre 2021, è stato prodotto in edizione limitata in 1.898 esemplari in cofanetto di legno. REBRANDING Bertani Domains diventa Angelini Wine & Estates Bertani Domains diventa Angelini Wines & Estates. La realtà formata dai Tenimenti Angelini (le toscane Val di Suga, Tenuta Tre Rose, San Leonino, la friulana Cantina Puiatti e la marchigiana Fazi Battaglia) e dalla Cav. G.B. Bertani, storica azienda della Valpolicella, cambia nome. Nel 2022 Angelini torna quindi protagonista nel mondo del vino e, con la nuova denominazione sociale, conferma la volontà di continuare a investire nel settore vitivinicolo. Angelini Wines & Estates è oggi un gruppo di aziende vinicole che conta un totale di 1.700 ettari di proprietà, di cui 460 vitati, per una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie l’anno, un fatturato di 25 milioni di euro e 101 dipendenti. Lo storico marchio triangolare è sostituito da un segno aperto, caratterizzato da linee curve, che parla di inclusività e accoglienza e che sottolinea al contempo la dinamicità dell’universo Angelini. Diversificazione del business e vocazione industriale sono infatti le parole d’ordine alla base del renaming. Nella foto, Ettore Nicoletto, presidente e Ceo di Angelini Wines & Estates. CONSORZI Gladich alla guida dei vini del Soave Igor Gladich è il nuovo direttore del Consorzio tutela vini del Soave e guiderà in qualità di direttore anche il Consorzio tutela vini del Lessini Durello, il Consorzio tutela vini dell’Arcole e il Consorzio tutela vini del Merlara. Nato a Pordenone, laureato in Scienze forestali, Igor Gladich, classe 1983, ha maturato una lunga esperienza in ambito vitivinicolo ricoprendo incarichi pubblici di rilievo che dal 2010 al 2018 lo hanno visto impegnato in Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti) e dal 2018 fino al nuovo incarico in Regione Veneto, Direzione Agroalimentare. Gladich inoltre è stato membro effettivo del Comitato nazionale vini Dop per il triennio 2018 -2021 e per il triennio 2021-2024 lo è in qualità di coordinatore regionale, con competenza in materia di tutela e valorizzazione qualitativa e commerciale dei vini Dop e Igp. Nella foto, il neo direttore tra il presidente Sandro Gini e Lucia Vesentini, responsabile comunicazione. MONTALCINO Ferragamo cede Castiglion del Bosco A Montalcino passa di mano Castiglion del Bosco. La tenuta, che dal 2003 è di proprietà di Massimo e Chiara Ferragamo e che si estende per 2 mila ettari di cui 62 a vigneto nel cuore della Val D’Orcia, con resort di lusso, golf club e cantina di Brunello, è stata venduta a un importante family office internazionale, sembra per 200 milioni di euro. “La decisione di questo avvicendamento nasce con l’obiettivo di garantire lo sviluppo sia della parte ospitalità, sia di quella agricola dell’intera proprietà e avviene nel segno della continuità -spiegano a Castiglion del Bosco- Massimo e Chiara Ferragamo rimangono infatti coinvolti nell’azienda e viene confermato anche il management a partire dal Ceo Simone Pallesi”. Castiglion del Bosco è una delle tenute più grandi e storiche del territoriomontalcinese ed è tra i soci fondatori del Consorzio del Brunello di Montalcino, nel 1967; produce250milabottiglie.
10 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 UOMINI&VIGNE SOCIALE Monte Zovo, sostenibilità e formazione MonteZovo, l’azienda vitivinicoladella famiglia Cottini (nella foto), una delle più ecosostenibili in Italia, con vigneti in Valpolicella, Garda e Lugana, amplia la gamma di iniziative Csr (Corporate social responsibility) accrescendo il proprio impegno in tema di sostenibilità sociale. Dal 4 al 6 aprile Monte Zovo ha ospitato nella sede di Caprino Veronese alcuni studenti e studentesse di Its Veneto e Manduria per l’hackathon Z for Monte Zovo. L’iniziativa, ideata da WineHo Wine Hospitality con TEGing Italia, mira a formare wine hospitality manager consapevoli, rafforzando gli insegnamenti teorici con l’esperienza sul campo. I partecipanti hanno avuto l’opportunità di immergersi in una realtà strutturata come quella di Monte Zovo e di offrire le proprie conoscenze e creatività arricchendo così i progetti di enoturismo già in atto attraverso il punto di vista della Generazione Z. Il secondo fronte sul quale Monte Zovo ha scelto di impegnarsi riguarda la collaborazione con la Casa circondariale di Montorio. In occasione di Vinitaly, Monte Zovo ha utilizzato nel proprio stand alcuni Guéridon realizzati nel laboratorio di Montorio a partire dal recupero delle confezioni in legno dell’azienda agricola. ENOTECHE Flor.|Born to be wine apre a Verona A inizio aprile è stata inaugurata a Verona la nuova enoteca del progetto Flor.|Born to be wine già presente a Milano e Genova. Situata in vicolo Stella, nel centro storico, la nuova enoteca è un punto vendita informale e accogliente, che propone anche il servizio delivery in 30 minuti e a temperatura di tutte le bottiglie presenti. Al suo interno un team esperto guida i clienti tra oltre 600 referenze esclusivamente naturali, ovvero non sottoposte a trattamenti chimici, né in vigna né in cantina. La proposta di Flor. comprende etichette nazionali ed estere, con una predilezione per i piccoli produttori locali capaci di unire territorialità e alta qualità produttiva. A curare la selezione sono i professionisti del locale insieme ai soci fondatori del progetto, Giuseppe Rizzo e Federico Fiori. L’apertura di Verona segna l’inizio di un 2022 ricco di novità e di obiettivi importanti come quello di un nuovo punto vendita a Bologna. ACQUISIZIONI Tinazzi acquista la toscana Pian del Gallo Tinazzi, che vanta produzioni in Veneto e in Puglia, e ha sede a Lazise sul Garda, approda in Toscana. Il Gruppo ha infatti acquistato lo storico podere interamente biologico Pian del Gallo, nel Chianti Classico, a Greve. E l’ha fatto attraverso la società agricola Campopian amministrata da Francesca Tinazzi, che possiede e gestisce i vigneti in Veneto. A oggi sono tre le proprietà che ne fanno parte: Poderi Campopian a Sant’Ambrogio di Valpolicella, Cascina Montelupo nel Custoza e Tenuta Valleselle a Bardolino tutte in provincia di Verona. Pian del Gallo è una piccola azienda agricola biologica di 5,5 ettari con vigneto Chianti Classico Docg e Toscana Igt. Un luogo dedicato all’accoglienza, grazie alla presenza di una struttura ricettiva, in cui si produce anche un ottimo olio extravergine di oliva Dop dall’oliveto di proprietà. Tutte le produzioni agricole sono soggette da più di 20 anni a conduzione biologica certificata da Icea. ALLEANZE Nuovi accordi per Moncaro Nel 2021Moncaro ha accresciuto il fatturato del 10% rispetto all’anno precedente, attestandosi a quota 29,8 milioni di euro. La Cooperativa di Montecarotto (An) annuncia anche l’avvio di nuove partnership commerciali per aumentare la quota di mercato Italia e l’export. Nel primo trimestre del 2022 Moncaro ha perfezionato un importante accordo con la cooperativaMarche Doc che detiene i marchi Colonnara, noto brand specializzato nella spumantistica, e Pisaurum, già leader nella produzione di vini di qualità nell’area nord delle Marche. L’accordo prevede la gestione commerciale della produzione Marchedoc da parte di Moncaro, così da ottimizzare le risorse e valorizzare la distribuzione, oltre a un supporto dal punto di vista produttivo con trasferimento di know-how da parte della cooperativa. L’accordo favorisce quell’aggregazione commerciale che consentirà un ulteriore rafforzamento della presenza sui mercati nazionali e internazionali del vino marchigiano.
11 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 Cristal 2014, il profumo della materia che si libera Massimo Sagna, con i figli Leonardo e Carlo Alberto, è il distributore esclusivo della Maison Roederer. La Cuvée de prestige Cristal debutta con l’annata 2014, uno Champagne complesso e profondo di grande intensità aromatica Barbara Amati CHAMPAGNE Debutta la Cuvée Cristal Brut 2014 della Maison Louis Roederer presentata dallo Chef de caves Jean-Baptiste Lécaillon, affiancato da Massimo Sagna, con i figli Leonardo e Carlo Alberto, importatore esclusivo per l’Italia. “Il millesimo 2014 esprime l’approccio haute-couture attuato quotidianamente con pratiche virtuose, come la selezione massale, la potatura dolce, l’inerbimento, i preparati biodinamici -spiega Lécaillon- La composizione del Cristal Brut 2014 conferma la ricetta consolidata della Maison: 60% Pinot Noir, 40% Chardonnay”. Uve che nascono in 39 parcelle Grand Cru sulle 45 in cui sono suddivisi gli 80 ettari del Domaine Cristal: appezzamenti coltivati in regime di agricoltura biologica e biodinamica che in ogni millesimo hanno la capacità di mettere in luce una diversa anima della cuvée de prestige della Maison: il Cristal. “La viticoltura del XX secolo è ben diversa da quella del XXI: la tecnologia e l’enologia sono strumenti al servizio della materia prima, l’uva -dice lo Chef de caves- In ogni millesimo bisogna estrapolare il meglio da tutti gli acini. Dal 1976 è iniziato l’approccio alla vinificazione parcellare che si adatta a tutte le varietà. La selezione per Cristal 2014 è ricaduta su quelle con i suoli più bianchi, ricchi di craie (gesso), a metà della costa, in cui la vite gode dell’umidità del bosco e del vento. Si parla allora di climat e di quanto incida sui grappoli e sulla loro maturazione: rocce calcaree in cui i vini esprimono profondità e materia. Questa incredibile composizione del suolo è un termoregolatore naturale di umidità: qui, azoto, potassio e carbonio si liberano dolcemente e nel tempo. Umidità da un lato e nutrimento dall’altro”. Il 2014 è un millesimo di estremi, il primo in cui si può iniziare a vedere l’impatto del cambiamento climatico. Una vendemmia piuttosto tardiva, iniziata il 5 settembre, in cui le parcelle del Domaine Cristal sono state le ultime a essere raccolte alla fine del mese. “Un’annata dai contrasti forti: una primavera splendida e asciutta, un giugno torrido, un’estate autunnale, fresca e piovosa, un settembre caldo e molto secco -aggiunge Lécaillon- La chiave del millesimo sta nel terreno e nel lavoro dei viticoltori: il gesso, premiante perché più drenante, ha permesso di eliminare gli eccessi d’acqua dell’estate e di limitarne i ristagni. Fondamentali le nostre pratiche viticole, sempre più virtuose, che permettono di spingerci oltre nella ricerca dell’equilibrio delle uve e della maturazione. È un Cristal singolare -continua- che presenta una grande intensità aromatica ed esprime solarità: la materia si svela in un perlage finissimo, esaltando un’intensa purezza gessosa grazie all’equilibrio tra potenza, solidità e agilità. Un connubio che si assapora già ora, ma che sarà ancora più impattante con l’affinamento in vetro. Cristal 2014 è il profumo della materia che si libera”. La nuova annata della Cuvée de prestige della Maison Louis Roederer svela un’eccellente freschezza e sapidità ed esprime solarità, esaltando un’intensa purezza gessosa
12 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 I vini iconici e innovativi trascinano la crescita Umberto Pasqua, presidente, e il figlio Riccardo, Amministratore delegato. In alto, uno dei vini della linea Icons, Hey French, uvaggio di bianchi delle migliori annate, e due immagini della nuova campagna di comunicazione globale House of the Unconventional Barbara Amati AZIENDE “Per Pasqua Vigneti e Cantine il 2021 è stato un annomolto importante, che ha consolidato l’azienda il cui successo è stato determinato da un team capace, efficiente e competente”: così il presidente Umberto Pasqua ha esordito alla conferenza stampa annuale di presentazione del bilancio, con un riconoscimento al lavoro dei figli, che sono al suo fianco al timone dell’azienda, e dei manager. Nel 2021 Pasqua Vigneti e Cantine ha incrementato il proprio giro d’affari che ha raggiunto i 63 milioni di euro, confermandosi così tra i brand wine più performanti a livello di export (89,6% -gli Usa assorbono il 33%del totale, l’Asia il 10%-); i ricavi nel mercato domestico crescono del 14% rispetto al 2019. Investimenti in ricerca e sviluppo, capacità di declinare la proposta a seconda del mercato e del canale di vendita, ma soprattutto valorizzazione del brand attraverso stili di vinificazione innovativi: questi gli ingredienti che hanno permesso di crescere. “Nel 2020 abbiamo spinto per costruire la marca, con prodotti premium cercando maggior valore: se non c’è capacità di visione non si va da nessuna parte. Occorre interpretare i trend e saper innovare creando prodotti che altri non fanno”, spiega l’Amministratore delegato Riccardo Pasqua. Il futuro vede il consolidamento e la continuazione della strategia di premiumisation iniziata 7 anni fa: “I vini premium su cui abbiamo investito costituiscono la maggioranza del giro d’affari (il 53% del fatturato): da un lato la linea Icons, la collezione di etichette più rappresentative dell’innovativo stile di vinificazione della cantina, dall’altra il rilancio di Cecilia Beretta, la linea di vini della Valpolicella. I vini Icons comePassioneSentimentoRomeo&Juliet (il vino dell’azienda più venduto nel mondo), Famiglia Pasqua, 11 Minutes, Hey French, Mai DireMai guidano il compartopremium passato dai 25 milioni di euro del 2019 ai 32 milioni nel 2021. Anche Cecilia Beretta segna una crescita importante, passando dai 4,4 milioni del 2014 ai 9,6 milioni di euro dello scorso anno”. Progetti ad alto tasso di innovazione e qualità che comprendono anche i vini rosati che passano da 1 milione di euro di giro d’affari nel 2014 a 6 milioni nel 2019 fino ai 9 milioni nel 2021. “La validità della nostre strategie ci consente di affrontare il futuro con numeri solidi e spalle larghe con un piano di investimenti per inserire talenti nell’organico in Italia, in America e in Asia, e risorse per finanziare la qualità: innanzitutto nel vigneto, che è centrale, ed è il maggior investimento nei prossimi anni”. Acquisizione di nuovi vigneti e affitti con accordi a lungo termine, tecnologie innovative e sostenibilità. Tra gli obiettivi c’è di arrivare nel 2023 al 10% dei vigneti certificati organic da raddoppiare nel 2026. “Siamo molto ambiziosi e puntiamo in alto, siamo ottimisti perché abbiamo le idee molto chiare: anche il 2022 è partito bene e già nel primo trimestre si è registrata una crescita importante”. In marketing e comunicazione l’azienda investe il 9% del giro d’affari ed è partita in febbraio la nuova campagna di comunicazione Pasqua House of the Unconventional, in 68 Paesi, su social media, stampa, cartellonistica, che racconta i vini in maniera, ovviamente, non convenzionale. Nel 2021 Pasqua Vigneti e Cantine ha incrementato il proprio giro d’affari che ha raggiunto i 63 milioni di euro, con il 90% di export. Sul mercato domestico i ricavi crescono del 14%
PURE ITALIAN VODKA
14 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 UOMINI&VIGNE TOSCANA Le Vigne di Silvia da calciatrice aproduttrice Dopo una vita nel calcio professionistico, Silvia Fuselli (53 presenze in nazionale) è tornata nella sua terra d’origine per abbracciare uno dei sogni che aveva fin da bambina: fare la contadina. Nasce così, a Bolgheri, l’azienda vitivinicola Le Vigne di Silvia, un’esperienza imprenditoriale tutta al femminile. I 15 ettari di terreno, dei quali cinque vitati, sono coltivati secondo il metodo biologico e la scelta dei vitigni, cabernet franc, cabernet sauvignon, vermentino e verdicchio, è legata alle tipicità del territorio. L’azienda propone tre vini dalle caratteristiche ben definite. Giochessa è il Vermentino dalla forte personalità e dall’identità spiccata, Artemio è un Doc Bolgheri Rosso da uvaggio cabernet sauvignon, solare, mediterraneo, con un carattere molto personale. Infine, Itinerante, un elegante Toscana Cabernet Franc che nella campagna di Bolgheri ha trovato il suo terroir di elezione. Le etichette Le Vigne di Silvia sono distribuite da Vino & Design di Reggio Emilia. MANIFESTAZIONI Enovitis in campo in Friuli a Ca‘ Bolani Il 23 e 24 giugno torna Enovitis in campo, evento organizzato da Unione italiana vini e dedicato alla presentazione di prodotti, tecnologie, macchinari e servizi per la coltivazione del vigneto. La 16a edizione si terrà in Friuli Venezia Giulia nella Tenuta Ca’ Bolani di Cervignano del Friuli (Ud), nel cuore della Doc Aquileia. Con oltre 500 ettari a vigna la Tenuta Ca’ Bolani è la più estesa del Nord Italia. Quest’anno sono attesi circa 150 espositori. Diverse le novità di questa edizione: per la prima volta un’area specifica verrà riservata ai robot e all’automazione. Lo spazio si articolerà in un’area espositiva e in filari dimostrativi dedicati a macchine, attrezzature, componentistica e prodotti accessori che introducono automatismi nelle pratiche vitivinicole. DISTRIBUZIONE Whisky irlandese e gin per Coca-Cola Hbc Dopo aver superato cinquanta referenze in poco più di due anni, Coca-Cola Hbc Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, continua ad ampliare il suo portafoglio Spirits grazie a un nuovo importante accordo con Glendalough Distillery, e la società madre Mark Anthony Brands International, per la distribuzione nel canale horeca di diversi prodotti dell’azienda irlandese. Con questo nuovo accordo, Glendalough Distillery, fondata nel 2011 a Wicklow, in Irlanda, porta sul mercato italiano sette referenze della sua gamma composta da prodotti artigianali super premium e prestige: cinque whiskey, Glendalough Pot Still, Glendalough Double Barrel, Glendalough Single Cask, Glendalough 17-Year-Old Single Malt, Glendalough 25-Year-Old Single Malt; due gin super premium, Glendalough Rose Gin, Glendalough Wild Botanical Gin. NOMINE Marco Vicentini dirige le vendite di Cielo e Terra Marco Vicentini è il nuovo direttore vendite Gdo e horeca I tal ia del - la Cielo e Terra. Proveniente da Cantina di Soave, Vicentini approda nell’azienda vinicola vicentina conosciuta per il brand Freschello distribuito con successo nella Gdo, partecipata per il 51% da Cantine dei Colli Berici. Oltre a Freschello, Vicentini segue anche i marchi Casa Defrà e Famiglia Cielo dal 1908, sviluppando la rete distributiva e creando nuove opportunità nel canale horeca che l’azienda intende comprendere nelle nuove strategie. Ha, quindi, il compito di valorizzare la linea premium promuovendo i vini autoctoni del territorio dei Colli Berici nella ristorazione di qualità e di rivitalizzare il segmento vino da tavola con il brand Freschello che ha compiuto lo scorso anno 25 anni. Per Marco Vicentini il mondo del beverage è, oltre che il focus del suo lavoro, una passione, maturata in anni di lavoro in aziende premium che hanno formato la sua professionalità.
www. FOOD AND BEV .it L’enogastronomia a portata di click www.foodandbev.it CANTINE San Michele Appiano presenta Fallwind “La qualità non conosce compromessi”: per il winemaker della Cantina San Michele Appiano, Hans Terzer, questa convinzione si è da sempre basata sul fatto che ogni varietà ha bisogno di una collocazione particolare in vigna con rese che devono essere improntate allaqualità. Affinchéquestaqualità sia sempre garantita, ecco l’idea di rilanciare i vini della linea Selezione chiamandoli con il nome del vento di caduta che caratterizza tutta la zona in cui insistono i vigneti della Cantina: Fallwind. Fallwind è il vento che soffia ogni giorno, in grado di creare il microclima ideale perché le uve siano sane e perfettamente mature e i vini caratterizzati da freschezza, proprietà aromatiche e longevità. È su questi valori, considerati il pilastro della produzione vitivinicola di San Michele Appiano (che ha chiuso il 2021 con un +5% di fatturato), che si è ritenuto necessario evolvere sotto un unico nome rappresentativo per tutto il territorio, ossia Fallwind, tutti i vini provenienti dai vigneti selezionati, ambasciatori del proprio terroir e che rispecchiano in modo unico i punti di forza dei diversi piccoli impianti. A seconda della varietà, i vini vengono vinificati in acciaio o in legno con l’obiettivo di raggiungere una piena complessità e un bouquet raffinato. La cura in vigna, grazie all’intenso lavoro manuale sotto le rigide direttive sulla qualità, li contraddistinguono in Italia e nel mondo come vini ricercati, di carattere e ben strutturati. Sono dieci i vini di Fallwind tra i bianchi e i rossi dell’Alto Adige che al meglio esprimono il suo terroir: per i bianchi, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Riesling e, novità, il Gewürztraminer prodotto da vitigno autoctono. Per i rossi, Pinot Noir Rosé, Schiava, e le Riserve Pinot Noir, Lagrein eMerlot Cabernet. Fuori dal coro, ma parte della selezione della Cantina, è il Pinot Bianco Schulthauser che mantiene nome ed etichetta storica: è considerato tra i vini bianchi più importanti della cantina per qualità e per la sua storia. L’immagine di Fallwind è rappresentata da un’antica incisione del Macaion, parte del massiccio della catena montuosa della Mendola che sovrasta la Strada del Vino di Appiano, accompagnato dal simbolo che raffigura lo stemma dei signori di Appiano, composto da una stella e un chiaro di luna calante.
16 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 Cuvée de prestige Alpha 2012 complessa e finissima La Maison Jacquart è una delle cooperative più estese dalla Champagne, con oltre 2.400 ettari di vigneto. Produce vini dallo stile contemporaneo, che giocano sulla mineralità e la freschezza. La Cuvée Alpha, prodotta solo nelle annate migliori, nella vendemmia 2012 ha donato uno Champagne luminoso ed espressivo, di grande equilibrio Barbara Amati CHAMPAGNE Jacquart ha presentato la Cuvée de prestige Alpha 2012 da Carico, cocktail-bistrot milanese. A rappresentare la Maison di Reims, Patrick Spanti, direttore export, eGabriele Rondani, direttore marketing di Rinaldi 1957 che importa e distribuisce in Italia questi vini. Jacquart è una delle realtà più estese della Champagne, con 2.400 ettari di vigneti (300 quelli degli Champagne Jacquart) in quattro aree: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blanc e Côte des Bar. “Grazie alla possibilità di scegliere fra tanti cru, laMaison esprime l’eccellenza della Champagne e mantiene una costanza di stile che è la sua firma -ha spiegato Patrick Spanti- Uno stile contemporaneo, che gioca con lamineralità e la freschezza dello chardonnay. Fondata nel 1964 la Maison non ha sulle spalle il peso della storia e questo le consente di sperimentare. Per gli affinamenti utilizziamo solo acciaio, per un gusto pulito e fresco. Vinifichiamo e affiniamo separatamente 150 vini e tutti svolgono la fermentazione malolattica”. Piacevolezza immediata, freschezza, leggerezza, non troppa struttura euna coerenza aromatica-gustativa contraddistinguonoquesti Champagne che traggono il meglio da unmosaico di vigne che dà il nome a uno degli Champagne più amati, il Brut Mosaïque. Cuvée Alpha 2012 è un millesimato di sole uve pinot noir e chardonnay. “Le percentuali cambiano in funzione dell’annata, considerando che non tutte le vendemmie meritano di diventare Cuvée Alpha -ha detto Spanti- Abbiamo prodotto solo il 2005, il 2006 e il 2010. Nella versione Blanc 2012, Chardonnay e Pinot noir hanno quasi la stessa percentuale: 52% il primo (Avize, Cramant, Oger) e 48% il secondo (Aÿ, Verzenay, Verzy), da vigneti Premier cru e Grand cru. Il vino affina sui lieviti almeno sette anni e dopo la sboccatura rimane in cantina altri sei mesi; il dosaggio è di 7 grammi di zucchero per litro”. Dal colore luminoso e brillante, al naso si svela complesso, finissimo, espressivo ed elegante; al palato si colgono note di lieviti, frutta secca, agrumi e rosa, in una combinazione di grande freschezza ed equilibrio. Cuvée Alpha 2012 è stata accompagnata dalla cucina dello chef Leonardo D’Ingeo che ha proposto Risotto, beurre blanc alla kombucha, salsa all’aglio orsino, bottarga, nocciole sott’aceto e Wagyu tataky, giardiniera ai pepi, olio al miso bruciato. In assaggio anche il Brut Mosaïque, dagli aromi freschi, fruttati e di fiori d’arancio; in bocca, è morbido, con un finale persistente. Molto attraente il colore del RoséMosaïque che unisce a Chardonnay, Pinot Meunier e Pinot Noir, il 15%-18% di vino Pinot Noir; al palato è ampio e seducente, e svela note di pesca e albicocca. Infine, Jacquart Signature 5 anni, cuvée di una speciale selezione di Brut Mosaïque, ha una ricchezza eccezionale pur mantenendo la freschezza e la finezza caratteristiche della Maison. Molto ampio all’assaggio, ha una polpa fruttata e carnosa sostenuta da un’evidente nota citrica. Prodotto da Jacquart, è un millesimato realizzato solo nelle migliori annate. Una Maison giovane, senza il peso della storia, libera di sperimentare
18 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 UOMINI&VIGNE CHAMPAGNE AlbertoMassucco diventa produttore Grande amante delle bollicine francesi, Alberto Massucco è il primo italiano a possedere una vigna. Dopo aver iniziato la sua avventura nel mondo vitivinicolo come importatore e distributore di Champagne in Italia, quest’anno, grazie all’amicizia con il produttore di Champagne Erick De Sousa, l’imprenditore piemontese fa il suo debutto sul mercato italiano con una propria etichetta: Mon idée de Cramant. È una cuvée con tiratura limitata a sole 500 bottiglie, rigorosamente numerate, prodotta nelle vigne di Cramant, villaggio Grand Cru della Côte de Blancs, grazie all’eccezionale annata 2018. Quest’autunno uscirà anche la Cuvée Mirede, un omaggio alla moglie che per anni lo ha sostenuto e seguito nella realizzazione dei suoi obiettivi. Il 2023 vedrà l’uscita del suo Blanc de Blancs 100% Chardonnay, il Millesimato Alberto Massucco Champagne Grand Cru 2018. CAMPANIA Zero e Fiano Xa le sfide di Tempa di Zoè Zero e Fiano Xa: due sfide della viticoltura campana firmate Tempa di Zoè, azienda ambasciatrice della storia delle “tempe”, ovvero le colline che attraversano il Cilento e che rappresentano l’essenza della vita: Zoe, come declinavano i primi Greci giunti in queste terre. Tempa di Zoè è un’idea imprenditoriale di Bruno De Conciliis che nasce nel luglio 2019 grazie a una cordata di amici-investitori-estimatori con l’idea di dare continuità a un progetto: lo Zero, prodotto per la prima volta nel 1997. È un vino classico, che nasce in una vigna di aglianico di oltre sessant’anni; il parziale appassimento e la fermentazione controllata sono il preludio a 30 mesi di affinamento in rovere e a un anno di affinamento in bottiglia che precedono il debutto della nuova annata, la 2018, presentata con una veste rinnovata. La naturale freschezza dell’Aglianico equilibra la beva anche nelle annate calde, la complessità e la ricchezza aromatica lo caratterizzano da sempre: un vino godibile fin dai primi anni, ma molto longevo. XA, l’altro vino di punta, è una esperienza nuova, un Fiano le cui uve provengono da tre vigne con altitudine, esposizione e suoli diversi. Il nome XA è una abbreviazione dal greco Xanthos, l’immortale cavallo giallo figlio dello Zefiro. La fermentazione delle uve si completa in tonneau nei quali il vino rimane per 12 mesi sulle fecce fini, quindi affina un anno in bottiglia: è fresco, complesso, sapido e longevo. LOCALI A Milano apre Orange Spritz Bar Da un’idea di Filippo Bosio eMarina de Bertoldi nasce nel cuore di Milano Orange Spritz Bar, la prima spritzeria al centro della movida di Porta Venezia, in via Tadino. Il locale offre 16 diversi tipi di spritz in vari formati, abbinando i liquori classici con le bollicine di Prosecco, alla spina come da tradizione. Ogni Spritz è impreziosito da una particolare guarnizione e da diversi gusti di soda: c’è il Laguna Blu con il curaçao, il Pinky con il liquore al passion fruit, il Milano con il Cynar, il China Mon Amour con il China Martini e tanti altri da scoprire. Oltre agli Spritz, sono disponibili anche i cocktail tradizionali. La cucina interna prepara piadine, toast e pizze cucinate su pietra refrattaria nel forno. Proprio come in una caffetteria newyorchese, nella nuova spritzeria di Milano è possibile ordinare lo Spritz in diversi formati. VITICOLTURA Ferrari, il primo report di sostenibiltà La Ferrari di Trento traduce la sua naturale vocazione alla sostenibilità nel primo report che ripercorre quanto realizzato nel corso del 2020 e definisce la visione di sostenibilità dell’azienda. Oltre alla conversione biologica nei propri vigneti è stato redatto il protocollo “Il Vigneto Ferrari-per una viticoltura di montagna sostenibile e salubre”. Rivolto agli oltre 600 viticoltori che conferiscono l’uva a Ferrari, il protocollo si concentra sulla naturale fertilità del suolo con il duplice obiettivo della salvaguardia dell’ambiente e della salute di chi lavora nel vigneto. Oltre ad avere raggiunto l’obiettivo di “zero contagi sul posto di lavoro”, Ferrari ha ampliato l’organico, incrementato il pianodi welfare aziendale e integrato il redditodi chi è stato costretto a ricorrere alla cassa integrazione. Ha inoltre attivato misure di supporto alla filiera e raddoppiato leproprie erogazioni liberali, che hanno raggiunto oltre 450 mila euro, ossia lo 0,7% del fatturato, per supportare la comunità in una fase particolarmente critica.
19 Food&Beverage |aprile-maggio 2022 Il Vermentino La Pettegola 2021 by Van Orton Design Il bianco strutturato e dai profumi intensi di Banfi si veste della divertente etichetta creata dai gemelli Stefano e Marco -noti come i Van Orton- artisti la cui estetica è influenzata dalla cultura pop grafica e cinematografica degli anni ’80 e ‘90 Barbara Amati ETICHETTE La Pettegola è l’iconico Vermentino di Banfi che, prodotto per la prima volta nel 2012, a partire dal 2018 vanta un’edizione limitata (solo 20 mila bottiglie per la 2022) firmata, ogni anno, da artisti e designer di fama internazionale. Una sinergia, tra l’azienda di Montalcino e gli artisti, che dà vita a etichette personalizzate intriganti e divertenti, perlopiù coloratissime. Dopo quella firmata da Alessandro Baronciani nel 2018, da Ale Giorgini nel 2019, da Riccardo Guasco nel 2020 e da Elena Salmistraro nel 2021, quest’anno è stata la creatività esplosiva del duo Van Orton a interpretare questo vino bianco, strutturato e dai profumi intensi, la cui annata è, ovviamente, la 2021, che è sul mercato anche con la consueta etichetta. Van Orton Design sono una coppia di artisti gemelli, Stefano e Marco, classe 1983, che vivono e lavorano a Torino. Nati come grafici, “siamo più grafici che illustratori - confessano nella diretta streaming che ha lanciato la “loro” Pettegola- e siamo stati stimolati dall’idea di approcciarci a un mondo, quello del vino, di cui non siamo esperti. Ma ci siamo molto divertiti durante la realizzazione della nostra etichetta che abbiamo sviluppato con il nostro stile interpretando il mondo e il territorio di Banfi con colori fluo e una serigrafia in digitale”. La loro estetica è influenzata dalla cultura pop, in particolare quella grafica e cinematografica degli anni ’80 e ’90, in un ritorno al futuro psichedelico e giocoso che associano allo stile delle vetrate delle chiese gotiche, creando un mix immediatamente riconoscibile. La parola pettegola rimanda alla donna che ama chiacchierare dei fatti altrui, ma la pettegola è anche un uccellino con il becco rosso, le lunghe zampe arancioni, la livrea grigio-cenerina sul dorso e bianca sul ventre, che vive lungo la costa della Maremma ed è così chiamato per il ciangottare dei maschi in amore. È, ovviamente, questo uccellino il protagonista de La Pettegola by Van Orton: “L’abbiamo immaginato come il personaggio principale di un videogioco coloratissimo e un po’ psichedelico, come quelli con cui passavamo le ore da bambini. La nostra pettegola si muove in un paesaggio toscano stilizzato, tra colline, fiori, grappoli d’uva, biciclette, tramonti incandescenti: un mix di elementi che restituisce tutta l’energia di questo immaginario. Abbiamo usato una linea unica, l’abbiamo unita ai nostri colori accesi e alle nostre texture distintive per creare un design che ci rappresentasse al 100%”. Come per le due edizioni passate, l’etichetta della Limited Edition 2022, che gira tutt’intorno alla bottiglia, prende vita grazie alla Realtà Aumentata, questa volta arricchita da una novità: oltre ad animare il micromondo creato dai Van Orton, infatti, alcuni degli elementi che lo compongono “escono” dai limiti della bottiglia cercando di “vanortizzare” l’ambiente. Come in un vero e proprio videogioco, l’utente potrà fermarli facendo tap su di loro e scoprirà, così, cosa succede a ogni tap. Per vedere l’etichetta animata basta scaricare la App Banfi Experience (Apple Store-Play Store) e inquadrare la bottiglia (banfi.it). La coppia di designer torinesi firma l’iconico Vermentino di Banfi. Una limited edition, prodotta in 20 mila bottiglie, la cui etichetta si anima grazie alla Realtà Aumentata
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