N°146 Febbraio Marzo

P E R I P R O F E S S I O N I S T I E G L I A P P A S S I O N A T I FOCUS Amarone crescono i valori calano i volumi SPECIALE Il vino italiano fra problemi e ottimismo Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Grand Vintage Blanc e Rosé 2015, un’annata luminosa MOËT & CHANDON Mensile • Anno XVIII • N°146 Febbraio-Marzo 2023 Foto: Giulia Mantovani

3 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i Il fine dining? In salute “Spiacente di deludervi, ma la notizia della mia morte è grossolanamente esagerata”. Leggendo certi articoli di questi giorni sul fine dining, viene in mente il telegramma che Mark Twain scrisse all’Associated Press dopo aver appreso che era stato pubblicato il suo necrologio. La notizia di gennaio della chiusura del tristellato Noma di Copenhagen dello chef René Redzepi e quella di febbraio di un altro tristellato, il St. Hubertus dello chef Norbert Niederkofler al Rosa Alpina di San Cassiano (Bz) e del locale di Filippo La Mantia al Mercato Centrale Milano, hanno fatto immaginare la fine della ristorazione di lusso. Lo scenario in parte giustifica questa tesi. I costi delle materie prime in aumento, il prezzo delle bollette, ora però in calo, la mancanza di personale e la possibilità di una nuova recessione disegnano un quadro che non induce all’ottimismo. Tutto vero e anche tutto un po’ esagerato. Intanto si potrebbe dire che le storie dei tre ristoranti sono differenti e tutti e tre non sembra abbiano deciso di chiudere definitivamente, ma di ripensare il progetto che ripartirà in nuove forme dedicandosi anche ad altro. È il caso di Niederkofler con il Kosmo Taste The Mountain, integrato nella rinnovata stazione sciistica del Mottolino, a Livigno, che ha comportato un investimento di quattro milioni di euro che per un ristorante sono parecchi. A Verona, poi, Giancarlo Perbellini chiude la sua sede storica, ma solo perché si trasferisce al 12 Apostoli, altra insegna celebre della città di Romeo e Giulietta, dove lo chef aveva iniziato la propria storia professionale. Anche se le difficoltà non mancano, la ristorazione di livello appare quindi molto vivace. Antonino Cannavacciuolo, ad esempio, non si è fatto distrarre dai suoi impegni televisivi e ha allargato la propria attività aprendo vicino a Pisa un resort con hospitality e ristorante con una stella Michelin. In sostanza, come abbiamo già scritto altre volte, la ristorazione, il fine dining, è diventato in questi anni un business un po’ più complicato che vede lo chef assumere sempre di più le vesti dell’imprenditore, che non può, però, abbandonare del tutto la cucina, e andare in Tv, fare consulenze e allargarsi ad attività continue come quella del catering di alto profilo. Ma non solo. Il collegamento con l’ospitalità si fa sempre più importante. Oltre il 36% dei ristoranti stellati, infatti, è collegato a una struttura alberghiera. Si tratta, secondo un’elaborazione del Sole 24 ore, di 139 locali su 385 stellati che diventano presenze sempre più importanti anche per i grandi gruppi alberghieri. “Nel corso degli ultimi anni abbiamo riscontrato, soprattutto in Italia, un trend che ha visto la ristorazione in albergo diventare più attrattiva e promettente -ha spiegato al quotidiano Elisa Puleo, director Food & Beverage per la divisione Sud Europa del Gruppo Belmond- sia in termini di offerta che di tipologia di servizio: diventato meno formale, anche se sempre attento e puntuale. In alcuni casi, soprattutto in strutture in stile resort, abbiamo visto il peso della ristorazione sul conto economico dell’albergo toccare il 40%. Nel caso dello Splendido Mare di Portofino con il suo ristorante DaV Mare (il primo ristorante aperto al di fuori dei propri spazi dal tristellato Da Vittorio della famiglia Cerea, ndr), la ristorazione è arrivata a coprire addirittura il 60% dell’intero fatturato”. Quindi, non sembra che vada tutto così male e, in fondo, se andiamo a guardare, il ristorante di Norbert Niederkofler chiude per ristrutturazione dell’intero albergo, ma per riaprire con una formula diversa, sempre all’interno di un hotel. L’abbinamento con alberghi e resort non è l’unica strada, ma una delle tante a disposizione del fine dining. Che sembra ancora in salute. Le notizie di qualche chiusura fanno immaginare la fine della ristorazione di alto livello. Che invece va avanti sperimentando nuove strade, come insegna Norbert Niederkofler

4 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 SOMMARIO 3 EDITORIALE Il fine dining? In salute Barbara Amati 13 BANFI Arte e tecnologia per La Pettegola Barbara Amati 15 FRANCIA Champagne, la rotta del futuro Francesco Torlaschi 16 COLLECTION Cresce il valore del Chianti Classico Marco Gemelli 19 CELEBRAZIONI Haggis e whisky omaggio a Burns Francesco Torlaschi 20 ARNALDO CAPRAI Sagrantino, un vinomoderno Barbara Amati 27 STAZIONI La food hall di Chef Express aMilano Barbara Amati 29 FIRENZE Buyer e pubblico affollano Pitti Taste Federica Belvedere 33 NAPOLI Puok, dal blog ai panini Federica Belvedere 42 MOËT & CHANDON Debutta il Grand Vintage 2015 Barbara Amati 48 RISTORANTI Pascucci e la ricchezza del mare Federica Belvedere 50 INDAGINI Fine wine, horeca in ripresa Francesco Torlaschi 52 APERTURE Frezza, innoalla romanità Rossella Cerulli 54 AMARONE Calano i volumi, crescono i valori Barbara Amati 62 CAMPANIA L’HosteriaèBugiarda, lacucinaèvera Rossella Cerulli 64 SPECIALE Il vino tra problemi e ottimismo Clementina Palese Direttore Responsabile Barbara Amati - amati@foodandbev.it Redazione redazione@foodandbev.it Collaboratori di Redazione Federica Belvedere Luigi Ferro, Bibi Monti Collaboratori Andrea Ballestra, Massimo Bargna, Paolo Becarelli, Donatella Bernabò Silorata, Elena Bianco, Jerry Bortolan, Germana Cabrelle, Luigi Caricato, Manuela Caspani, Irene Catarella, Rossella Cerulli, Giulia Marcucci, Beba Marsano, Gianni Mercatali, Carla Pacelli, Clementina Palese, Alex Pietrogiacomi, Gio Pirovano, Max Rella, Francesco Torlaschi, Micaela Zucconi Foto Christine Andorfer, Marco Antinori, Adam Barker, Alberto Bernasconi, Ag Goblin, Marco Baldini, Gabriele Basilico, Alberto Blasetti, James Bort, Sophie Boursier, Brambilla&Serrani, Claudia Calegari, Paolo Castiglioni, Marco Curatolo, Stefano Delia, Andrea Di Lorenzo, Davide Dusnasco, Fanny Dussol, Davide Dutto, Foto Ennevi, Alex Filz, Nicola Gnesi, Foto Gnudi, Andrea Federici, Adriana Forconi, Giuseppe Ghedina, A. Ghirelli, Julie Lomont, Matteo Lonati, Giulia Mantovani, Gaja Menchicchi, Michele Nastasi, Hannes Niederkofler, Massi Ninni, Paolo Pansini, Ph Bassanelli, Ph Adesso Agency, Photo@Strada del Vino dei Colli Euganei MDanesin, Sandra Pilacchi, Beatrice Pilotto, Francesco Piras, Camilla Pizzini, Dani Porcaro, Max Rella, Marco Parisi, Jacopo Salvi, Federica Santeusanio, Stefano Scatà, Stefan Schuetz, Aurora Scotto di Minico, Valentina Sommariva, Alberto Strada, Mike Tamasco, Benedetto Tarantino, Leo Torri, Andrea Tortora, Diego Tortini, Paolo Valentini, Lido Vannucchi, Francesco Vaona, Marco Varoli, Gabriele Zanon Responsabile Amministrativo e Commerciale Aldo Ballestra ballestra@febeditoriale.com Grafica, impaginazione e stampa Gierre Print Service Srl via Carlo Goldoni 1 - 20129 Milano Editore F&B Editoriale Srl - P.I. 05605300960 Registrazione Roc n°15455 del 04/07/2007 Reg. al Trib. di Milano n. 720 del 27/9/2005 Lunedì 6 marzo Abbonamento Italia 6 numeri € 24

5 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 74 COLLI EUGANEI Tra vino, gastronomia e benessere Giovanna Moldenhauer 76 MILANO La merenda di Amodio Federica Belvedere 78 ITINERARI I sapori di Matera Massimiliano Rella 82 FIRENZE 4F BoutiqueHotel club per gli amici Francesco Torlaschi 84 SFIZIOFOOD La versatilità del pepe Elena Bianco 90 MONZA Il food pairing di En3 Manuela Caspani 92 QUARTIERI ALTI A Certosa il silenzio è Rosa d’Oro Micaela Zucconi ATTUALITÀ 8 Uomini e Vigne 22 Novità da stappare 24 Food alley 34 Lodge & Spa 36 Business News 94 Cultura e Gusto 96 Verità nascoste RUBRICHE 6 Chez… chef 40 Mondo in pentola 88 Spiritbarman 98 Buona lettura Direttore Responsabile Barbara Amati Redazione via Carlo Poerio 2 20129 Milano tel. 02.47787220 FOOD&BEVERAGE ONLINE www.foodandbev.it Seguiteci su Food&Beverage vi dà appuntamento al 24 aprile 2023 146 FEBBRAIO-MARZO2023 ANNO XVIII P E R I P R O F E S S I O N I S T I E G L I A P P A S S I O N A T I FOCUS Amarone crescono i valori calano i volumi SPECIALE Il vino italiano fra problemi e ottimismo Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Grand Vintage Blanc e Rosé 2015, un’annata luminosa MOËT & CHANDON Mensile • Anno XVIII • N°146 Febbraio-Marzo 2023 Foto: Giulia Mantovani 01-47_FeB_146.indd 1 01/03/23 09:32

6 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 … Chef Davide Guidara Tenerumi Therasia Resort Vulcano A casa tua chi cucina? Mia madre o mia zia, mi annoia cucinare a casa Il tuo piatto preferito? Pane e pomodoro con origano, olio e tanto sale La ricetta che ami di più cucinare? Non ne ho una in particolare: quelle più creative Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Cerco il numero del ristorante dove cenare La ricetta per conquistare è... Spaghetto al pomodoro, fatto veramente bene La tua cucina in una parola... Decisa Il piatto che ti ha sorpreso di più? Spaghetto allo scoglio di Giuseppe Iannotti Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? In tutti i bistrot che cucinano in maniera gustosa Da quale collega vorresti andare a cena? David Muñoz mi manca Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Credo che l’emozione nella performance tenda a far generare molti errori… Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Sinceramente con la vista che offre il Tenerumi nessuno, ma Azurmendi non mi dispiacerebbe Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Alessandro Magno Se non avessi fatto il cuoco... Questo non si può dire… Hai un budget illimitato: un ristorante a... Su un’isola sperduta, come le isole Pitcairn Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? A me stesso, lo faccio costantemente … Chef Paolo Griffa Paolo Griffa al Caffè Nazionale Aosta A casa tua chi cucina? Mia moglie al 90% Il tuo piatto preferito? I dolci La ricetta che ami di più cucinare? Il cioccolato, scioglierlo e lavorarlo Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Qualcosa di semplice e fresco, senza accendere i fornelli magari La ricetta per conquistare è... Una torta al cioccolato La tua cucina in una parola... Originale Il piatto che ti ha sorpreso di più? L’insalata russa di mia nonna, un sapore e una consistenza senza eguali Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Ovunque ci sia una buona cucina e un bell’ambiente Da quale collega vorresti andare a cena? Anne Sophie Pic a Valence Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Ferran Adrià Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Eleven Madison Park di Daniel Humm Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Marie Antoine Carême Se non avessi fatto il cuoco... Avrei fatto il designer Hai un budget illimitato: un ristorante a... Parigi Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Andrea Antonini Ci stupiscono, ci emozionano, ci fanno scoprire sapori nuovi e inaspettati, dando vita ad abbinamenti creativi o perfezionando piatti della tradizione; ma gli chef cosa mangiano? Che segreti nascondono? Quindici domande per scoprire i “vizi privati” dei grandi cuochi a cura di Carla Pacelli CHEZ…

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8 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 UOMINI&VIGNE COLLABORAZIONI Ferrari Trento “adotta” l’Alberghiero Trentino Ferrari Trento aderisce al progetto di Fondazione Altagamma Adotta una Scuola grazie alla partnership con l’Istituto Alberghiero Trentino di Levico Terme (Tn), confermando il proprio impegno sul territorio anche sul fronte sociale. La collaborazione, rivolta alle aree Sala e Accoglienza, sia degli ultimi tre anni della Scuola, sia dell’Alta Formazione, mira a valorizzare le potenzialità degli studenti, rafforzandone il percorso di preparazione professionale e fornendo loro ulteriori strumenti per diventare i prossimi protagonisti del settore dell’ospitalità. L’intento del progetto, supportato da 23 aziende a livello nazionale, è proprio quello di creare un rapporto virtuoso tra scuole tecnico-professionali e imprese, arricchendo la formazione e rispondendo al tempo stesso alle esigenze dei brand, che oggi faticano a trovare sul mercato del lavoro i talenti manifatturieri fondamentali per il proprio sviluppo. La scelta di Ferrari Trento di focalizzarsi sul mondo della ristorazione e dell’hotellerie nasce dal percorso di approfondimento sul tema dell’arte dell’ospitalità condotto a partire dal 2016. L’Istituto Alberghiero Trentino di Levico Terme è stato selezionato in quanto scuola di eccellenza nel panorama nazionale. La partnership ha preso il via a fine febbraio con la presentazione di una proposta didattica che coinvolgerà 20 relatori, fra esperti del settore e manager del Gruppo Lunelli, per un totale di circa 100 ore di formazione fra lezioni frontali ed esperienze sul campo. Sono infatti previsti approfondimenti sul mondo del vino e della ristorazione, della gestione, della comunicazione, del marketing, ma anche visite in cantina e nei vigneti, oltre a opportunità di stage nel ristorante stellato del Gruppo Lunelli, Locanda Margon, e ai Ferrari Spazio Bollicine. “L’ospitalità è un tema perfettamente coerente con i valori del marchio Ferrari. L’Italia è il Paese dell’accoglienza e l’ospitalità è un tratto importante di quell’arte di vivere italiana di cui Ferrari Trento vuole essere ambasciatore”, ha detto Matteo Lunelli, presidente di Ferrari Trento nonché di Fondazione Altagamma. FIERE Torna Vinitaly dal 2 al 5 aprile Con l’evento di Seoul nel febbraio di quest’anno, Vinitaly ha concluso un Roadshow in 13 tappe nell’ambito delle quali è stata presentata anche la 55ª edizione della rassegna che si terrà a Fieraverona dal 2 al 5 aprile. Una campagna di incoming senza precedenti che ha potuto contare sulla collaborazione di Ice e dei delegati Veronafiere in 9 Paesi di 3 continenti (America, Europa, Asia) che rappresentano i due terzi del valore e del volume di vino tricolore esportato nel 2022. Ora è il momento di tornare a casa per la nuova edizione dellamanifestazione che rappresenta un punto fermo per il mondo del vino italiano e internazionale. Forte del successo dell’ultima edizione che ha registrato il record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingressi con 25 mila operatori provenienti da 139 Paesi, Vinitaly coinvolgerà come è ormai consuetudine tutta la città con eventi per il pubblico e una serie di appuntamenti per gli operatori professionali. NOMINE DanielaMastroberardino guida le Donne del Vino Cambio della guardia per le Donne del Vino. Daniela Mastroberardino è la nuova presidente dell’Associazione. Produttrice campana, amministratore ed export manager dell’azienda Terredora di Montefusco (Avellino), ha ricevuto l’incarico dal nuovo Consiglio direttivo. La presidente uscente Donatella Cinelli Colombini, che ha retto l’Associazione per sette anni portando le socie oltre quota mille, le ha consegnato il simbolico campanellino. “La strada tracciata è divenuta familiare a tante di noi, a tutte quelle socie che hanno dedicato tempo ed energie per rendere, negli anni, le Donne del Vino quell’associazione splendida che è oggi -ha affermato le neo presidente- Il futuro avrà la cifra della continuità, proponendo il punto di vista delle donne nello straordinario mondo del vino in cui lavoriamo: cultura e promozione, formazione, presenza sui temi che interessano il settore, internazionalizzazione. Sono certa che avremo anche la capacità di rinnovarci: non c’è continuità senza un pizzico di discontinuità”.

9 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 AMARONE La Valpolicella ricorda Quintarelli Villa Brenzoni Bassani, sede del Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella, in occasione del decennale dalla scomparsa di Bepi Quintarelli cambia nome e viene dedicata al “grande maestro” dell’Amarone ricordato anche con una statua. “Giuseppe Bepi Quintarelli è stato un pioniere per il mondo del vino, un riferimento per il territorio e un padre putativo per la Denominazione -ha detto il presidente del Consorzio veronese, Christian Marchesini, nella foto con Fiorenza Quintarelli- Il suo ricordo riesce a incarnare al tempo stesso la storia e l’evoluzione della Valpolicella, e ancora oggi il suo nome è sinonimo di Amarone in tutto il mondo. È stato definito da molti un artigiano del vino: della sua professionalità e umanità vogliamo conservare l’attenzione devota alla qualità, lo sguardo visionario verso il futuro e l’intuito capace di leggere e intercettare il mercato, contribuendo a tracciare la strada dell’internazionalità della Denominazione”. CONCORSI Le barlady in gara a Lady Drink a Portofino Domenica 12 e lunedì 13 marzo all’Excelsior Palace Hotel-Portofino Coast si svolgerà la 26ma edizione di Lady Drink, organizzata da Danilo Bellucci. L’edizione di quest’anno torna con una giornata dedicata anche alle barlady d’Europa. Lady Drink si conferma un evento-concorso destinato a premiare la professionalità femminile del bere miscelato. Ormai da tempo, infatti, dietro il banco di locali e grandi alberghi sono sempre più numerose le ragazze che preparano e servono cocktail eccellenti. Quarantacinque barlady giungeranno da tutte le regioni d’Italia per sfidarsi nell’arte della miscelazione. I cocktail saranno valutati dalla giuria sulla base dell’aspetto, del gusto, dell’aroma e per la decorazione. Il concorso si concluderà con la premiazione delle prime tre classificate nelle categorie long drink, pre dinner e after dinner che si sfideranno per la conquista del Trofeo Lady Drink 2023. NOMINE Paolo Pasini presidente del Consorzio Valtènesi Paolo Pasini è il nuovo presidente del Consorzio Valtènesi, eletto dal rinnovato consiglio di amministrazione all’unanimità. Vicepresidenti sono Cristina Inganni e Marco Turina. Paolo Pasini, 52 anni, alla guida con i cugini dell’azienda agricola Pasini San Giovanni a Raffa di Puegnago (Bs), già vicepresidente nelle due precedenti tornate, succede ad Alessandro Luzzago, al vertice per tre mandati. “La strada intrapresa è quella giusta e l’obbiettivo è continuare nella medesima direzione -afferma Pasini- Il verbo è solo uno, Valtènesi, questo siamo e questo dovremo raccontare, facendo tutto quello che dobbiamo per consolidare e salvaguardare l’identità del Valtènesi e promuovere nel miglior modo possibile il vino di territorio che si deve raccogliere sotto la Denominazione che abbiamo scelto di adottare. Centrale rimarrà anche il lavoro di ricerca in termini agronomici sul groppello, il nostro vitigno principale, patrimonio costituente e fondamentale della nostra identità vitivinicola, oltre allo sviluppo delle potenzialità della Casa del Vino, sede del Consorzio a Puegnago”. FRANCIACORTA Il nome nasce da un errore ortografico del padre dei fondatori della cantina La Montina, nonno Fiore, che in una lettera alla moglie si congeda con un tenero saluto: “Ho tanta voglia di abbracciarti…Te e i nostri amati figli, siete sempre nel mio Quor”. Quor è dunque cuore: da lì nasce l’ispirazione che ha portato a fine 2018 alla concezione di Quor 2910 e oggi a Quor Franciacorta Nature Brut. La cuvée è espressione della filosofia di una famiglia legata a doppio filo al territorio della Franciacorta. È stato così spontaneo prediligere una tipologia Nature per questa Riserva che vuole essere interprete diretta e immediata delle potenzialità della sua terra. Nessun dosaggio per Quor, che riposa in barrique per alcuni mesi. Grazie a questo passaggio in legno, all’assaggio Quor svela note rotonde ed avvolgenti, il sorso è lungo, inaspettato e deciso. Quor Nature Brut riposa in barrique

10 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 UOMINI&VIGNE ROMA In marzo arrivano i Vini Selvaggi Manca poco alla quarta edizione di Vini Selvaggi. La Fiera Indipendente dedicata ai produttori di vini naturali, artigianali e a basso intervento si svolgerà a Roma, allo Spazio Novecento del grande salone dell’Eur, domenica 12 e lunedì 13 marzo. La manifestazione ospiterà oltre cento produttori artigianali di vini, sidri e birre a fermentazione spontanea, tra cui venti cantine internazionali. I vignaioli presenti faranno degustare oltre 900 vini provenienti da Italia, Francia, Spagna, Slovenia, Germania, Polonia. Prodotti che nascono da un’agricoltura biologica e biodinamica realizzata da piccoli artigiani che scelgono di vinificare con minimi interventi enologici “senza aggiungere e senza togliere”, ovvero senza snaturare l’essenza del vino. La manifestazione si rivolge a tutti gli appassionati di vini naturali, ma anche ai professionisti della ristorazione, agli agenti di commercio, agli studenti di scienze alimentari e a chiunque abbia il desiderio di ampliare le proprie conoscenze sul mondo del vino. NOMINE Innocenzi allaguida del ConsorzioDocVenezie IFlavio Innocenzi è il nuovo direttore del Consorzio tutela vini Doc Delle Venezie. La Doc triveneta -la seconda più estesa in Italia, che riunisce gli operatori della filiera produttiva del Pinot Grigio di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino- ha deciso di arricchire la propria struttura con una figura dirigenziale di alto profilo che assumerà la responsabilità degli aspetti gestionali e organizzativi del Consorzio, la cura dei rapporti con gli associati e con gli enti esterni, e delle attività di promozione e sviluppo. Classe 1970, laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche, Mba, poliglotta, specializzato in marketing strategico all’Imd di Losanna e in proprietà intellettuale presso l’Ompi di Ginevra, Flavio Innocenzi approda al Consorzio Delle Venezie forte di una lunga esperienza manageriale in primarie industrie alimentari, nel settore fieristico e in una prestigiosa realtà consortile per la tutela di prodotti Dop. NOVITÀ Oleato, distillato alle olive creato da Tripstillery Oleato è il distillato alle olive creato in esclusiva nella distilleria all’interno di Tripstillery, il primo cocktail bar con distilleria dove si può realizzare il proprio distillato personalizzato, fra i grattacieli di Porta Nuova, in piazza Alvar Aalto, a Milano. Olive, foglie di ulivo e olio sono le uniche materie utilizzate per la creazione del distillato. L’olio extravergine macera nell’alcool puro per circa un mese. La miscela viene quotidianamente agitata a mano per estrarne le complessità aromatiche e distillata, tramite alambicco discontinuo da 50 litri insieme a olive taggiasche e foglie. Il distillato è poi diluito con acqua purissima per ottenere la gradazione alcolica di 43%. Il risultato è un distillato intenso ed elegante da bere liscio e utilizzato in cocktail miscelati come Il Grande Olivosky (Oleato, amaro al Caffè e Assenzio, yogurt, Rooibos Vaniglia) e il Negroni all’Oliva (Oleato, Martini ambrato, Bitter Fusetti). Oleato è disponibile nel formato da 50 centilitri ed è possibile acquistarlo da Tripstillery. IRLANDA The Busker, irish whiskey di Illva Saronno The Busker è la linea di Irish Whiskey prodotta a Royal Oak, distilleria situata nel sud-est irlandese nella Contea di Carlow, proprietà della Illva Saronno Holding dal 2019 e fiore all’occhiello delle distillerie di whiskey irlandese. La Single Collection è costituita da tre grandi whiskey: Single Grain, Single Malt, Single Pot Still. A questi si aggiunge la quarta referenza, il Blend Triple Cask Triple Smooth che propone un’esperienza di degustazione completa. The Busker Triple Cask Triple Smooth nasce da una miscela composta da Single Grain whiskey di altissima qualità e un’elevata percentuale di Single Malt whiskey e Single Pot Still whiskey. Il profumo ricco e intenso, con note di vaniglia e frutti tropicali anticipa un gusto che si rivela incredibilmente equilibrato, con sentori di malto e cioccolato fondente e note di caramello e cannella. Un Whiskey maturato e rifinito in botti di bourbon, sherry e Marsala.

12 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 UOMINI&VIGNE DENOMINAZIONI Una nuova partenza per il Consorzio Marsala A sessant’anni dalla sua fondazione, il Consorzio per la Tutela del Vino Marsala inizia un nuovo corso, con la partecipazione di 16 produttori, tra case vinicole e cooperative del territorio. L’assemblea ha approvato l’ingresso di nuovi soci, la modifica dello statuto, l’elezione del consiglio di amministrazione e la nomina del presidente. All’assemblea hanno sottoscritto l’adesione le cantine: Pellegrino, Florio-Duca di Salaparuta, Lombardo, Intorcia, Curatolo Arini, Fici, Alagna Giuseppe, Martinez, Vinci, Frazzitta, Birgi, Paolini, Casale, Colomba Bianca, Europa, Petrosino. Tra i primi obiettivi del Consorzio c’è il riconoscimento erga omnes, la tutela e valorizzazione dei territori vocati alla produzione di vino Marsala, oltre all’importante modifica del disciplinare di produzione con l’inserimento della menzione Unità geografica aggiuntiva Sicilia. IMMAGINI Paolo Tait veste la linea Warth di Moser Sette etichette che raccontano un’identità, una passione, un’ambizione. Moser presenta la nuova immagine della linea Warth, realizzata dall’artista Paolo Tait: un segno netto e distintivo per “vestire di bellezza” la selezione di vini fermi della cantina. Eleganti, freschi, diretti, questi vini valorizzano le peculiarità del terroir trentino, dalle colline su Trento e la Valle dell’Adige ai ripidi terrazzamenti della Valle di Cembra. Il nome Warth, toponimo delle antiche mappe catastali austro-ungariche, indica l’anfiteatro di vigneti situato sulla collina di Gardolo di Mezzo, affacciato sulla città di Trento. Qui è situato il cuore produttivo dell’azienda Moser, costituito dalla moderna cantina per l’affinamento, dai locali per lo stoccaggio e dalla sala degustazione. I vini fermi Warth appartengono alle Denominazioni Trentino Doc e Vigneti delle Dolomiti Igt e comprendono Gewürztraminer, Riesling Renano, Moscato Giallo, Müller Thurgau, Lagrein, Teroldego e la sua riserva, Rubro. SICILIA Nasce il Consorzio della Doc Mamertino Il Mamertino torna ad affacciarsi nel panorama vitivinicolo siciliano attraverso un nuovo slancio associativo. Dopo il riconoscimento della Doc nel 2004 e la nascita dell’Associazione nel 2019, giunge infatti a compimento il lungo percorso di affermazione del Mamertino con la fondazione del Consorzio. Sono quindici le realtà vitivinicole coinvolte sotto la guida della presidente Flora Mondello. L’areale della Doc ricade nella parte nord-orientale della provincia di Messina -abbracciando ben 31 Comuni- che dalla costa tirrenica risale colline, boschi e rilievi per caratterizzare uno degli habitat viticoli più straordinari e ricchi di biodiversità della Sicilia: i Nebrodi. Un territorio aperto sul mare, ma con altezze che raggiungono anche i 500 metri, in grado di esprimere condizioni pedoclimatiche peculiari. Il tessuto produttivo comprende piccole aziende a conduzione familiare con una media di 3/4 ettari (per un’estensione complessiva pari a circa 50 ettari) e piccole produzioni di nicchia per un totale di 100 mila bottiglie annue. Le tipologie ammesse dal disciplinare di produzione sono Bianco e Bianco Riserva; Rosso e Rosso Riserva; Calabrese o Nero d’Avola e Calabrese o Nero d’Avola Riserva e, infine Grillo-Inzolia. DEGUSTAZIONI I terroir del Barolo a Monforte d’Alba La quattordicesima edizione del banco d’assaggio I grandi ter roi r de l Barolo si svolgerà sabato 25 e domenica 26 marzo a Monforte d’Alba (Cn), in uno dei centri più importanti della Langa del Barolo. Sede dell’evento le eleganti sale del Moda Venue nel centro storico del paese. L’evento è ulteriormente cresciuto nelle ultime edizioni, mantenendo intatto il carattere che ne ha ispirato la nascita: un’occasione straordinaria di approfondimento sul Barolo e sul suo territorio, e sulle distinte menzioni geografiche che compongono l’area di produzione. Valorizzando con l’assaggio cantine che producono Barolo attraverso distinte etichette che raccontano il territorio, I Grandi Terroir del Barolo comprenderà banchi d’assaggio, incontri con le cantine, masterclass e visite nelle aziende.

13 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 Arte e tecnologia per La Pettegola di Banfi Barbara Amati TOSCANA Noma Bar è l’artista scelto per illustrare l’etichetta del Vermentino dell’azienda toscana. Ventimila bottiglie in Limited edition con l’aggiunta della realtà aumentata I l connubio fra vino e arte prosegue con un’iniezione di tecnologia grazie all’utilizzo della realtà aumentata. Tutto questo si ritrova nella sesta edizione della Limited Edition di La Pettegola, il Vermentino di Banfi avvolta dalle figure estremamente lineari ed essenziali di Noma Bar. Primo artista non italiano a collaborare con la casa vinicola toscana, NomaBar, israeliano di base a Londra, nato nel 1973, è un designer, illustratore, grafico, i cui lavori sono stati pubblicati su numerosi media internazionali. Le sue illustrazioni si caratterizzano per l’utilizzo di linee nette che delimitano quello che definisce “spazio negativo”, e consentono di vedere con la mente. Famoso per i ritratti di personaggi politici, cantanti e attori, protagonisti delle fiabe e tanti animali, l’artista israeliano ha collaborato con Ong e brand internazionali come Greenpeace, Amnesty International, Ibm, Coca-Cola e molti altri. La presentazione è avvenuta finalmente in presenza al Frida Bar di Milano con gli artisti che hanno firmato la Limited Edition dal 2018 a oggi e che hanno raccontato la creazione delle loro etichette per questo profumato Vermentino. La prima, nel 2018, è stata disegnata da Alessandro Baronciani, seguito da Ale Giorgini, Riccardo Guasco nel 2020, Elena Salmistraro nel 2021 e i Van Orton nel 2022. Con La Pettegola, Noma Bar si avvicina per la prima volta al mondo del vino. “Non avevo mai lavorato prima su un’etichetta o con la realtà aumentata -dice- Ma le sfide, come questa proposta da Banfi, sono quelle che più mi appassionano. Ho voluto coniugare il mio stile con il mondo de La Pettegola, immaginandodonne intente a rivelarsi sogni, passioni e segreti di fronte a un bicchiere di vino. Le loro emozioni, così come i dettagli de La Pettegola, sono come nascoste in piena vista: lo stupore che si crea nel guardare più da vicino è ciò che rende il design e la vita così speciali”. L’artwork di Noma Bar rappresenta cinque figure femminili che, se a prima vista possono sembrare un enigma, osservandole meglio se ne possono cogliere i dettagli più veri, scoprendo che in ognuna di loro c’è un po’ de La Pettegola: l’uccellino si svela, nel disegno degli occhi, della bocca, come anche il calice di vino. Inoltre, in occasione della decima vendemmia de La Pettegola si è pensato a una confezione speciale che propone un’etichetta animata grazie alla realtà aumentata. Le cinque figure femminili, infatti, si animano esprimendo i loro pensieri e le loro emozioni. Per vedere l’etichetta animata basta scaricare la app Banfi Experience (disponibile su Apple Store-Play Store) e inquadrare la bottiglia. Prodotto per la prima volta nel 2012, il Vermentino La Pettegola Toscana Igt 2022 ha un’aromaticità e un’acidità spiccata, intensi sentori agrumati e di pesca gialla accompagnati da note floreali e di salvia. La struttura è piena e ben equilibrata dalla freschezza, con un finale molto persistente e fruttato. In alto, l’etichetta del Vermentino La Pettegola 2022 nella Limited edition 2023 disegnata dall’artista israeliano Noma Bar. La sua è la sesta edizione del progetto di Banfi che quest’anno ha riunito in una confezione tutte le sei bottiglie de La Pettegola, un vino dall’aromaticità spiccata, struttura piena e ben equilibrata dalla freschezza, con un finale fruttato

14 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 UOMINI&VIGNE CONSORZI Nuovi disciplinari per i Colli Piacentini Il Consorzio tutela vini Doc Colli Piacentini ha avviato un percorso condiviso di aggiornamento dei disciplinari dei vini da presentare al ministero dell’Agricoltura nel corso del 2023. Intanto, con l’obiettivo di mappare tutte le aree di miglioramento e innovazione dei disciplinari in uso, nel corso del 2021 è stata avviata una vasta consultazione che vede protagonisti 140 vignaioli e vinificatori che danno lustro agli oltre 6 mila ettari di vigneto piacentino e che si avvale della preziosa collaborazione dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, oltre che di tecnici agronomici ed enologici. Il primo passo è stato la realizzazione di un questionario rivolto agli associati per stimolare un confronto di idee utile al lavoro di messa a punto, correzione e riscrittura dei disciplinari, a cui è seguita una serie di incontri sul territorio con i produttori. Nella foto, da sinistra, Patrizio Campana, Marco Profumo, Giovanni Derba. NOVARA La Piemontina punta sul Ghemme ASizzano, in provincia di Novara, nasce la cantina La Piemontina con oltre 20 ettari di vigneto e sette etichette. La gamma comprende due vini base come il Colline Novaresi Doc Rosso e il Colline Novaresi Doc Bianco, mentre i vini più importanti sono il Ghemme Docg e il Colline Novaresi Doc Vespolina. A questi si aggiunge il Metodo Classico di Erbaluce e nel 2023 uscirà il Metodo Classico Rosato insieme al Colline Novaresi Doc Nebbiolo Cobianco e, nel 2024, anche il Ghemme Docg Riserva e il Passito di Erbaluce. Nella cantina sarà anche installato un impianto fotovoltaico per ridurre i costi di gestione e portare avanti un percorso di rispetto e tutela dell’ambiente. L’obiettivo è portare i vini della cantina nella Gdo oltre che in enoteche e ristoranti, e di sbarcare nel medio-lungo termine sui mercati internazionali. EVENTI Cantine protagoniste al Salonedel Vinodi Torino Nasce il Salone del vino di Torino, interamente dedicato ai vini piemontesi: dal 4 al 6 marzo Torino diventa una grande cantina che accoglie i produttori. Da martedì 28 febbraio fino alla conclusione del Salone più di cento eventi diffusi, per un calendario off in cui, oltre ai produttori, diventano protagonisti i grandi ristoranti, le piole e le enoteche, artisti e scrittori, tra masterclass, cene, degustazioni e spettacoli. “Torino da sempre si contraddistingue per la capacità di accogliere e innovare -diconoMimmo Carretta, Assessore Sport, Grandi eventi, Turismo della Città di Torino, e Paolo Chiavarino, Assessore Commercio e Mercati- L’idea di portare un Salone del vino di Torino che ospiti le eccellenze, le sperimentazioni, la storia e il futuro delle nostre terre ha da subito convinto l’amministrazione per la valenza turistica e culturale che la viticoltura può regalare ai cittadini e per la ricaduta che può portare sugli operatori del settore”. NOMINE Di Lorenzo presidente dell’Accademia Vite Vino Rosario Di Lorenzo è il nuovo presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino. Succede ad Antonio Calò nominato presidente onorario. L’elezione è avvenuta al termine del Consiglio accademico che ha formulato le linee di indirizzo per il quadriennio, individuando la necessità di potenziare l’attenzione verso sostenibilità, difesa e valorizzazione delle tipicità delle produzioni e dei territori vitivinicoli nazionali, sviluppo dell’enoturismo, sfide imposte dal cambiamento climatico e dare importanza alla formazione, alla ricerca e alla divulgazione. Nato a Palermo nel 1955, di Lorenzo è professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree nell’ateneo del capoluogo siciliano. Nella foto, il Consiglio dell’Accademia.

15 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 L’ottimismo della Champagne che traccia la rotta per il futuro Le vendite di Champagne non danno segnali di stanchezza soprattutto all’estero, ma gli sguardi dei produttori vanno verso l’orizzonte. Il cambiamento climatico è una realtà e le bollicine devono adeguarsi studiando le contromisure, perché lo Champagne “rimanga un vino eccezionale”. Per questo sarà aperto un nuovo centro di ricerca, sviluppo e innovazione Francesco Torlaschi FRANCIA La filiera dello Champagne lancia un piano di investimenti per i prossimi 10 anni. Il piano del Comité Champagne definisce la strategia globale per affrontare le sfide e promuovere una viticoltura in equilibrio con l’ecosistema Prosegue la corsa dello Champagne. Le spedizioni totali nel 2022 ammontano infatti a 326 milioni di bottiglie, con un aumento dell’1,6% rispetto al 2021. Grazie a questi risultati il valore delle spedizioni supera per la prima volta sei miliardi di euro. A trainare la corsa è soprattutto l’export, visto che la Francia, con 138,4 milioni di bottiglie, registra un calo (-1,7%). Le esportazioni, invece, con 187,5 milioni di bottiglie, sono aumentate del 4,3% in un anno e confermano la loro importanza rispetto al mercato nazionale. Nel giro di dieci anni le vendite all’estero sono passate dal 45% a poco più del 57% di oggi. Maxime Toubart, presidente del Syndicat général des vignerons e co-presidente del Comité Champagne, è “soddisfatto di queste performance. Premiano i nostri sforzi per garantire che lo Champagne rimanga un vino eccezionale”. I risultati del 2022 confermano che lo Champagne, che si è rapidamente ripreso dallo shock della crisi sanitaria del 2020, continua a occupare un ruolo unico nelle preferenze dei consumatori e conferma la validità delle strategie intraprese negli anni dal Comité. A questo si aggiunge la vendemmia del 2022, soleggiata e considerevole in termini di quantità e qualità, che contribuirà a ricostituire le scorte. Con questi risultati, nonostante un contesto geopolitico ed economico mondiale che invita alla cautela sulle prospettive per il 2023, i produttori di Champagne rimangono fiduciosi. Il futuro delle bollicine è roseo, ma nessuno ha intenzione di dormire sugli allori. Il cambiamento climatico è un problema attuale. Con una visione strategica di lungo periodo il Comité Champagne ha presentato a Wine Paris & Vinexpo Paris il piano che definisce la strategia globale per affrontare le sfide del decennio a venire. Il budget annuale del Comité crescerà di 10 milioni di euro nei prossimi cinque anni con investimenti in R&D, sviluppo sostenibile della filiera e rafforzamento delle missioni fondamentali del Comité. L’obiettivo è garantire che lo Champagne sia sempre disponibile, desiderabile e un esempio per i consumatori. La filiera si doterà di un nuovo centro di ricerca, sviluppo e innovazione. Questo nuovo sito, che sarà operativo entro il 2025, aumenterà del 40% la superficie del laboratorio esistente e ospiterà attrezzature all’avanguardia: una cantina sperimentale più ampia, una nuova sala di degustazione due volte più grande dell’attuale e una nuova piattaforma sperimentale di un ettaro. “Non si tratta solo di rispondere all’evoluzione della domanda dei consumatori, ma di garantire la produttività e la continuità del vigneto della Champagne, di concepire e promuovere una viticoltura in equilibrio con l’ecosistema per produrre una quantità sufficiente di uve di qualità. È questa l’ambizione del piano per la filiera e il percorso che ci siamo prefissati”, afferma Maxime Toubart.

16 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 In assaggio la 2022 e cresce il valore del Chianti Classico Marco Gemelli Prosegue il successo del Gallo Nero che vede l’aumento delle bottiglie vendute. La Gran Selezione mette a segno un saldo positivo del 30% rispetto allo scorso anno. La 2022 si è rivelata un’altra ottima annata Un cortometraggio per “lanciare” il Gallo Nero sui mercati internazionali e proiettare il Consorzio del Chianti Classico verso il 2024 che vedrà i festeggiamenti per il centenario della Denominazione. Andata in scena alla Stazione Leopolda di Firenze, la Chianti Classico Collection, la tradizionale Anteprima dei vini del Chianti Classico Docg, è stata impreziosita dalla proiezione di un breve film che celebra le origini dell’iconico Gallo Nero per il quale occorre rifarsi alla storia che a cavallo tra le province di Firenze e Siena viene ancora oggi raccontata. Un aneddoto a metà strada tra il verosimile manzoniano e verità storica -in primis la rivalità tra Firenze e Siena- che il Consorzio di tutela del Chianti Classico ha voluto portare sul grande schermo, celebrandolo con un cortometraggio dal forte sapore identitario: La leggenda del Gallo Nero. Il corto racconta che anziché perseverare nella guerra, le due città si accordarono per fissare il confine dove si sarebbero incontrati due cavalieri che dovevano muoversi dalle rispettive città al canto del gallo. I fiorentini, con un astuto espediente, tennero a digiuno l’animale designato a cantare all’alba -un gallo nero, naturalmente- e fecero sì che levasse il suo caratteristico verso nel cuore della notte, dando il via al cavaliere fiorentino con largo anticipo. Fu così che un gallo nero riportò la pace e l’unione in quelle terre martoriate. Al di là del film, la Chianti Classico Collection 2023 ha visto la partecipazione di 206 aziende per un totale di 750 etichette in degustazione, di cui 161 Chianti Classico Riserva (2020) e 136 Gran Selezione (2019); 34 i campioni di botte in anteprima della vendemmia 2022. L’annata in anteprima ha avuto un andamento stagionale abbastanza regolare e i tempi della vendemmia sono stati in linea con quelli delle ultime annate, con l’inizio della raccolta del sangiovese intorno al 20 di settembre. Le uve portate in cantina erano sane e di elevata qualità: presupposti, questi, per un’altra ottima annata di Chianti Classico, un vino che si prefigura già di buona struttura, con tannini fini e maturi e un interessante profilo aromatico. I numeri, infine, confermano il trend positivo della Denominazione del Gallo Nero: l’anno passato si è chiuso infatti con un bilancio di bottiglie vendute che segna un +6% sulla media del triennio precedente. Ma ad aumentare è stato soprattutto il valore globale della Denominazione, con un fatturato totale in netta crescita (+17% rispetto al 2021 e addirittura +46% rispetto al 2020). Si conferma poi la tendenza alla crescita del peso -in volumi venduti e in valore- delle tipologie premium del Chianti Classico, ossia la Riserva e la Gran Selezione, che insieme rappresentano circa il 45% della produzione e il 56% del fatturato. Sul fronte dei mercati esteri, gli Usa nel 2022 hanno fatto registrare un boom di vendite di Gallo Nero (+12%) confermandosi ancora una volta al primo posto: il 37% delle bottiglie di Chianti Classico sono state infatti vendute su questo mercato, complice sia il dollaro forte, sia la crescente notorietà Oltreoceano della Denominazione. Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Chianti Classico, punta a incrementare la presenza della Denominazione sui mercati internazionali, dove cresce in particolare negli Usa. Nel 2022 il totale di bottiglie vendute ha segnato un +6% sulla media del triennio precedente. Alla Chianti Classico Collection i vini dell’annata 2022 in assaggio in anteprima hanno rivelato una buona struttura, tannini fini e maturi e un interessante profilo aromatico ANTEPRIME

18 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 UOMINI&VIGNE SARDEGNA Davide Atzeni vince il PremioMesa ÈDavide Atzeni, 35 anni, chef del ristorante Coxinendi di Sanluri (Su), nel Sud della Sardegna, il vincitore della terza edizione del Premio Mesa promosso dall’omonima Cantina sarda: Monte Prama è il nome del piatto ispirato ai Giganti di Monte Prama e omaggio al patrimonio archeologico della Sardegna presentato in abbinamento a Galesa Valli di Porto Pino Igt 2020 di Cantina Mesa. Questa la formula vincente per aggiudicarsi il gradino più alto del podio del riconoscimento istituito da Cantina Mesa per premiare la crescita della ristorazione sarda attraverso i suoi protagonisti: gli chef. Tre i finalisti in gara, oltre a Davide Atzeni, Alessandro Impera (Fradis Minoris, Pula, Ca) e Fabrizio Sechi (Ristorante Mere, Olbia) selezionati tra le numerose candidature di giovani chef attivi nell’Isola almeno dalla stagione estiva 2018. Il loro obiettivo era convincere una giuria d’eccezione guidata da Gavino Sanna (nella foto con Atzeni), il pubblicitario italiano più famoso e premiato, fondatore di Cantina Mesa. Davide Atzeni potrà così partecipare al Master di alta formazione all’Accademia Niko Romito, dal titolo Pane e Lieviti con Grani Antichi, proposto per aumentare il patrimonio di competenze da poter restituire al territorio. ST. MORITZ Villa Sandi protagonista alla Snow PoloWorld Cup Per il secondo anno consecutivo Villa Sandi è stata official partner della Snow Polo World Cup di St. Moritz, esclusivo evento in Engadina a fine gennaio. Gli spettatori sono stati accolti in un’area lounge a margine del lago ghiacciato, campo di gara, con un calice di Prosecco, mentre le bollicine e i vini di Villa Sandi sono stati proposti nelle carte vini dei ristoranti, bar e strutture ricettive più rinomati di St. Moritz per tutto il periodo dell’evento. Villa Sandi ha confermato così un’importante partnership per il Prosecco. Un’opportunità unica nel suo genere, con numeri da record: oltre 25 mila spettatori presenti alle gare. “Brindare con il Prosecco in un contesto così esclusivo rappresenta un momento significativo per il nostro territorio, che conferma come le nostre bollicine, oltre a essere sempre più apprezzate, sanno distinguersi in occasioni eleganti e ricercate”, commenta Diva Moretti Polegato (nella foto) con la preziosa bottiglia appositamente dedicata all’evento: Asolo Prosecco Superiore Docg Extra dai riflessi argentei sfumati con logo Snow Polo. COMPLEANNI Nuova brand identity per Rocca delle Macìe Nuova brand identity per la toscana Rocca delle Macìe che ridisegna la propria identità tra nuovo design e una pubblicazione realizzata con Giunti Editore, mentre apre a nuovi progetti di qualità nell’accoglienza. Con l’arrivo del 50° compleanno dell’azienda la famiglia Zingarelli ha deciso di intraprendere un percorso in grado di amalgamare la filosofia di famiglia con una qualità sostenibile e l’immagine dei vini. Nasce così una nuova brand identity in cui la famiglia, intesa come un laboratorio d’idee e sistema di valori, diventa espressione dell’anima di Rocca delle Macìe. A fine giugno verrà presentata lamonografia che ripercorre il mezzo secolo di storia aziendale. La Cantina di Castellina in Chianti (Si) ha deciso di ridisegnare la propria visione tramite un “manifesto” che racchiuda la storia di alcune etichette insieme al valore ambientale e all’identità delle tenute. Il 2023 sarà anche l’anno delle novità sul fronte dell’ospitalità. DISTILLATI Un pack distintivo per il pregiato Prime Uve Nuova veste per Prime Uve, il pregiato distillato d’uva di Bonaventura Maschio. Il nuovo packaging prevede un layout della bottiglia evocativo e prezioso. In etichetta si trovano elementi che richiamano la storia della famiglia, il territorio e la vigna. Pienezza e ricchezza vengono comunicate tramite un susseguirsi di colori, pattern materici e grafici. A unire questo caleidoscopio di stratificazioni è un’aura vintage vivace e attuale. Sul collo della bottiglia si è voluto riproporre le vigne di Conegliano e Valdobbiadene, mentre sulla parte inferiore si trova un’ulteriore decorazione che suggerisce sia la forma dell’acino d’uva, sia quella delle goccioline di distillato, suggellando, anche visivamente, il rapporto di vicinanza olfattivo-gustativa, ma anche concettuale, tra materia prima e prodotto finito. Il tappo è in sughero e legno, poiché l’azienda di Gaiarine (Tv) vuole ridurre sensibilmente l’uso della plastica.

19 Food&Beverage | febbraio-marzo 2023 LaScoziaèunPaese dal forte orgoglio naz i ona l e che celebra in tradizioni forti come quella della Burns Night. La data è quella del 25 gennaio che, nonostante il cambiamento climatico, è una serata fredda e umida in Scozia come in Italia. Quel giorno nel 1759 nacque il Vate dei poeti scozzesi, Robert Burns, autore di oltre 400 opere, ricordato durante cene alle quali viene recitata una sua celebre poesia dedicata all’haggis come parte unica e simbolica dell’identità e della cultura scozzese. L’haggis è, infatti, il piatto nazionale, un insaccato riempito con interiora di pecora (cuore, polmone, fegato), macinate insieme a cipolla, grasso di rognone, farina d’avena, sale e spezie, mescolati nel brodo. Il ripieno, secondo tradizione, viene insaccato nello stesso stomaco dell’animale, poi sottoposto a bollitura per circa tre ore. Non sembra, ma è davvero buono. Da qualche anno l’haggis e la tradizione scozzese sono arrivati anche in Italia grazie alle associazioni di Whisky Lovers, ai principali brand di scotch e a distributori come Rinaldi 1957 che ha partecipato alla Burns Night con una serata al PitBeef che ha unito l’assaggio di piatti tipici scozzesi alla degustazione dei whisky di Rinaldi 1957. Il whisky, infatti, è un elemento fondamentale di queste serate dove si ricorda l’opera del Bardo scozzese che non si ferma alla celebrazione dei piatti tipici, ma è ricca di spunti sulle grandi passioni di Burns (amore e whisky) e sulla vita agricola che Burns ha vissuto. Questo accade ad esempio nell’Ode To a Mouse, una poesia dedicata a una bestiolina timorosa, il topo, che è lo spunto per una profonda riflessione sul rapporto tra uomo e natura. Uno spunto che Douglas Laing, imbottigliatore indipendente, ha voluto cogliere nel whisky Timorous Beastie che prende il nome proprio dall’Ode di Robert Burns e ha raffigurato in bottiglia proprio un topino timoroso. È un blended malt whisky proveniente dalle Highlands. Il suo carattere dolce con note di zucchero di canna, pane tostato e malto è solo apparente, visto che poi al palato arriva la forza dei sentori cerealicoli e di una torba appena accennata, ma presente. Il finale è piccante con note di cannella, miele, frutta e vaniglia. Gli omaggi a Robert Burns da parte dei produttori scozzesi non finiscono qui: Arran, distilleria presente nell’omonima Isola, ha dedicato a Burns ben due imbottigliamenti: Arran Robert Burns Single Malt profuma di fresco, di mele, fiori e spezie con sentori di vaniglia e pera; ha sapore fruttato con note di vaniglia e agrumi; Arran Robert Burns Blended Malt ha un colore dorato e aromi floreali, di pera, miele, tabacco, vaniglia e nocemoscata. Il suo gusto è pieno, ricco, vellutato e tendente al dolce. Haggis e whisky celebrano Robert Burns Paese dalle forti tradizioni, la Scozia ogni anno celebra il suo maggior poeta Robert Burns con serate in cui si uniscono due tipicità dell’isola, l’haggis e il whisky. Al bardo sono dedicati anche i whisky della distilleria Arran: Robert Burns Single Malt e Robert Burns Blended Malt. L’Ode “To a Mouse” ha invece ispirato l’imbottigliatore Douglas Laing che ha creato il whisky Timorous Beastie Francesco Torlaschi EVENTI Anche l’Italia con una Burns Night a Milano ricorda il celebre poeta cantore dell’orgoglio scozzese. Con il piatto tipico e le etichette delle Highlands di Rinaldi 1957

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