PER I PROFESSIONISTI E GLI APPASSIONATI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Mensile • Anno XVIII • N°149 Settembre-Ottobre 2023 SPECIALE Duttili e al calice ecco i rossi contemporanei NORMATIVE Carne coltivata una storia complicata CHAMPAGNE Krug Grande Cuvée 171 celebra Krug x Lemon
3 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i Ristorazione in fermento La ristorazione non si ferma. Ce ne accorgiamo vedendo spuntare nelle varie città nuovi ristoranti con offerte differenti frutto anche di capitali che affluiscono in un settore prima non così attrattivo. Gli esempi non mancano. A Milano, nasce il Certosa District, un distretto del food nel quadrante nord-ovest della città che ha visto l’inaugurazione dei primi tre locali. Entro un paio d’anni i ristoranti dovrebbero essere una ventina, soprattutto insegne indipendenti rispetto alle catene tradizionali. C’è il bistrot ispirato alla cucina internazionale che non ha carne in menu, la bakery con dolce e salato e un altro format all’insegna della cucina araba e mediorientale, mentre è in arrivo anche una forneria. L’inaugurazione di un locale a Milano non è esattamente una novità, mentre lo è l’apertura di una sorta di distretto del food, con un’offerta molto variegata, come già è stato fatto in altre città europee e a New York. L’idea è proporre un’offerta “originale e di ricerca” non dimenticando l’italianità. Altra iniziativa è quella che vede la collaborazione fra Enilive, brand di Eni Sustainable Mobility, e Accademia Niko Romito. Il progetto si chiama ALT Stazione del Gusto e prevede l’apertura di un centinaio di ristoranti nei prossimi quattro anni, a cominciare dalle principali città italiane. Il primo ha aperto a Roma in settembre e per lo chef tristellato Romito si tratta di una iniziativa dove lavorare a un’offerta di cucina popolare con piatti facilmente comprensibili che abbiano un’accezione quasi domestica e un approccio creativo. Tra l’altro l’iniziativa stimola l’imprenditorialità nella ristorazione, visto che nel piano di sviluppo sono previsti anche i locali in franchising, previa formazione all’Accademia dello chef con lezioni su cucina, sala, marketing e comunicazione. Anche le banali stazioni di servizio possono diventare quindi luoghi di buona cucina a prezzi non stellati. Il settore continua il suo fermento anche se, per quanto riguarda il primo trimestre 2023, il 9% di nuove imprese è superato dal 15% che invece ha cessato le attività. Sono i dati di The Fork che non chiariscono, però, chi e dove ha chiuso il ristorante. Fra le aperture dominano quelle di cucina italiana in tutte le regioni che distanzia di parecchio i locali di cucina asiatica, posizionata soprattutto al nord e al centro. I capitali affluiscono visto che nel 2022 è stato registrato il record per le operazioni di private equity e venture capital nel retail. Operazioni finanziarie nelle quali la ristorazione gioca un ruolo importante. Qualche mese fa Giacomo Milano, storico ristorante che fa parte di un Gruppo con una decina di attività, è passato di mano e molta attenzione c’è anche sulle catene che stimolano l’interesse degli investitori. Poke House, con ristoranti specializzati in healthly bowl, ha raccolto l’interesse del fondo di Renzo Rosso di Diesel; Miscusi, Gruppo specializzato in pasta fresca, ha attirato l’attenzione e i capitali di Gaetano Marzotto, mentre le ultime notizie danno in vendita La Piadineria, che fattura circa 200 milioni di euro ed è presente con circa 360 locali in 65 città. Dietro i grandi chef che occupano spazi in televisione, sulla stampa e sul web, c’è un mondo, fatto di differenti livelli che, nonostante i problemi degli ultimi anni, continua ad andare avanti, a rivedere le proposte, a innovare. Non dobbiamo però dimenticare gli scandalosi scontrini “creativi” che tartassano i clienti e i continui rincari che hanno spinto gli italiani a riscoprire le spiagge fuori dall’Italia, Albania in primis: non sono comunque un bel segnale per un settore così importante per la nostra economia. L’estate è passata con le polemiche sugli scontrini “creativi” e l’esaltazione delle spiagge albanesi. Intanto la ristorazione italiana non si ferma. Fra nuove aperture e l’interesse dei capitali
4 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 S FOI ZMI OMFAOROI OD 3 EDITORIALE Ristorazione in fermento Barbara Amati 13 SCOZIA I nuovi whisky di Arran e Lagg Francesco Torlaschi 15 TRENTODOC Debutta Giulio Ferrari Collezione 2004 Barbara Amati 18 WHISKY Ardbeg stupisce con The Harpy’s Tale Francesco Torlaschi 27 PARTNERSHIP Caveau, gastronomico Sicilian Bar Federica Belvedere 29 MILANO 403030, ristorante della dieta a zona Bibi Monti 40 CHAMPAGNE KRUG Grande Cuvée 171 e Krug x Lemon Barbara Amati 46 FIRENZE Apre Luca’s con lo chef Paulo Airaudo Marco Gemelli 48 INCHIESTA Piace ancora lavorare nei ristoranti? Francesco Torlaschi 52 DENOMINAZIONI L’opulento Valpolicella Superiore Clementina Palese 54 ROMA Il Ristoro degli Angeli 2.0 Rossella Cerulli 56 NORMATIVE Focus sulla carne coltivata Federica Belvedere Direttore Responsabile Barbara Amati - amati@foodandbev.it Redazione redazione@foodandbev.it Collaboratori di Redazione Federica Belvedere Luigi Ferro, Bibi Monti Collaboratori Andrea Ballestra, Massimo Bargna, Paolo Becarelli, Donatella Bernabò Silorata, Elena Bianco, Germana Cabrelle, Manuela Caspani, Irene Catarella, Rossella Cerulli, Giulia Marcucci, Cinzia Meoni, Gianni Mercatali, Giovanna Moldenhauer, Carla Pacelli, Clementina Palese, Alex Pietrogiacomi, Gio Pirovano, Max Rella, Loretta Simonato, Clelia Torelli, Francesco Torlaschi, Micaela Zucconi Foto Dario Adamo, Ag Goblin, Christine Andorfer, Marco Antinori, Marco Baldini, Helenio Barbetta, Gabriele Basilico, Adam Barker, Alberto Bernasconi, Marco Bertani, Alberto Blasetti, James Bort, Sophie Boursier, Brambilla&Serrani, Nicolò Brunelli, Stefano Butturini, Cinzia Camela, Marco Curatolo, Andrea Di Lorenzo, Davide Dusnasco, Fanny Dussol, Davide Dutto, Foto Ennevi, Alex Filz, Gabriella Gargioni, Stefania Giorgi, Nicola Gnesi, Foto Gnudi, Andrea Federici, Adriana Forconi, Giuseppe Ghedina, A. Ghirelli, Giulia Mantovani, Luca Maraglia, Sara Matthews, Gaja Menchicchi, Daniele Nalesso, Michele Nastasi, NewsEventiComo, Nicemik, Massi Ninni, Paolo Pansini, Ph Adesso Agency, Marco Parisi, Mattia Pellizzari, Sandra Pilacchi, Beatrice Pilotto, Francesco Piras, Camilla Pizzini, Dani Porcaro, Eleonora Proietti, Max Rella, Helmuth Rier, Jacopo Salvi, Federica Santeusanio, Stefano Scatà, Giorgio Schirato, Stefan Schuetz, Valentina Sommariva, Alberto Strada, Mike Tamasco, Benedetto Tarantino, Leo Torri, Andrea Tortora, Diego Tortini, Vittorio Ubertone, Paolo Valentini, Lido Vannucchi, Francesco Vaona, Marco Varoli, Gabriele Zanon, Luca Zuccolo Responsabile Amministrativo e Commerciale Aldo Ballestra ballestra@febeditoriale.com Grafica, impaginazione e stampa Gierre Print Service Srl via Carlo Goldoni 1 - 20129 Milano Editore F&B Editoriale Srl - P.I. 05605300960 Registrazione Roc n°15455 del 04/07/2007 Reg. al Trib. di Milano n. 720 del 27/9/2005 Venerdi 22 settembre Abbonamento Italia 6 numeri € 24
5 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 60 SPECIALE Duttili e al calice i rossi contemporanei Clementina Palese 70 NAPOLI Cocktail e fusion a La Fesseria Federica Belvedere 72 ROMA Rome Cavalieri sessant’anni al top Rossella Cerulli 74 BIRRE Il Belgio fra Super Kroon e Lambic Massimiliano Rella 78 PUGLIA Country boutique hotel Donna Coraly Cinzia Meoni 80 AGRIGENTO Sitàri, la pizzeria gourmet dei Sorce Irene Catarella 82 BERLINO Al Mandala la cucina stellata del Facil Massimiliano Rella 84 SFIZIOFOOD La sgrassante liquirizia in cucina Elena Bianco 90 LOCALI Il Mag’s, una casa di famiglia Manuela Caspani 92 QUARTIERI ALTI L’esclusivo Sharazād Boutique Hotel Elena Bianco Direttore Responsabile Barbara Amati Redazione via Carlo Poerio 2 20129 Milano tel. 02.47787220 FOOD&BEVERAGE ONLINE www.foodandbev.it Seguiteci su Food&Beverage vi dà appuntamento al 6 novembre 2023 149 SETTEMBRE -OTTOBRE 2023 ANNO XVIII PER I PROFESSIONISTI E GLI APPASSIONATI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Mensile • Anno XVIII • N°149 Settembre-Ottobre 2023 SPECIALE Duttili e al calice ecco i rossi contemporanei NORMATIVE Carne coltivata una storia complicata CHAMPAGNE Krug Grande Cuvée 171 celebra Krug x Lemon 01-47_FeB_149.indd 1 21/09/23 11:27 ATTUALITÀ 8 Uomini e Vigne 20 Novità da stappare 22 Food valley 32 Lodge & Spa 34 Business News 94 Cultura e Gusto 96 Verità nascoste RUBRICHE 6 Chez… chef 38 Mondo in pentola 88 Spiritbarman 98 Buona lettura
6 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 … Chef Riccardo Gaspari SanBrite Cortina d’Ampezzo (Bl) A casa tua chi cucina? Io Il tuo piatto preferito? Canederli La ricetta che ami di più cucinare? La pasta al pomodoro per le mie figlie Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Qualsiasi piatto con prodotti semplici, ma di qualità La ricetta per conquistare è... Burro montato La tua cucina in una parola... Rigenerativa Il piatto che ti ha sorpreso di più? Trota e cavolfiore, un piatto del nostro menu Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Rifugio 5 Torri, a 2 mila metri di altitudine Da quale collega vorresti andare a cena? Dalla Gioconda di Davide Di Fabio, un mio carissimo amico Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Massimo Bottura Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con chef Ziska del ristorante Koks Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Mi sarebbe piaciuto cucinare per la Regina Elisabetta Se non avessi fatto il cuoco... Avrei fatto l’atleta Hai un budget illimitato: un ristorante a... Nelle campagne della Scozia Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? A me stesso … Chef Andrea Antonini Imàgo, Hotel Hassler Roma A casa tua chi cucina? Vivo da solo e non cucino mai Il tuo piatto preferito? Amo la cucina tradizionale: pizza, pasta, pesce La ricetta che ami di più cucinare? Qualsiasi cosa, ma preferisco i secondi piatti Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Ordino qualcosa che mi piace La ricetta per conquistare è... Occorre capire cosa piace alla persona che ti interessa La tua cucina in una parola... Personale Il piatto che ti ha sorpreso di più? La Terrina con paté di fegato di cinghiale del ristorante Shuring a Bangkok Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? A casa di mia madre Da quale collega vorresti andare a cena? A San Francisco dallo chef Corey Lee del Benu Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Massimiliano Alajmo, di cui ho molta stima Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con nessuno Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Per i miei nonni. Sono mancati tutti prima che cominciassi a fare questo lavoro Se non avessi fatto il cuoco... Avrei sicuramente fatto il soldato Hai un budget illimitato: un ristorante a... Casa mia, a Roma Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? A nessuno, perché sono molto competitivo Ci stupiscono, ci emozionano, ci fanno scoprire sapori nuovi e inaspettati, dando vita ad abbinamenti creativi o perfezionando piatti della tradizione; ma gli chef cosa mangiano? Che segreti nascondono? Quindici domande per scoprire i “vizi privati” dei grandi cuochi a cura di Carla Pacelli CHEZ…
Giardino di Sicilia. Nella nostra terra fertile, ogni frutto ci conduce a una scoperta, ogni ispirazione a un’opera d’arte. rapitala.it
8 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 UOMINI&VIGNE NOMINE Andrea Lonardi è Master of wine L’enologo Andrea Lonardi, Chief Operating Officer di Angelini Wines & Estates, è Master of Wine, nomina ufficializzata dall’Institute of Masters of Wine di Londra a fine agosto. È il secondo Master of Wine italiano (dopo Gabriele Gorelli) e da oggi fa parte di una ristretta cerchia di super esperti nel mondo insigniti da una realtà in grado di influire sulle strategie commerciali globali del settore. Nato nel cuore della Valpolicella, a Negrar, nel 1974, Andrea Lonardi ha coltivato la sua passione per il mondo del vino conseguendo una laurea in Agraria all’Università di Bologna. Il suo percorso formativo è stato arricchito da un Master in Controllo di Gestione per realtà agroindustriali ottenuto alla prestigiosa Grande École di Montpellier e da un tirocinio con la Washington State University; inoltre ha seguito stage formativi in regioni vinicole come Languedoc e Sonoma. Dal 2012 è inserito nel Gruppo vitivinicolo della famiglia Angelini, prima al fianco di Emilio Pedron e oggi di Ettore Nicoletto, Amministratore delegato di Angelini Wines & Estates. Lonardi è anche consigliere di Unione Italiana Vini e vicepresidente del Consorzio tutela Vini Valpolicella. DEGUSTAZIONI È tempo di valorizzare i Soave d’annata Ancora una volta Soave Seven ha promosso a pieni voti la longevità del Soave. In assaggio, nel corso dell’evento di settembre, organizzato dalla Strada del Vino Soave -a cui aderiscono sette comuni dislocati in quattro valli: Val di Mezzane, Val d’Illasi, Val Tramigna e Val d’Alpone- i Soave di 29 aziende del 2022, annata attualmente in commercio, e quelle precedenti, dalla 2016 alla 2008. Vini provenienti dalle zone di eccellenza della Doc scaligera affiancano a una notevole complessità una grande freschezza che li rende molto graditi ad appassionati ed esperti, consumatori disposti a spendere di più per vini conservati per anni in cantina. Diversi sono i bianchi italiani “condannati” al consumo nell’anno successivo alla vendemmia che avrebbero la possibilità di affinare migliorando, ma accade per iniziativa di pochi produttori compresi da alcuni ristoratori. La sesta edizione di Soave Seven ha messo di nuovo in evidenza, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che questo percorso di valorizzazione, anche economica, dei vini di annata è possibile e utile per la reputazione di tutta la Denominazione Soave, a patto che gli stessi produttori ci credano e siano disposti a investirci. A testimoniare questa longevità, l’11 settembre negli spazi di Eataly di Verona, sono stati due ospiti introdotti dalla vicepresidente della Strada del vino Soave Chiara Coffele. “Avete un territorio splendido e vini di grande longevità, a livello dei grandi Montrachet, e dovete rivendicarlo -ha incitato Oscar Farinetti, imprenditore, fondatore di Eataly e produttore di vino- puntando anche su una ospitalità alla stessa altezza e comunicandolo al mondo”. Un territorio decantato anche da Massimo Zanichelli -scrittore, docente, degustatore e documentarista, autore del libro I grandi Cru del Soave prima dell’arrivo delle Unità geografiche aggiuntive (Uga)- che “si nutre di contrasti: terreno nero basaltico vulcanico e bianco calcareo; collina e pianura; pergola e guyot; piccole cantine e cooperative che sono importanti punti di forza”. APPUNTAMENTI Merano Wine Festival dal 3 al 7 novembre È iniziato il conto alla rovescia per la 32a edizione del Merano Wine Festival, in programma dal 3 al 7 novembre. La manifestazione altoatesina torna con un format classico, sviluppando il filo conduttore dell’eccellenza in ogni sua sfumatura: il venerdì è dedicato a bio & dynamica con ampio focus su vini biologici, biodinamici, organici e orange; da sabato a lunedì le eccellenze The WineHunter sono protagoniste del Kurhaus; il martedì è targato Catwalk Champagne; mentre alla Gourmet Arena ritornano i migliori prodotti Food-Spirits-Beer insieme agli showcooking, e un rinnovato spazio anche per le aree dedicate a Campania e Abruzzo. Nuovi highlights nelle eleganti sale del Kurhaus come International, lo spazio dedicato ai prodotti internazionali. Infine, il summit sulla sostenibilità “Breath and cry of the Earth” metterà in evidenza e in discussione problematiche e soluzioni legate ai cambiamenti climatici.
9 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 INVESTIMENTI A Venosa Re Manfredi inaugura la nuova cantina Re Manfredi, la tenuta lucana del Gruppo Italiano Vini, ha inaugurato la nuova cantina di Venosa, l’antica città del poeta latino Orazio in provincia di Potenza. Fondata nel 1998, nel 2020 il Gruppo ha deciso di dar vita a un importante investimento che ha portato alla costruzione di una struttura che ha una linea di pigiatura con selezione delle uve, nuove presse e vinificatori in legno e acciaio e dei piccoli contenitori che permettono la vinificazione separata delle uve provenienti da vigneti diversi. La nuova struttura vanta anche un caveau in cui trovano posto 1.600 bottiglie di annate storiche. La barricaia interrata a sette metri di profondità ospita circa 200 barrique per l’affinamento dell’Aglianico, oltre a contenitori alternativi quali anfore, clayver e contenitori oeufs de Beaune per testare tecniche di vinificazione differenti. La cantina è anche dotata di un impianto fotovoltaico ed è stata realizzata grazie al contributo della Regione Basilicata. ASSOCIAZIONI Mariangela Cambria presidente Assovini Sicilia Mariangela Cambria è la nuova presidente di Assovini Sicilia. Messinese, co-proprietaria dell’azienda Cottanera insieme ai fratelli Francesco, Emanuele e allo zio Enzo, si occupa di marketing, comunicazione e accoglienza. Subentra a Laurent Bernard de la Gatinais, che ultima il suo mandato alla presidenza di tre anni. Un vertice tutto al femminile, con Lilly Ferro alla vice presidenza e Josè Rallo consigliere delegato al coordinamento delle attività di finanza agevolata. Assovini Sicilia è un’associazione che riunisce 100 aziende vitivinicole siciliane che condividono principalmente tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato e la visione internazionale del mercato. MASTRI VERNACOLI La mappa di Cavit per i consumatori Cavit rinnova il design della linea trentina Mastri Vernacoli dedicata al consumo quotidiano, smart choice, apprezzata per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. Con l’occasione l’azienda ha creato una “mappa” per orientare la scelta del vino tra gli scaffali. Si tratta di una pratica guida al bere di qualità da poter consultare all’occorrenza, risolvere più facilmente i dubbi tra gli scaffali del supermercato e avere l’opportunità di apprezzare la panoramica organolettica del Trentino attraverso i vini che via via si scelgono. Si può scoprire così che il Teroldego Rotaliano è piacevolmente strutturato e di garbato ed elegante equilibrio e che il Müller Thurgau ben si presta a celebrare un evento felice grazie alla sua freschezza e alle note leggermente aromatiche e floreali con un sottofondo fruttato. Oltre a questi due vini la linea Mastri Vernacoli comprende Gewürztraminer, Marzemino, Nosiola, Chardonnay e Lagrein. VILLE D’ARFANTA L’ospitalità firmata Serena Wines 1881 La Tenuta Ville d’Arfanta di proprietà della famiglia Serena si è aperta al mondo dell’hospitality. Acquistata nel 1999 da Giorgio e Gerardo Serena, la Tenuta Ville d’Arfanta si compone di due case coloniche circondate da quattro ettari di vigneti che si adagiano sulle colline di Arfanta di Tarzo, nella zona nordorientale della Docg Prosecco, dove da sempre si coltiva l’uva glera. La Tenuta si trova nel cuore della produzione del Conegliano Valdobbiadene e rappresenta l’amore che da oltre 140 anni lega la famiglia Serena al proprio territorio d’origine, alla tradizione e in particolare al Prosecco, fiore all’occhiello dell’ampia offerta enologica firmata Serena Wines 1881. A disposizione degli ospiti ci sono quattro camere tutte differenti per ispirazione e composizione, oltre che per il panorama che si ammira dalle finestre. All’ospitalità si affiancano quattro formule di turismo esperienziale per permettere ai visitatori di immergersi nella storia e nei valori di Serena Wines 1881.
10 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 UOMINI&VIGNE NOMINE Sergio Fava guida il Gruppo Montenegro Sergio Fava è il nuovo Amministratore delegato del Gruppo Montenegro. Ha assunto la carica il 19 luglio, prendendo il posto di Marco Ferrari, che ha lasciato l’incarico per perseguire altre opportunità. Top manager di lungo corso con esperienza maturata in aziende leader di settore, Sergio Fava è entrato nel Gruppo Montenegro nel 2015. Ha ricoperto ruoli di primo piano dal 2016 come direttore della Divisione Spirit e dal 2020 come direttore della Business Unit Italia, contribuendo allo sviluppo del Gruppo. Il suo percorso professionale lo ha visto, in precedenza, coinvolto per tre anni nel Gruppo Idv-Grand Met e per oltre 10 anni in Bacardi-Martini. È stato direttore generale e Amministratore delegato in Comital (Brand Cuki e Domopak), Gancia-Russian Standard e in F.lli Branca Distillerie. AMARI Nel cuore di Bormio nasce Casa Braulio Braulio ha inaugurato le nuove cantine ristrutturate nel cuore di Bormio. Nasce così Casa Braulio,un’opportunità per conoscere il meglio della tradizione alpina racchiusa nelle storiche e suggestive cantine che risalgono al XIX e XX secolo. Nato a Bormio, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio nel 1875, Braulio è un’eccezionale miscela di erbe, radici e bacche, realizzata con ingredienti 100% naturali: un amaro premium che rappresenta il meglio della tradizione alpina e la passione di una famiglia che, di generazione in generazione, ha dato vita a una storia lunga quasi 150 anni. Quando la famiglia Peloni iniziò l’attività di produzione artigianale tra le mura della propria farmacia, le cantine occupavano solo poche decine di metri. Successivamente, negli anni ‘70, quando la fama di Braulio cominciò a espandersi, anche le cantine furono ampliate, per permettere alla famiglia Peloni di rispondere a una domanda sempre crescente del celebre prodotto. Nel 2017 l’impianto produttivo è stato ulteriormente restaurato e ampliato, aggiungendo altri 1.600 metri quadrati di cantine sotterranee e ben 1.116 botti di legno di rovere di Slavonia. Braulio è di proprietà del Gruppo Campari dal 2014. PARTNERSHIP Al regio si brinda con l’Alta Langa Docg Il Consorzio Alta Langa ha stretto una partnership con il Teatro Regio di Torino, uno dei più antichi, grandi e importanti teatri d’opera al mondo, costruito nel 1740. La presentazione della Stagione 2023/2024 ha dato ufficialmente il via alla collaborazione. Il perlage di queste bollicine accompagnerà i brindisi alla “prima” di tutte le opere fino a giugno 2024. Il design unico al mondo del nuovo Teatro Regio si deve al genio dell’architetto Carlo Mollino: venne inaugurato nel 1973 con I Vespri siciliani di Verdi, nell’unica regia di Maria Callas e Giuseppe Di Stefano; proprio quest’anno dunque, il nuovo Teatro Regio celebra il mezzo secolo di attività. E il 6 luglio l’opera I Vespri siciliani è stata riproposta in forma di concerto di gala per questa celebrazione e si è brindato con le Alte Bollicine Piemontesi; inoltre, è stato presentato l’Alta Langa signature cocktail Regio 50 (Alta Langa Docg, Vermouth di Torino Extra Dry, acquavite di vino, miele di tiglio, garnish: verbena). Nella foto, il brindisi tra Mathieu Jouvin, sovrintendente del Teatro Regio, e la presidente di Consorzio Alta Langa, Mariacristina Castelletta. CONSORZI Tre nuovi soci per l’Italia del Vino Cresce la squadra di Italia del Vino, il Consorzio leader nell’esportazione di settore, che in questi giorni ha raggiunto il numero di venticinque soci grazie all’ingresso di tre prestigiose realtà: Diesel Farm (Renzo Rosso e Arianna Alessi); Tenimenti Leone (Gruppo Calzedonia e famiglia Veronesi) e Nosio (Gruppo Mezzacorona). Con questi ingressi il fatturato aggregato di Italia del Vino supera 1,6 miliardi di euro con una quota dell’export nazionale di settore del 15%. L’occupazione complessiva si attesta su 3.500 unità per una produzione di oltre 250 milioni di bottiglie e una superficie vitata di oltre 15 mila ettari in 17 regioni italiane. “Lo sforzo del Consorzio -spiega la presidente Roberta Corrà, direttore generale del Gruppo Italiano Vini, nella foto- è quello di migliorare le performance complessive del sistema vino nazionale intercettando nuovi consumatori, stili e abitudini di consumo prestando attenzione al bere responsabile e alla sostenibilità”.
Il trentino dà buoni frutti TEROLDEGO ROTALIANO DOC Il principe dei vini trentini, il Teroldego Rotaliano Castel Firmian è coltivato esclusivamente nel territorio della Piana Rotaliana. Strutturato e piacevolmente tannico, offre un ricco bouquet di frutti di bosco. Profumato, elegante,splendido frutto di un territorio unico.
12 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 UOMINI&VIGNE ARTE Ca’ del Bosco si racconta con i giovani artisti Ca’ del Bosco ha deciso di raccontare la propria attenzione alla tutela dei suoli attraverso la promozione del lavoro di giovani artisti del territorio: un percorso, nel cuore dei vigneti storici dell’azienda vitivinicola di Erbusco (Bs), alla scoperta di 23 totem inseriti nell’ambiente. Le installazioni sono arricchite da altrettante opere d’arte realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia. Ciascun totem, progettato dall’architetto Gabriele Falconi, ha una forma triangolare. I due lati raffigurano il vigneto di appartenenza, con QRcode di approfondimento (cadelbosco.com/it/arteinvigna), e con le opere realizzate dagli studenti delle Scuole di Pittura, Scultura, Nuove tecnologie dell’Arte, Arti visive Contemporanee e Decorazione Artistica dell’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia. L’Accademia SantaGiulia ha realizzato un sito internet dedicato al progetto (arteinvigna.accademiasantagiulia.it). Nella foto, Il suono del sole di Anna Carola Aristo. DISTILLATI House of Suntory festeggia 100 anni House of Suntory, casa artigiana giapponese che crea pregiati liquori pluripremiati ispirati alla natura nipponica, celebra il centesimo anniversario con eventi in tutto il mondo. In Italia Stock Spirits, che ne distribuisce a livello globale i prodotti, ha scelto La Rinascente di Milano per i festeggiamenti con vetrine dedicate alle referenze di House of Suntory. Al settimo piano, è stato allestito, per l’occasione, un pop-up store, dove scoprire tutte le raffinate produzioni dell’azienda giapponese, alcune delle quali sono approdate per la prima volta in Italia. In particolare: Yamazaki 12 e 18 anni, edizione limitata dedicata ai 100 anni, single malt multistrato con aromi di frutta e Mizunara, uno dei brand di whiskey giapponesi più apprezzati nel mondo.Anche il packaging pensa all’ambiente e alla sostenibilità: la bottiglia di vetro dal peso inferiore ai 450 grammi veste un’etichetta ottenuta da cotone riciclato. HOSPITALITY La nuova cantina del Borgo Mionetto Dopo gli ottimi risultati ottenuti l’anno precedente, Mionetto celebra il 2023 con l’apertura delle porte della sua rinnovata cantina. Grande soddisfazione per il brand che ha chiuso il 2022 con un fatturato di 139 milioni di euro (+33% rispetto al 2021) e una crescita a doppia cifra (23% in termini di volumi) sul fronte export (circa l’80%) sia nei mercati consolidati quali Usa e Germania, sia in molti Paesi emergenti. Situata nella sede storica di Valdobbiadene, la cantina si sviluppa come spazio multifunzionale nel Borgo Mionetto con i suoi edifici storici che risalgono al 1400. All’interno del Borgo si trova il Visitors center con la Piazzetta Mionetto, uno spazio relax riservato agli ospiti prima di accedere alle aree dedicate. Un wine shop, un wine bar, una meeting room, una sala degustazione e una splendida terrazza con vista sulle colline circostanti sono gli elementi che consentono agli enoappassionati di assaporare l’esperienza Mionetto. CAVIRO Lai direttore generale di Gerardo Cesari A partire dal 1° ottobre, Giovanni Lai è il nuovo direttore generale di Gerardo Cesari, azienda storica della Valpolicella, oggi parte del Gruppo Caviro, fondata nel 1936 dalla famiglia Cesari. “Il mio obiettivo in Gerardo Cesari è quello di continuare il percorso di crescita della qualità dei vini attraverso una chiara riconducibilità con l’espressione del territorio della Valpolicella -dice Lai- Vorrei rendere Gerardo Cesari il punto di riferimento di un territorio dall’alto potenziale ed estremamente interessante per i diversi stili produttivi che offre agli appassionati del vino”. Queste le basi per una prospettiva futura di crescita qualitativa del progetto tecnico, esaltazione dei vini del territorio come l’Amarone, miglioramento della distribuzione e impegno per un progetto orientato alle tre anime di sostenibilità cara al Gruppo Caviro: ambientale, sociale ed economica.
13 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 Arran e Lagg, nuovi whisky per le selezioni Rinaldi 1957 Francesco Torlaschi Due micro distillerie nell’Isola di Arran, nella Scozia occidentale, producono Single Malt di carattere. Arran matura i suoi distillati spesso in botti di vini europei, mentre Lagg propone whisky torbati in bottiglie distintive Con Arran e Lagg altre due micro distillerie si aggiungono alla selezione Rinaldi 1957. Isle of Arran è situata nell’estremo sud delle highlands scozzesi e anche in passato è stato un luogo di distillazione, spesso clandestina. Nel XIX secolo si contavano 50 alambicchi illegali al lavoro sull’isola. Vista la vicinanza a Glasgow, infatti, Arran era il luogo perfetto per poter produrre il whisky e poi commercializzarlo. Questa è la ragione per cui oggi la distilleria, pur essendo una delle più piccole in Scozia, accoglie oltre 60 mila visitatori all’anno. L’isola si raggiunge con un viaggio di due ore da Glasgow e una traversata in traghetto di cinquanta minuti. Aperta nel 1993, Lochranza ha iniziato la produzione nel 1995 e ha rilasciato le prime bottiglie di whisky nel 1998. La distilleria sperimenta con sempre maggiore successo maturazioni in diverse tipologie di botti, tra cui quelle di molti vini europei. Nel 2019 alla prima distilleria si è aggiunta anche quella di Lagg: posta a sud dell’isola di Arran, ha rilasciato le prime bottiglie lo scorso anno con le prime release andate subito sold out. Lagg è un whisky ricco, forte, creato con malto scozzese torbato a 50 ppm. La fermentazione a Lagg dura come minimo 72 ore in quattro washbacks di legno di pino dell’Oregon. La distillazione avviene in un paio di alambicchi grandi, con il collo lungo con angolo stretto: il contatto con il rame è minimizzato, così da ottenere uno spirito più duro. Lagg Single Malt Kilmory è un pregiato esempio della produzione della distilleria. Matura al 100% in botti ex-Bourbon di primo utilizzo, per poi essere imbottigliato a 46% vol. senza filtrazione a freddo. Il suo gusto è vibrante e fresco. L’influenza della torba combinata a quella cremosa di vaniglia propria del rovere americano costituisce la colonna dorsale di questo Lagg Single Malt. Kilmory è il nome del comune di appartenenza del paese di Lagg. È qui il cuore della distillazione sull’Isola di Arran. Il whisky ha un bel colore oro, al naso si avvertono sentori di erica affumicata e di agrumi carbonizzati. L’iniziale esplosione di frutta al palato lascia, successivamente, il posto alle note di fumo per un lungo e duraturo finale. Lagg Single Malt Corriecravie Edition è la seconda release continuativa realizzata dalla distilleria. Maturato inizialmente in botti ex-Bourbon, questo whisky continua la sua maturazione con altri sei mesi in botti Hogsheads ex-Sherry Oloroso provenienti dalla cantina del suo produttore, Miguel Martin, a Jerez. Viene imbottigliato a 55% vol. senza filtrazione a freddo. Il gusto risulta leggermente più complesso rispetto alla versione Kilmory, mostrando così un diverso lato dello spirito di Lagg, caratterizzato da note di spezie dolci e frutta. Ha un colore ambrato e al naso si avvertono sentori di cioccolata amara e frutti rossi speziati; al palato risulta ricco e gustoso con note eleganti di brace e nocciola. DISTRIBUZIONE La Distilleria Lagg ha rilasciato le prime bottiglie nel 2019. Lagg Single Malt Kilmory matura al 100% in botti ex-Bourbon di primo utilizzo; il suo gusto è vibrante e fresco. Lagg Single Malt Corriecravie Edition matura inizialmente in botti ex-Bourbon e poi rimane sei mesi in botti Hogsheads ex-Sherry Oloroso. Ha un gusto più complesso, caratterizzato da note di spezie dolci e frutta, con sentori di cioccolata amara e frutti rossi speziati; al palato risulta ricco con note di brace e nocciola
14 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 UOMINI&VIGNE TOSCANA Famiglia Cecchi celebra 130 anni di esperienza Giunta al suo 130esimo anniversario, Famiglia Cecchi è una delle più prestigiose realtà vitivinicole della Toscana che si trova oggi nel pieno del proprio percorso evolutivo tra sperimentazioni sui cloni del sangiovese, zonazione, conversione al biologico, ricerca in campo agronomico e tecnico verso un approccio sempre più sostenibile e trasparente al vino. La quarta generazione dell’azienda, rappresentata da Andrea Cecchi, attuale guida di Cecchi e delle Tenute della Famiglia Cecchi, ha infatti sentito l’esigenza di portare un significativo approfondimento di conoscenza e valorizzazione delle proprie radici. Una produzione di 9 milioni di bottiglie e un fatturato di 41 milioni di euro suddivisi a valore tra Italia (56%) ed estero (44%). “Parte significativa dell’evoluzione sono i vini di Tenuta, vale a dire Villa Cerna, Villa Rosa, Val delle Rose e Tenuta Alzatura -dice Andrea Cecchi- L’acquisto di Villa Rosa in particolare ha segnato una milestone nella storia dei nostri 130 anni. Ha infatti rappresentato il nostro ritorno alle origini, stimolati dalla eccellente opportunità della nascita del Chianti Classico Gran Selezione e di tornare a confrontarci con il Sangiovese a Castellina in Chianti”. DISTRIBUTORI Frasca la Guaragna con Pellegrini Frasca La Guaragna affida la distribuzione a Pellegrini. L’azienda di Cisano Bergamasco è partner commerciale della proprietà di Curtis Frasca, produttore discografico italo-americano innamorato del Monferrato, e di Matteo Gerbi, enologo di Nizza Monferrato. L’azienda ha 22 ettari di vigneto, suddivisi tra i comuni di Nizza Monferrato, Agliano Terme e Moasca, nell’ astigiano. Frasca La Guaragna permette a Pellegrini di ampliare la proposta piemontese con vini che esprimono il terroir da cui nascono grazie a una lavorazione artigianale voluta da Gerbi. Vinificazione esclusivamente di uve di vigneti di proprietà, gestione agricola rispettosa dell’ambiente e vendemmia manuale e selettiva sono i capisaldi dell’attività, con l’obiettivo di ottenere prodotti equilibrati ed eleganti, dove le note del frutto sono sempre in primo piano. Dalla cantina escono tre Barbera in purezza, altri due rossi come Grignolino d’Asti Doc e Freisa d’Asti Doc e due bianchi: il Sj-Monferrato Bianco Doc e il Tardoché Riesling Piemonte Doc. MILANO Vini e tartufi nelle vie della moda Dal 2 all’8 ottobre va in scena La Vendemmia di MonteNapoleone ideata e promossa da MonteNapoleone District. Il Quadrilatero della moda milanese si anima con eventi enologici in un’atmosfera speciale arricchita da decorazioni aeree con tralci di vite intrecciati lungo le vie della moda. Giunta alla 14° edizione, La Vendemmia di MonteNapoleone è realizzata in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba. Martedì 3 ottobre si svolge l’asta Italian Masters battuta da Christie’s il cui ricavato viene interamente devoluto a Fondazione Dynamo Camp. Il direttore di Christie’s Italia batterà 29 lotti di alcuni tra i vini italiani più rinomati al mondo appartenenti al Comitato Grandi Cru d’Italia, un lotto di pregiato Tartufo Bianco d’Alba e un lotto di caviale Calvisius Tradition Royal. DISTILLATI Belvedere 10, una vodka dal carattere inconfondibile Ancora una volta Belvedere 10 svela il suo carattere inconfondibile. Incapsulata in una bottiglia senza precedenti, questa vodka è estremamente rara e viene prodotta a partire da una sola varietà di segale, in un unico appezzamento di terra in Polonia attraverso un solo raccolto ogni anno; una vodka così morbida sul palato da essere perfetta liscia o con ghiaccio. La bottiglia è un pezzo unico che si sviluppa in altezza su dieci livelli. La tonalità bianca rispecchia la purezza del distillato, mentre le sfaccettature cesellate conferiscono uno scintillio simile a quello di un diamante; un riferimento alla segale biologica Diamond Rye utilizzata per produrre Belvedere 10. Per omaggiare le origini del brand, Belvedere 10 si ispira al processo di produzione della vodka utilizzato nel 1910, anno di fondazione della distilleria; la ricetta è stata rivisitata tenendo conto dei gusti delle nuove generazioni di consumatori.
15 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 Giulio Ferrari Collezione 2004 un Trentodoc che sfida il tempo Barbara Amati Dopo quasi vent’anni di affinamento debutta l’espressione più alta della cantina trentina: complessità, finezza e grande freschezza. In accompagnamento i piatti del tristellato Cannavacciuolo Debutta l’annata 2004 del Giulio Ferrari Collezione, un Trentodoc di grande complessità e finezza che sfida il tempo con quasi 20 anni di affinamento. Non senza un filo di emozione, Matteo Lunelli, Amministratore delegato della cantina trentina, con i cugini Marcello, Camilla e Alessandro ha presentato nella magnificenza di Villa Crespi, il ristorante 3 stelle Michelin di Antonino Cannavacciuolo sul Lago d’Orta (No), la nuova annata del vino che rappresenta l’espressione più alta della viticoltura di montagna e della continua ricerca dell’eccellenza di Ferrari che da quest’anno vede in cantina uno chef de cave del calibro di Cyril Brun, già in Veuve Clicquot e in Charles Heidsieck. “La sfida con il tempo è iniziata durante la seconda guerra mondiale -ricorda Matteo Lunelli- Durante il conflitto Giulio Ferrari murò la cantina per proteggerla da razzie e bombardamenti. Le bottiglie ressero in modo straordinario e dopo la guerra uscirono i primi millesimati e le riserve di Ferrari. Poi è stato l’enologo Mauro Lunelli che, ispirandosi alla Champagne, iniziò a mettere da parte alcune bottiglie di nascosto dai fratelli. Allora la richiesta era superiore alla capacità produttiva e custodire le bottiglie rinunciando a venderle era una scommessa forte”. Nel 1972 nasce la prima annata di Giulio Ferrari Riserva del Fondatore che fu presentata al mercato nell’80 con sette anni di affinamento sui lieviti e oggi il Giulio Ferrari di affinamento sui lieviti ne fa quasi dieci. Ma il Giulio Ferrari Collezione è una scommessa ulteriore, perfetta espressione del territorio e del particolare vigneto di Maso Pianizza, con terreno sabbioso, calcareo, sassoso che regala uno Chardonnay unico. Nato con la vendemmia 1995, seguita dalla 1997 e dalla 2001, la 2004 è stata un’annata caratterizzata da condizioni climatiche estremamente favorevoli che ha dato uve con un ottimo livello di sanità e un’acidità ideale per lunghi affinamenti. Nel calice Giulio Ferrari Collezione 2004 presenta bollicine finissime color oro; al naso, svela una vasta gamma di aromi, dai toni di fiori bianchi ai profumi fruttati di mela renetta e cedro candito, arricchiti da intriganti note balsamiche, iodate e speziate; in bocca rivela una complessità aromatica, con armoniose note di agrumi, frutta secca e vaniglia, sorrette da un’intrigante salinità. Uno spumante di grande freschezza, con note tostate e un finale lunghissimo. Ne sono state prodotte 3.906 bottiglie e 331 magnum. Ed è ormai tradizione per la famiglia Lunelli presentare Giulio Ferrari Collezione in abbinamento ai piatti di un grande chef: Alfio Ghezzi e Nino Di Costanzo (1995), Heinz Beck (1997), Andrea Berton (2001). Quest’anno è stato Antonino Cannavacciuolo ad accompagnare il debutto del 2004 con il Riso Carnaroli all’olio, vongole veraci, timo e limone e con il Rombo chiodato, conchigliacei, alghe marine, taccole (due piatti perfetti). Ma il menu ha previsto anche, in apertura, Ostrica, caviale, granita al rapanello, latticello, con il Perlé Bianco Riserva 2015, gli Scampi crudi alla piazzaiola, acqua di polpo, con il Rosé Riserva 2016 e Riso latte e arachidi con Maximum Demi-sec. SPUMANTI Dopo il 1995, il 1997 e il 2001 ecco il Giulio Ferrari Collezione 2004, presentato a Villa Crespi da Marcello, Camilla, Matteo e Alessandro Lunelli con i piatti di Antonino Cannavacciuolo: perfetto l’abbinamento con il Riso Carnaroli all’olio, vongole veraci, timo e limone. Quasi 20 anni di affinamento in cantina hanno donato un Trentodoc sorprendente, ricco e dal finale lunghissimo secca e vaniglia, Uno spumante tate e un rodotte amiglia ezione in hef: Alfio inz Beck t’anno è ccomRiso o e ne o , l i o, e
16 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 UOMINI&VIGNE RINALDI 1957 Gin Santa Ana omaggia la Manila anni ’20 Gin Santa Ana rappresenta un omaggio agli inimitabili giorni delle piste da ballo della Manila anni ’20, ’30 quando il suo fiore all’occhiello era il leggendario Santa Ana Cabaret, immerso nello splendore del movimento Art Déco filippino. Uno dei locali che richiamano quegli anni ruggenti è l’Ellington Club di Roma che ha ospitato una delle serate di presentazione del Gin Santa Ana organizzata da Rinaldi 1957 che ne ha la distribuzione esclusiva per l’Italia. Il format, studiato da Gabriele Rondani, Pr & Marketing director, e da Valentina Tamburi, Marketing specialist, vuole essere un omaggio alla Manila di quegli anni e al Santa Ana Cabaret. Gin Santa Ana combina le fragranze delicate e floreali con il sapore fresco di agrumi tropicali, evocando le immagini delle sale Champagne, delle grandi band swing e della moda decadente degli anni ’20. Santa Ana Gin è il risultato di una distillazione parzialmente a vuoto che permette di estrarre una concentrazione di aromi botanici senza che il calore la rovini; anche il più sottile dei profumi si rafforza e diventa più complesso verso la fine dell’operazione. Il risultato è un gin aromatico e delizioso grazie anche all’utilizzo delle più delicate essenze vegetali, come l’Ylang-Ylang e il Calamansi. NOMINE Marco Ferrari nuovo Ad di Gruppo Illva Saronno Marco Ferrari è il nuovo Ceo del Gruppo Illva Saronno; succede ad Aldino Marzorati. Nato a Torino nel 1973, Ferrari è laureato in Economia all’Università degli Studi del capoluogo piemontese. Negli anni ha maturato una lunga esperienza internazionale nel settore degli spirit iniziata nel 1996 in Bacardi prima in Italia, poi in Uk e, infine, con ruoli global. È passato in Fratelli Branca nel 2008, successivamente in Stoli Group in Lussemburgo ed è poi approdato in Gruppo Montenegro dove ha ricoperto la posizione di Amministratore delegato dal 2014 al 2023. Illva Saronno, inoltre, ha annunciato l’acquisizione della quota di maggioranza di Sagamore Spirit, con sede a Baltimora, e della sua distilleria. L’accordo nasce sia con l’obiettivo di garantire una crescita per entrambe le società, sia con la volontà di rafforzare la presenza di Illva Saronno Holding negli Stati Uniti. L’acquisizione offre inoltre l’opportunità per Illva Saronno di espandere il proprio portafoglio di whisky includendo, oltre a The Busker Irish Whiskey, il brand Sagamore Spirits RyE whiskey Americano. SPUMANTI La prima edizione di Colline in Bolle II migliori spumanti metodo Classico della Lombardia si incontrano a Villa Mirra di Cavriana (Mn) il 28 e il 29 ottobre. La prima edizione di Colline in Bolle riunisce le migliori bollicine della regione valorizzando le differenze tra le varie zone vitivinicole lombarde: dal mantovano al varesotto, dal bergamasco al bresciano e dal milanese al sondriese. Organizzato da La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani in collaborazione con Onav Lombardia, l’evento vuole “raccontare un linguaggio identitario di una zona ampia, confrontarne le diverse espressioni e far conoscere un luogo splendido come Villa Mirra inserita in una città del vino, Cavriana”, spiega Federico Patera, direttore de La Strada dei Vini e dei Sapori Mantovani. Cavriana si trova nel cuore delle Denominazioni Colline Moreniche dell’Alto Mantovano e Garda Metodo Classico, un’area che ha una lunga tradizione in questa tipologia di spumanti. SOLIDARIETÀ Velenosi e i ragazzi de L’Orto di Paolo Il progetto di vendemmia che vede impegnati i ragazzi de L’Orto di Paolo e Velenosi Vini, nato nel 2020 come laboratorio occupazionale per favorire l’inserimento lavorativo di persone con disabilità psico-motorie, è diventato per Angela Velenosi e il suo team uno degli appuntamenti più attesi e partecipati della stagione. Una sinergia che vede le due squadre lavorare fianco a fianco in un’esperienza che concilia solidarietà e sostenibilità e che culmina nella produzione, imbottigliamento ed etichettatura realizzata dagli ospiti de L’Orto di Paolo, di due vini che, per la cantina ascolana, rappresentano dei classici: Falerio Doc Edizione Speciale e Rosso Piceno Doc Superiore Edizione Speciale. Rispetto alla precedente edizione, la donazione che Velenosi Vini ha consegnato quest’anno alla Cooperativa Sociale Pa.Ge.F.Ha Onlus, che gestisce il progetto, è arrivata a 9 mila euro (+22% rispetto al 2022).
Per essere sempre connesso con il mondo dell’enogastronomia Foto ©rawpixel/123rf SOLIDARIETÀ A Le Manzane si è svolta la 12a vendemmia solidale Oltre 500 persone hanno preso parte alla 12ª edizione della Vendemmia Solidale organizzata dalla cantina Le Manzane di San Pietro di Feletto (Tv); ospite d’onore il campione di sci Kristian Ghedina. La manifestazione ha come sempre un fine benefico: raccogliere fondi a favore della onlus Unico1 dell’ex calciatore Diego Murari per aiutare i bambini malati a ritrovare la voglia di sognare. “Quest’anno abbiamo voluto vendemmiare nei vigneti più impervi: i terrazzamenti che ricoprono la cantina, 3.500 metri quadrati di vigna -ha detto il titolare di Le Manzane, Ernesto Balbinot- Abbiamo raccolto circa 35 quintali di uva che sono stati implementati quando i nostri ragazzi hanno finito di vendemmiare per un totale di un centinaio di quintali di uva”. La manifestazione è iniziata con la vendemmia, è continuata con le visite in cantina, la musica italiana dal vivo della Magirus Band & Alberto Ceschin e l’aperitivo con Prosecco Superiore Docg Le Manzane accompagnato dagli sfiziosi cicchetti di pesce di Ca’ del Poggio. DISTILLATI Pisoni, un nuovo look per il Gin 7 Laghi Il Gin 7 Laghi della Distilleria Pisoni si veste di nuovo in omaggio al territorio trentino, alla sua flora e alla sua fauna. La nuova etichetta tratteggia l’eleganza del cigno, mentre la nuova bottiglia si appropria dei colori dei laghi a cui la famiglia Pisoni di Madruzzo (Tn) è profondamente legata. Per il London Dry Gin il numero 7 è pieno di significati, come gli incantevoli 7 laghi della zona e i 7 fratelli Pisoni che tornarono sani e salvi dalla prima guerra mondiale. Un restyling che racconta l’identità di Pisoni con un’iconografia e un packaging di grande impatto. Il Gin 7 Laghi è prodotto negli storici alambicchi di rame dell’azienda, a marchio Tullio Zadra, dei quali restano rari esemplari. Tante le selezionate botaniche trentine: ginepro, asperula, menta, rabarbaro, genziana, centaurea, liquirizia, calamo, china, dosate con abilità ed esperienza dal mastro-distillatore Giuliano Pisoni per ottenere un risultato equilibrato e raffinato: un distillato secco, fresco, balsamico che ricorda i profumi delle montagne trentine. London Dry Gin prevede un’unica distillazione in alambicco di tutte le botaniche in soluzione idroalcolica.
18 Food&Beverage | settembre-ottobre 2023 Ardbeg stupisce con The Harpy’s Tale Francesco Torlaschi Il nuovo single malt matura 13 anni in botti ex bourbon e Sauternes. Così, affumicatura e dolcezza si fondono in questo whisky che inaugura una linea di etichette sperimentali nell’Anthology Collection L’ultima novità di Ardbeg è il primo single malt che fa parte della Anthology Collection. Ardbeg Anthology: The Harpy’s Tale è invecchiato 13 anni in una combinazione di botti ex-bourbon e vino dolce Sauternes, ed è un whisky unico, in cui si fondono potente affumicatura e ricca dolcezza. In omaggio a questo insolito stile “ibrido”, la confezione e l’etichetta della bottiglia si ispirano alla favolosa e inafferrabile Arpia, essere mitologico metà donna e metà uccello. Ardbeg The Harpy’s Tale inaugura la nuova Anthology Collection della Distilleria: una gamma di single malt sperimentali che offrirà agli appassionati Ardbeg rari ed eccezionali, ciascuno maturato in tipi di botte nuovi e insoliti. “Abbiamo avviato una serie di sperimentazioni sugli stili di maturazione di Ardbeg per fondere la sua caratteristica firma affumicata con note più sfumate e dolci -spiega Bill Lumsden, direttore della distillazione e della creazione di whisky- Con The Harpy’s Tale diamo vita a una nuova dinastia di Ardbeg, ancora più complessa e molto insolita. Si tratta di un assaggio che rappresenta un’autentica battaglia tra dolce e affumicato. Insieme, i single malt della Anthology Collection comporranno una serie leggendaria di Ardbeg rari e insoliti, perfettamente bilanciati, ricchi sia di storia che di gusto”. Con un Abv del 46%, Ardbeg Anthology: The Harpy’s Tale è disponibile in Italia già da agosto su Tannico; per entrare nell’Ardbeg Committee basta registrarsi gratuitamente sul sito ardbeg.com/committee. The Harpy’s Tale ha un colore ambrato, al naso si svelano note di olio extravergine d’oliva, radica dolce ed erbe aromatiche, come coriandolo e salvia. Un accenno di buccia di limone affumicata emerge per un istante. Con una spruzzata d’acqua arriva una maggiore nota oleosa, olio di lino e leggerissima cera. Un’esplosione di sapone carbolico profumato prende il volo, lasciando dietro di sé un lieve sentore di crème brûlée. Al palato è morbido e oleoso e conduce a una dolcezza ricca e legnosa di melassa scura e a una nota balsamica; si liberano accenni di muschio di quercia mentre iniziano a emergere note più affumicate; pasticche di anice, albicocche affumicate e olio di eucalipto si fondono in un mosaico di sapori contrastanti. Il finale è lungo e con un persistente retrogusto di dolcezza e fumo. Un tocco di cumino, cardamomo e un lieve accenno di cocco chiudono l’assaggio. Produttrice di single malt di culto, Ardbeg è stata fondata nel 1815 ed è conosciuta per il suo whisky torbato, affumicato e complesso rinomato per la sua dolcezza. Durante gli anni ‘80 e ‘90 si temette per il futuro della distilleria, ma poi il marchio fu acquistato da Glenmorangie nel 1997 e, tre anni dopo, il lancio dell’iconico Ardbeg 10 e l’istituzione dell’Ardbeg Committee sancirono la ripresa definitiva di questo incredibile gioiello scozzese. Dal 2000, dunque, la distilleria è risorta e oggi Ardbeg rappresenta una nicchia ben consolidata. La nuova etichetta della distilleria Ardbeg, fondata nel 1815 e conosciuta per il suo whisky torbato, è il primo single malt che fa parte della Anthology Collection. The Harpy’s Tale ha un colore ambrato e al naso svela note di olio extravergine d’oliva, radica dolce ed erbe aromatiche, come coriandolo e salvia; per un istante si avverte anche un accenno di buccia di limone affumicata; al palato è morbido e oleoso SCOZIA
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