PER I PROFESSIONISTI E GLI APPASSIONATI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Mensile • Anno XVIII • N°150 Novembre 2023 STELLATI Alajmo vince OD VȴGD GL &RUWLQD SPECIALE 6SXPDQWL vini gioiosi H FRQWHPSRUDQHL TERRAZAS DE LOS ANDES Malbec 2021, vino che nasce dove la terra incontra il cielo
3 Food&Beverage | novembre 2023 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i Il momento degli alberghi Sui media gli chef sono protagonisti con interviste e mille trasmissioni televisive. Un po’ più nascosti sono invece gli alberghi, protagonisti a loro volta del mondo del turismo, ma che non riescono ad avere la stessa visibilità. Eppure è un comparto fondamentale, visto che con 32 mila strutture siamo il più grande mercato europeo in termini di offerta turistica. In un mondo afflitto dall’overtourism, con Amsterdam che per limitare le visite ha alzato la tassa di soggiorno a 22 euro, il settore dell’hotellerie vede affluire importanti investimenti. È di questi giorni la notizia che il Public investment fund (Pif) dell’Arabia Saudita, presieduto dal Principe Mohammed bin Salman bin Abdulaziz Al Saud, è entrato a fare parte del capitale di Rocco Forte Hotels. Dopo lunghe trattative, il fondo saudita avrebbe acquistato il 49% del Gruppo alberghiero. Favorito anche da qualche iniziativa che inizia a farsi vedere per limitare l’effetto che piattaforme come Airb&b hanno sui centri storici, il mondo alberghiero deve comunque fare fronte al problema dei costi energetici e a quello della ricerca di professionalità. Come per la ristorazione, la ricerca di personale si fa sempre più difficile e al pari del mondo del vino la sostenibilità è una delle parole d’ordine. La recente edizione di HostMilano ha individuato alcuni trend come quello relativo alla transizione digitale. Ancora di più rispetto alla ristorazione, il digitale può impattare in modo pesante sulla gestione degli alberghi. Dalla fase di prenotazione al back office alle possibilità della realtà aumentata e virtuale per arricchire l’esperienza degli ospiti, c’è un mondo in movimento in cui le catene internazionali sono ovviamente avvantaggiate e i singoli hotel rischiano di rimanere indietro o sono obbligati ad accentuare alcune caratteristiche per elaborare una proposta differente. Spesso proprietà di una famiglia con una o poche strutture, gli hotel italiani devono dimostrare di sapere reggere la sfida dei prossimi anni. Molti sono aiutati da location imbattibili, ma è necessario uno sforzo di fantasia e investimenti per non dormire sugli allori di un palazzo del Trecento o di un ambiente circostante con vette alpine e boschi per splendide passeggiate. In questi anni molto è stato fatto e come raccontiamo anche sulle nostre pagine, sono numerose le strutture che hanno saputo adeguare l’offerta a un turismo che, come si dice oggi, è sempre di più in cerca di esperienze immersive ed eccellenti. Molto cresciuta è anche la cucina d’albergo, una volta meno considerata, e nuove leve hanno saputo prendere in mano il business di famiglia per ridare slancio a strutture un po’ invecchiate e cogliere le opportunità di un settore turistico, Covid a parte, sempre in crescita. Così, sempre più chef di livello entrano a guidare le cucine per proposte di alta ristorazione. A certificare tutto questo ora arriva anche la Guida Michelin che con le chiavi, al posto delle stelle, racconterà a suo modo il mondo dell’hotellerie. Più di 5 mila hotel in 120 Paesi saranno sotto la lente dei severi ispettori della guida francese che, con una classica strategia, estende il suo brand a un settore contiguo a quello della ristorazione. Si tratta di una iniziativa importante che deve guadagnarsi il suo spazio in un mondo abbastanza affollato, ma che può essere un ulteriore sprone per le nostre strutture alberghiere stimolando una ulteriore competizione verso l’eccellenza. Vedremo, come succede per gli chef, albergatori stressati e ansiosi per il verdetto della Guida Rossa? Il turismo ha solo problemi di abbondanza, ma bisogna stare al passo con un’offerta sempre più ricca che passa anche da sostenibilità e innovazione tecnologica. E sono in arrivo le chiavi della Guida Michelin
4 Food&Beverage | novembre 2023 S FOI ZMI OMFAOROI OD 3 EDITORIALE Il momento degli alberghi Barbara Amati 13 WHISKY A Tale of Tokyo fra Scozia e Giappone Barbara Amati 15 DEGUSTAZIONI Uga, Chianti Classico Gallo Nero Giovanna Moldenhauer 16 RUM Rump@blic con un tocco di Sicilia Francesco Torlaschi 18 ARTE Umberto Cesari, Esperienze d’Autore Barbara Amati 25 NAPOLI Chef stellati per Fatto in Italia Bibi Monti 29 IMPRENDITORI La pizza di Caprizza guarda all’estero Federica Belvedere 38 COVERSTORY Malbec 2021 Terrazas de Los Andes Barbara Amati 44 STELLATI Alajmo vince la sfida di Cortina Elena Bianco 46 DENOMINAZIONI Il Pinot nero spinge l’Oltrepò Pavese Clementina Palese 48 LIGURIA La cucina golosa dell’A Spurcacciun-a Federica Belvedere 50 MOËT & CHANDON Collection Impériale Création No.1 Barbara Amati 52 RISTORANTI Il Castello, il sogno di Cremonini Barbara Amati 54 MIONETTO Spazi ricercati per wine experience Barbara Amati 56 SPECIALE Spumanti gioiosi e contemporanei Clementina Palese 66 NAPOLI Cariño Nikkei all’ombra del Vesuvio Bibi Monti Direttore Responsabile Barbara Amati - amati@foodandbev.it Redazione redazione@foodandbev.it Collaboratori di Redazione Federica Belvedere Luigi Ferro, Bibi Monti Collaboratori Andrea Ballestra, Massimo Bargna, Paolo Becarelli, Donatella Bernabò Silorata, Elena Bianco, Germana Cabrelle, Manuela Caspani, Irene Catarella, Rossella Cerulli, Giulia Marcucci, Cinzia Meoni, Gianni Mercatali, Giovanna Moldenhauer, Carla Pacelli, Clementina Palese, Alex Pietrogiacomi, Gio Pirovano, Max Rella, Loretta Simonato, Clelia Torelli, Francesco Torlaschi, Micaela Zucconi Foto Dario Adamo, Marco Antinori, Marco Baldini, Helenio Barbetta, Gabriele Basilico, Adam Barker, Alberto Bernasconi, Marco Bertani, Paolo Biava, Alberto Blasetti, James Bort, Roberto Bosi, Sophie Boursier, Nicolò Brunelli, Stefano Butturini, Cinzia Camela, Sergio Coimbra, Marco Curatolo, Filippo De Dionigi, Andrea Di Lorenzo, Davide Dusnasco, Fanny Dussol, Davide Dutto, Foto Ennevi, Gabriella Gargioni, Stefania Giorgi, Nicola Gnesi, Davide Greco, Alessandra Farinelli, Andrea Federici, Adriana Forconi, Giuseppe Ghedina, Giulia Mantovani, Luca Maraglia, Sara Matthews, Gaja Menchicchi, Susi Mezzanotte, Daniele Nalesso, Michele Nastasi, NewsEventiComo, Nicemik, Massi Ninni, Paolo Pansini, Ph Adesso Agency, Marco Parisi, Mattia Pellizzari, Paolo Picciotto, Sandra Pilacchi, Beatrice Pilotto, Francesco Piras, Camilla Pizzini, Dani Porcaro, Eleonora Proietti, Max Rella, Helmuth Rier, Jacopo Salvi, Federica Santeusanio, Stefano Scatà, Giorgio Schirato, Stefan Schuetz, Valentina Sommariva, Alberto Strada, Mike Tamasco, Benedetto Tarantino, Leo Torri, Andrea Tortora, Diego Tortini, Vittorio Ubertone, Paolo Valentini, Lido Vannucchi, Francesco Vaona, Marco Varoli, Edoardo Vaccaroli, Jacopo Ventura, Vanessa Vettorello, Gabriele Zanon, Luca Zuccolo Responsabile Amministrativo e Commerciale Aldo Ballestra ballestra@febeditoriale.com Grafica, impaginazione e stampa Gierre Print Service Srl via Carlo Goldoni 1 - 20129 Milano Editore F&B Editoriale Srl - P.I. 05605300960 Registrazione Roc n°15455 del 04/07/2007 Reg. al Trib. di Milano n. 720 del 27/9/2005 Venerdi 3 novembre Abbonamento Italia 6 numeri € 24
5 Food&Beverage | novembre 2023 68 CHAMPAGNE Viaggio nella musica con Krug Echoes Barbara Amati 70 PUGLIA I plus della pizza del Gargano Rossella Cerulli 72 VERONA Solo vacca intera da Butcher Cinzia Meoni 74 RUM Eminente Gran Reserva N°1 10 anni Barbara Amati 76 PANETTONI Cioccolato e fregi d’arte per Loison Federica Belvedere 78 SICILIA Orto e frutteto per Donna Carmela Germana Cabrelle 80 SICILIA Cucina di montagna a Lo Zafferaneto Rossella Cerulli 82 VALLE AURINA Erbe alpine al Moosmair Farmhotel Cinzia Meoni 84 SFIZIOFOOD Il caviale ora è molto italiano Elena Bianco 90 LOCALI Gusto e bellezza al Rebell Manuela Caspani Direttore Responsabile Barbara Amati Redazione via Carlo Poerio 2 20129 Milano tel. 02.47787220 FOOD&BEVERAGE ONLINE www.foodandbev.it Seguiteci su Food&Beverage vi dà appuntamento al 7 dicembre 2023 150 NOVEMBRE 2023 ANNO XVIII PER I PROFESSIONISTI E GLI APPASSIONATI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Mensile • Anno XVIII • N°150 Novembre 2023 STELLATI Alajmo vince OD Vȴ GD GL &RUWLQD SPECIALE 6SXPDQWL vini gioiosi H FRQWHPSRUDQHL TERRAZAS DE LOS ANDES Malbec 2021, vino che nasce dove la terra incontra il cielo 01-47_FeB_150.indd 1 25/10/23 10:41 ATTUALITÀ 8 Uomini e Vigne 20 Novità da stappare 22 Food valley 30 Lodge & Spa 32 Business News 94 Cultura e Gusto 96 Verità nascoste RUBRICHE 6 Chez… chef 36 Mondo in pentola 88 Spiritbarman 92 Quartieri alti 98 Buona lettura
6 Food&Beverage | novembre 2023 … Chef Dario Fisichella Villa Naj Stradella (Pv) A casa tua chi cucina? Vivo con la mia compagna, che è una bravissima cuoca, quindi ci alterniamo Il tuo piatto preferito? La parmigiana di melanzane La ricetta che ami di più cucinare? Il risotto Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Pesce crudo La ricetta per conquistare è... Non c’è una ricetta in particolare, basta che sia fatta con passione La tua cucina in una parola... Sincera Il piatto che ti ha sorpreso di più? Il Risotto zafferano e liquirizia di Alajmo Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Avendo girato tanto non ho un ristorante del cuore, ma amo scoprire posti nuovi Da quale collega vorresti andare a cena? Eneko Atxa Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Mauro Uliassi Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Christopher Coutanceau Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Mi sarebbe piaciuto cucinare per Pino Daniele Se non avessi fatto il cuoco... Da piccolo volevo diventare soldato Hai un budget illimitato: un ristorante a... In un’isola deserta Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Preferisco cucinare insieme… … Chef Vincenzo Candiano Locanda Don Serafino Ragusa Ibla (Rg) A casa tua chi cucina? Solitamente mia moglie, oppure i miei figli Il tuo piatto preferito? Pasta al pomodoro, con basilico fresco e caciocavallo grattugiato La ricetta che ami di più cucinare? I dolci in generale Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Crudo e insalata di mare, linguine con astice o aragosta e pesce alla griglia, poi gelato e frutta La ricetta per conquistare è... Un piatto semplice: spaghetti ai ricci di mare La tua cucina in una parola... Personale Il piatto che ti ha sorpreso di più? Il Dessert di carruba nel guscio con crema dolce di carruba all’interno di David Tamburini Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Di solito a casa mia, o al Lido Azzurro Da Serafino Da quale collega vorresti andare a cena? Da Niko Romito Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Ce ne sono tanti oggi, ma direi per Valeria Piccini Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con nessuno Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Per mia madre che non c’è più Se non avessi fatto il cuoco... Avrei lavorato nell’ambito dell’arte o delle auto Hai un budget illimitato: un ristorante a... Sempre in Sicilia Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Farei una cena a quattro mani con Uliassi Ci stupiscono, ci emozionano, ci fanno scoprire sapori nuovi e inaspettati, dando vita ad abbinamenti creativi o perfezionando piatti della tradizione; ma gli chef cosa mangiano? Che segreti nascondono? Quindici domande per scoprire i “vizi privati” dei grandi cuochi a cura di Carla Pacelli CHEZ…
Giardino di Sicilia. Nella nostra terra fertile, ogni frutto ci conduce a una scoperta, ogni ispirazione a un’opera d’arte. rapitala.it
8 Food&Beverage | novembre 2023 UOMINI&VIGNE FOTOGRAFIA Praga e Napoli nel Calendario Di Meo Ori e ombre, luce e mistero. È il legame che unisce Napoli e Praga le due città protagoniste della XXII edizione del Calendario Di Meo 2024. promosso e realizzato dall’Associazione Culturale Di Meo vini ad arte presieduta da Generoso Di Meo, contitolare dell’azienda Di Meo di Salza Irpina (Av), con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri. Come ogni anno sono le foto di Massimo Listri, maestro della fotografia d’architettura e d’ambienti, a proporre una lettura visiva della capitale boema. Con il suo obiettivo l’artista cattura la forza narrativa di alcuni tra i luoghi più importanti della città: dalla Sinagoga Spagnola, edificio simbolo del quartiere ebraico di Praga, alla Sala di Vladislao del Castello; dal Teatro degli Stati dove fu rappresentata la prima del Don Giovanni di Mozart. Le corrispondenze tra Napoli e Praga vengono raccontate attraverso la penna di critici, studiosi e intellettuali che firmano la parte testuale del calendario stampato in 5 mila copie. ARTVERONA Superfluo, Pasqua Vini e il legame con l’arte Pasqua Vini continua a investire nel dialogo e nella collaborazione con talenti della creatività italiani e internazionali e, in occasione di ArtVerona, fiera dedicata all’arte contemporanea, ha rinnovato il suo legame con il mondo dell’arte invitando nuovamente il collettivo di artisti None a realizzare un progetto artistico. Superfluo è il titolo della mostra transmediale in scena nello storico Palazzo del Capitanio. “Siamo onorati che i None abbiano risposto al nostro invito a tornare a Verona per portare un nuovo messaggio -ha commentato Riccardo Pasqua, Amministratore delegato di Pasqua Vini al vernissage della mostra il 12 ottobre- La volontà di creare e di emozionare appartiene all’arte come al vino. Nel loro nuovo progetto artistico vedo l’espressione immaginifica e suggestiva del valore che il nostro vino racchiude. L’arte utilizza codici linguistici universali che superano barriere dove tutti gli altri linguaggi hanno fallito, stimola ad avere un orizzonte sempre più aperto oltre il confine del comune agire. Anche in questo ci riconosciamo. Siamo The House of The Unconventional. Non c’era modo migliore di esprimere la nostra visione di creatività e innovazione”. Una frase di Albert Einstein -La prima necessità dell’uomo è il superfluo- racconta il tema della mostra che propone una riflessione sull’utilità dell’inutile e invita a rivalutare la realtà a prescindere dai criteri di pura utilità che dettano la comune misura del valore. Il superfluo è tutto ciò che dà senso al momento, al qui e ora, ciò che rende piacevole l’esistenza. Come il vino, l’arte fluisce nell’inconscio e tocca un livello più profondo della ragione. Vino che, pur non rispondendo a bisogni primari, è parte imprescindibile del bello e del buono della vita. Il messaggio è affidato al laser “superfluorescente” che, in una sala buia, “scrive” su una semisfera accompagnata da suoni e musiche. Molteplici negli ultimi anni le collaborazioni di Pasqua Vini con None, tra cui Falling Dreams, presentata a Base Milano e alle Gallerie Mercatali di Verona. In alto, Riccardo, Umberto e Alessandro Pasqua. EVENTI Champagne Experience in crescita a Modena È un bilancio più che positivo, con numeri in crescita per aziende, vini e visitatori, quello della sesta edizione di Champagne Experience, manifestazione dedicata alle bollicine francesi che si è svolta a Modena Fiere il 15 e 16 ottobre. Champagne Experience, organizzata da Società Excellence, realtà che riunisce 21 tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza, si conferma un punto di riferimento importante a livello europeo per tutti gli operatori del settore e i wine lovers che desiderano conoscere le novità che delle aziende della Champagne. Superano quota 6 mila i visitatori registrati durante i due giorni di manifestazione, confermando i numeri dello scorso anno: 176 aziende, 35 in più rispetto al 2022, tra grandi Maison e piccoli vigneron, hanno offerto in degustazione oltre 900 vini; in aumento i visitatori professionali che hanno raggiunto il 78% del totale, confermando la vocazione e la mission di Champagne Experience che si rivolge agli operatori horeca e al dettaglio specializzato.
9 Food&Beverage | novembre 2023 PERRIER-JOUËT La nature nelle opere di Fernando Laposse Ogni anno dal 2012, la Maison Perrier-Jouët commissiona a talenti creativi, con i quali condivide la stessa visione della natura, un’opera che reinterpreti il proprio patrimonio Art Noveau nel 21° secolo. Per il 2023, la Maison ha avviato una collaborazione con l’artista e designer messicano Fernando Laposse che ha creato un’installazione ispirata ai fiori e al processo dell’impollinazione. Una collaborazione che riflette la visione dello Champagne, l’amore per l’arte e per la natura di Pierre-Nicolas Perrier e Rose-Adelaide Jouët, che hanno fondato la Maison Perrier-Jouët nel 1811. La Maison continua a evidenziare il bisogno di (ri)pensare la relazione con la natura attraverso la partnership creativa con Fernando Laposse. Nella sua installazione l’artista racconta il ruolo del fiore nell’ecosistema, concentrandosi sul processo di impollinazione, la connessione essenziale tra i protagonisti in questo prezioso ed effimero evento che rappresenta una celebrazione della vita. Inoltre, la Maison ha presentato due limited edition: Perrier-Jouët Blanc de Blancs e Perrier-Jouët Belle Epoque 2015 create da Fernando Laposse e ispirate alla sua installazione. NOMINE l’enologa Olga Fusari nel team di Ruffino Olga Fusari si unisce al team enologico di Ruffino. L’enologa si occuperà dei vini delle Tenute di Poggio Casciano dove si producono Alauda e Modus Primo e della nuova tenuta Bolgheri. Orgogliosamente toscana, è cresciuta professionalmente in una delle realtà più conosciute di Bolgheri, la Tenuta dell’Ornellaia. La nomina di Olga Fusari si inserisce nel progetto della casa vinicola toscana che vuole diventare un punto di riferimento per i vini toscani nel mondo. Coerentemente con questa visione Ruffino negli ultimi mesi ha anche dato vita a un winemaking council -un comitato di enologi e agronomi che sovrintende allo sviluppo di tutti i vini di tenuta- e ha potenziato il parco vitato con l’acquisizione di ettari a Bolgheri, cuore di una delle più prestigiose Doc italiane per la produzione di vini che si affiancheranno ai grandi rossi di Ruffino. PREMI Alessio Planeta Winemaker of the Year Alessio Planeta, Amministratore delegato e responsabile tecnico delle Aziende Agricole Planeta, una delle aziende più importanti in Sicilia con 371 ettari di vigneto e sette cantine dislocate in cinque territori (Menfi, Sambuca di Sicilia, Vittoria, Noto, Etna e Capo Milazzo), ha conquistato il titolo di Winemaker of the Year della 24a edizione del Wine Star Award, promosso dalla rivista nordamericana Wine Enthusiast, portando l’Italia in vetta alla classifica dopo sedici anni. Grazie a questo riconoscimento Alessio Planeta è il quarto italiano a conquistare il titolo. L’ultimo è stato Carlo Ferrini nel 2007, oggi consulente enologico di importanti aziende italiane. Prima di lui soltanto Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi e fondatore, insieme al fratello Renzo, dell’azienda umbra Cotarella, e Renzo Cotarella, Amministratore delegato di Marchesi Antinori, hanno ricevuto lo stesso premio nel 2001. NATALE L’Avvento scandito dai cocktail Nio In origine erano solo delle immagini, poi si sono trasformate in cioccolatini. Ora, dietro le 24 caselle che compongono il calendario natalizio dell’Avvento, è possibile trovare le miscele ready-to-drink di Nio Cocktails. Si tratta di 24 cocktail, due per tipo, da gustare ogni giorno per 12 giorni in compagnia. Questo il concetto dietro la Cocktail Box dell’Avvento. Al suo interno, disposti in una box di design, è possibile scoprire un cocktail bar davvero completo: dai best seller come il classico Negroni, al Cosmopolitan, al Daiquiri e a proposte raffinate come Dry Martini, Tea Sour e Manhattan, fino a rivisitazioni del tutto nuove come il Cuban Negroni. Tutti i drink sono firmati dal maestro Patrick Pistolesi che fa di ogni cocktail un inno all’arte della mixology, così ogni sorso si traduce in un’esperienza sensoriale che esplode con note di testa perfette anche per i palati più esigenti, curiosi di esplorare nuovi orizzonti di mixology. Il cofanetto costa 139 euro.
10 Food&Beverage | novembre 2023 UOMINI&VIGNE SOSTENIBILITÀ La Cantina Cielo e Terra riduce gli scarti Cielo e Terra presenta il suo primo Bilancio di Sostenibilità. La cantina vicentina fondata nel 1908 che vanta un fatturato 2022 di oltre 62,5 milioni di euro, grazie alla vendita di oltre 35 milioni di bottiglie, con il progetto ZeroWaste to Landfill ha ridotto gli scarti e potenziato il riciclo con il riutilizzo di 43 mila metri cubi di acqua di processo negli ultimi cinque anni e la riduzione del 27% del consumo di acqua per bottiglia rispetto al 2020. Grazie all’adozione di tecnologie per il risparmio energetico, il recupero dell’acqua di processo e il sistema di microfiltrazione, ha ridotto in modo rilevante i consumi, mantenendo invariata la produzione di rifiuti. È stato così raggiunto l’obiettivo del 100% dei rifiuti destinati al recupero e non smaltiti in discarica, oltre al mantenimento della fornitura di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili certificate o con garanzia d’origine. INNOVAZIONI Fervolato, una sinfonia con cacao e Sagrantino È appena nato un nuovo prodotto ottenuto da tre fermentazioni: quella delle bacche di cacao, quella del mosto d’uva e quella congiunta nel procedimento che le unisce. Un processo di produzione innovativo nato a Ponsacco, in provincia, di Pisa nella fabbrica di cioccolato Noalya, dall’esperienza di Alessio Tessieri: dalla piantagione alla produzione con risultati di eccellenza e che in questo particolare prodotto si unisce ad Arnaldo Caprai e al suo Sagrantino Passito di Montefalco. Fervolato è un prodotto completamente nuovo, ottenuto con un procedimento originale che unisce aromi e profumi di un frutto esotico, la pianta del cacao, con quelli complessi ed intriganti del frutto della vite. Non si tratta di un semplice assemblaggio di ingredienti. Con il Fervolato si è di fronte a profumi, aromi, gusti, tessiture che conservano le armonie proprie dei frutti di origine. Filtrandoli attraverso complessi processi di fermentazione si ottengono nuove armonie che sublimano tutti i potenziali del carattere del cacao e dell’uva. Nella foto, Alessio Tessieri e Marco Caprai. NOVITÀ La Marinara oggi è anche un liquore La Marinara è un nuovo liquore che evoca la pizza napoletana. Pomodoro campano, aglio, origano e basilico sono gli ingredienti di questo speciale distillato, capaci, con i loro profumi e sapori, a richiamare la celebre pizza. L’idea è di Alma De Lux, azienda specializzata nella produzione di liquori artigianali, di San Giorgio a Cremano (Na). Marinara si propone come aperitivo, magari per preparare il palato a una fetta di pizza, come digestivo per lasciare un aroma speciale, oppure per dare un tocco particolare alla bruschetta. Il liquore Marinara è il risultato della continua ricerca e sperimentazione di Luisa Matarese che vanta tra i suoi prodotti di punta il Liquore al Pomodorino del Piennolo e il Liquore al Sigaro Cubano. FIESOLE Una nuova cantina per Bibi Graetz Bibi Graetz ha inaugurato il luogo dei suoi sogni dove poter produrre i suoi iconici vini. È lo storico Hotel Aurora, nella panoramica piazza Mino, a Fiesole, costruito a fine ’800, a rivelarsi il luogo perfetto per la nuova casa di Testamatta e Colore. Dopo tre anni dalla sua acquisizione, l’antico immobile è stato completamente ristrutturato e trasformato nel luogo di produzione dei suoi vini. Una cantina unica, in cui la storia dell’edificio si fonde con il profumo del vino e le opere d’arte della famiglia Graetz. Tra pavimenti in marmo, dipinti del produttore e luci stroboscopiche, riposano Testamatta e Colore in barrique di rovere francese. La cantina è stata finemente ristrutturata in modo da mantenere la storicità dell’edificio, ma evidenziando allo stesso tempo la creatività di Bibi Graetz. Un luogo dove la passione per il vino incontra l’arte, il tutto all’insegna della qualità e dell’eleganza. Ma il sogno continua, perché Bibi Graetz vuole rendere la sua cantina un luogo di riferimento per tutti i wine lovers toscani e internazionali. Sotto forma di wine club, con un concetto di ospitalità esclusiva, il produttore apre le porte agli amanti dei suoi vini che, tramite prenotazione, potranno immergersi nel suo mondo artistico e assaggiare anche le annate più pregiate.
12 Food&Beverage | novembre 2023 UOMINI&VIGNE MONTALCINO Accademia Brunello per l’alta formazione A Montalcino è nata l’Accademia Brunello, un percorso di alta formazione organizzato dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino e rivolto a trade ed esperti internazionali. Il primo appuntamento in ottobre ha visto la partecipazione di dieci top buyer provenienti dagli Stati Uniti, primo mercato per il rosso toscano. “Siamo convinti che per conoscere i nostri vini ci sia la necessità di capire come un piccolo vigneto sia divenuto un’icona dell’enologia mondiale -ha detto il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci- Accademia Brunello è un tributo identitario a una terra in cui tutto, dal microclima al lavoro dell’uomo, contribuisce a renderla naturalmente vocata per la viticoltura; oltre a un progetto culturale che si concretizzerà anche attraverso un nuovo percorso reputazionale della Denominazione, con la nomina dei futuri Brunello di Montalcino Ambassador”. DEGUSTAZIONI Le etichette top dell’Argea day A un anno dalla nascita, Argea ha presentato le sue eccellenze di territorio. La prima edizione di Argea Day, che si è svolta a Milano a Identità Golose, ha visto The Anthology of Italian Wines, una doppia degustazione in cui sono state presentate le etichette di punta delle tenute Artists del Gruppo. Cuvage, Zaccagnini, Poderi dal Nespoli e Ricossa sono le cantine coinvolte in un viaggio enoico guidato dal wine expert Filippo Bartolotta che ha spaziato tra Piemonte, dove operano le cantine Cuvage e Ricossa, Emilia-Romagna con la tenuta Poderi dal Nespoli, e Abruzzo, con Cantina Zaccagnini. Quattro tenute e otto vini -tre bianchi, un orange wine e tre rossi- espressione autentica di alcune delle zone vinicole più importanti del territorio italiano che valorizzano i vitigni autoctoni. “La sorpresa più straordinaria è stata quella del contrasto tra i grandi numeri del Gruppo -che figurano Argea come primo player vinicolo privato in Italia- e la geografia produttiva delle piccole realtà Artists che ne fanno parte -commenta Bartolotta- Inoltre, avere a fianco i quattro interpreti che hanno realizzato i vini ha permesso di dare un volto a quelle etichette, facendo emergere il lato umano e le storie che vi sono dietro. ASSOCIAZIONI Deserti confermato presidente di Origin Italia Riccardo Deserti, già vicepresidente di Origin Italia e direttore del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano Dop, è stato confermato per il prossimo biennio alla presidenza internazionale di Origin, l’Organizzazione che riunisce associazioni di produttori e altre istituzioni delle Ig di tutto il mondo. La nomina è arrivata il 5 ottobre nella sede di Origin a Ginevra, in Svizzera, dove si è svolta l’assemblea che ha radunato oltre 200 rappresentanti di enti e aziende che partecipano all’organizzazione. La conferma arriva dopo un primo biennio di presidenza che ha visto Deserti impegnato a livello mondiale nel diffondere la cultura dei prodotti Dop Igp anche in Paesi emergenti e che ha portato alla crescita del sistema portando Origin a rappresentare 577 tra associazioni di produttori e istituzioni in rappresentanza di oltre 40 Paesi. RICONOSCIMENTI Marinella Camerani Vignaiola dell’anno Marinella Camerani ha ricevuto il premio di Vignaiola dell’anno 2024 dal Gambero Rosso. “Sono Marinella Camerani, ho 65 anni e faccio la viticoltrice dal 1983. Questo premio mi coglie di sorpresa e mi viene da pensare che sia un riconoscimento alla carriera….”. Marinella Camerani, spirito libero e fuori dagli schemi nella vita come nel fare viticoltura e produrre vino, aspetti sovrapposti in quarant’anni di vendemmie, cura le sue viti e i suoi vini con estrema cura e grande attenzione a Mezzane di Sotto (Vr), in Valpolicella: una vignaiola fuori dal coro che ha cominciato a fare biodinamica nel 2000, quando erano pochi a parlarne ed era diffusa la diffidenza, se non l’avversione, verso questo tipo di conduzione “Ho sempre pensato che produrre vino non possa essere il solo fine di un bravo viticoltore -prosegue- ma un mezzo che permette di realizzare se stessi, valorizzare il proprio territorio di produzione e fare una viticoltura rispettosa che nel mio caso è quella biodinamica”.
13 Food&Beverage | novembre 2023 A Tale of Tokyo single malt fra Scozia e Giappone Barbara Amati Una limited edition per Glenmorangie che propone un distillato ispirato a Tokyo, ricco di contrasti poiché maturato dall’unione del legno di rovere Mizunara con le botti di bourbon e Sherry Debutto milanese alla Bentoteca di via San Calocero per l’ultimo nato di Glenmorangie, il nuovo whisky A Tale of Tokyo, una limited edition. Un nome che racchiude l’ispirazione che ha condotto il Master Distiller di Glenmorangie, Bill Lumsden, a creare questo raffinato distillato. Autentico globe-trotter, Lumsden ha incontrato a Tokyo un mondo di contrapposizioni, dove strade affollate si alternano a giardini tranquilli e antiche usanze convivono con la modernità tecnologica. “Qualche tempo fa, mentre si trovava per lavoro in Giappone, Bill Lumsden si chiese come avrebbe potuto creare un single malt che racchiudesse le sfaccettate e contraddittorie delizie di Tokyo e quanto il legno di rovere giapponese Mizunara potesse influenzare il caratteristico aroma leggero e floreale che è la cifra distintiva della distilleria -ricorda Elettra Esibizione, Junior brand manager Brown Spirits Moët Henessy Italia- Dopo un’attenta ricerca, è riuscito a procurarsi un piccolo lotto di queste rare e pregiate botti, famose perché conferiscono al whisky un sapore insolito e molto particolare. Ha bilanciato gli audaci aromi rilasciati dalla quercia giapponese miscelandoli con Glenmorangie maturato in botti di bourbon e sherry, ottenendo un whisky equilibrato che racchiude la natura multiforme di Tokyo”. Così, A Tale of Tokyo è un single malt ricco di contrasti sensoriali, proprio come quelli che si possono incontrare nella capitale del Giappone. “Nel profilo gustativo del whisky, il pepe incontra le ciliegie amare e il cocco, mentre l’appetitosa scorza d’arancia si fonde con l’incenso e la quercia dolce -sottolinea Elena Airaghi, Brand Ambassador Spirits Moët Hennessy Italia- Sul finale si percepiscono i classici sapori di mandarino, mandorla e marzapane, tipici di Glenmorangie”. Dal color bronzo come il sol levante, al naso è potentemente erbaceo, con note di caramella mou contrastate da incenso e sapone di sella, seguite da una nota resinosa e da un tocco di legno di cedro. Al palato un aroma di pepe conduce a note di arance piccanti e ciliegie amare, oltre a finocchio e rovere masticabile. Il finale è lungo e delicatamente nocciolato, con note di mandorla, mandarino, pepe bianco macinato e ancora resina di legno. La limited edition A Tale of Tokyo è stata proposta anche in una versione miscelata, con una selezione di cocktail studiati da Elena Airaghi: Tokyo Sour, a base di Glenmorangie A Tale of Tokyo, sciroppo allo yuzu e aquafaba; Lost in Translation (omaggio all’omonimo film di Sofia Coppola, ambientato proprio a Tokyo), con tè verde aromatizzato allo zenzero; e Floral Highball, con bitter alla ciliegia e tonica ai fiori di Sambuco, che ha anche accompagnato la degustazione di una proposta food studiata ad hoc dal team di cucina della Bentoteca: mini negitoro, soba e bottarga, yakitori di pollo e a anguilla. Infine, per tradurre visivamente le note di A Tale of Tokyo, la distilleria ha collaborato con l’artista giapponese Yamaguchi Akira: la prospettiva giocosa dei ricchi strati di storia e cultura della città ora adorna l’etichetta della bottiglia e la sua confezione. Unendo il suo caratteristico stile massimalista, con visioni aeree, alla tavolozza in technicolor di Glenmorangie, sulla bottiglia e il pack si possono ammirare punti di riferimento e famosi scorci sia di Tokyo che della distilleria. WHISKY Dai suoi viaggi in Giappone, il Master distiller Bill Lumsden trae l’ispirazione per A Tale of Tokyo, che richiama la natura multiforme della capitale del Giappone. Il risultato è un whisky equilibrato che unisce due mondi, in cui il pepe incontra le ciliegie amare e il cocco, mentre la scorza d’arancia si fonde con l’incenso e la quercia dolce. che richiama la natura multiforme della capitale del Giappone
14 Food&Beverage | novembre 2023 UOMINI&VIGNE CHAMPAGNE Maison Burtin distribuita da Tenute Leone Alato Maison Burtin, di proprietà di Lanson-Bcc, con sede a Epernay, debutta in Italia con Le Tenute Del Leone Alato e presenta quattro Champagne che compongono la gamma Hommage à Gaston Burtin in onore del fondatore della Maison. È la prima azienda straniera che entra nel portafoglio del Gruppo. Sono quattro nuove cuvée caratterizzate da eleganza, freschezza e contemporaneità. Hommage à Gaston Burtin Brut è composto da pinot meunier al 39%, pinot noir al 24% e chardonnay al 37%; è una bollicina versatile caratterizzata da note dolci di miele, pasticceria e aromi fruttati. Hommage à Gaston Burtin Brut Rosé è realizzato prevalentemente da uve pinot meunier e presenta una piacevole rotondità e qualità fruttata; la freschezza dello chardonnay e la struttura del pinot nero completano l’equilibrio. Hommage à Gaston Burtin Blanc de Blancs 2017, composto da sole uve chardonnay di uno specifico millesimo, è elegante e minerale, espressione della forza del suo terroir. Hommage à Gaston Burtin Brut Vintage 2014 è un uvaggio proveniente da vigneti classificati Grand Cru e Premier Cru (77%) che rivela la complessità e la ricchezza dell‘annata 2014. SOAVE I Luoghi, tre etichette firmate Suavia Suavia ha presentato nella sede del Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave la nuova linea I Luoghi. Un progetto ambizioso, nato dopo cinque anni di lavoro, di ricerca in vigna e in cantina che hanno dato vita a 2 mila bottiglie con l’obiettivo di raccontare un’area prestigiosa. Castellaro, Fittà e Tremenalto: le tre etichette hanno radici profonde, come quelle di Alessandra, Meri e Valentina, nate e cresciute nella Contrada Fittà, nel cuore del Soave Classico: “I Luoghi nascono da un forte e profondo desiderio di interpretare questo territorio -spiegano le tre sorelle- Le tre Uga da cui la linea prende forma rappresentano il Soave nelle sue espressioni più caratteristiche, a partire dalle pendenze ripide, dalle composizioni basaltiche dei suoli fino ad arrivare alla ricchissima biodiversità di quest’area, che attraverso il nostro approccio al biologico cerchiamo di difendere”. Le tre etichette rappresentano il Soave nelle sue espressioni più caratteristiche con tre interpretazioni diverse l’una dall’altra. NOMINE Tre nuovi direttori al vertice di Caviro Dal 1° settembre, Fabio Baldazzi, Giampaolo Bassetti e Valentino Tonini sono i nuovi direttori del Gruppo Caviro, la più grande cantina vitivinicola d’Italia, con sede a Faenza (FC), che si distingue, da anni, per la valorizzazione delle uve dei propri viticoltori, per la sostenibilità e l’innovazione. Le nomine seguono le dimissioni di SimonPietro Felice, direttore generale del Gruppo che ha concluso il mandato a fine agosto. Le nuove direzioni opereranno congiuntamente all’interno di un consiglio direttivo e risponderanno direttamente al presidente del Gruppo, Carlo Dalmonte. Queste nomine segnano l’inizio di una conduzione che mira, con impegno e passione, a perseguire i valori cari all’azienda quali sostenibilità, innovazione, valorizzazione e rispetto per le persone, per il territorio e per l’ambiente. Nella foto, da sinistra, Bassetti, Tonini e Baldazzi. RESPONSABILITÀ Il bilancio di sostenibilità del Gruppo Zonin 1821 Il Gruppo Zonin1821 ha redatto il primo bilancio di sostenibilità che ha al centro temi come la Cultura d’impresa, innovazione tecnologica e responsabilità. La società ha nella salute, sicurezza e benessere dei lavoratori uno degli aspetti più importanti al quale si affiancano i temi di sviluppo e innovazione di prodotto, la creazione di valore economico sostenibile e l’adozione di pratiche agricole sostenibili che rispecchiano l’impegno nell’offrire prodotti innovativi realizzati attraverso un processo sostenibile e pratiche agricole poco impattanti sull’ambiente. Altre tematiche sono la gestione responsabile e sostenibile della supply chain e diversità, equità e inclusione, che dimostrano l’impegno della casa vinicola veneta nel garantire un ambiente di lavoro inclusivo, che valorizzi le diversità di tutti e che garantisca il rispetto dei diritti umani lungo tutta la catena del valore.
15 Food&Beverage | novembre 2023 Uga, le tante sfumature del Chianti Classico Gallo Nero Giovanna Moldenhauer Il Consorzio ha presentato a Milano le sue 11 nuove Unioni geografiche aggiuntive dopo l’approvazione a luglio delle modifiche al disciplinare della Denominazione Al Westin Palace di Milano il Consorzio del Chianti Classico ha organizzato un grande evento riservato agli operatori che ha proposto in assaggio 240 etichette di 70 aziende. Una degustazione che ha riscontrato un grande successo e che è stata anche l’occasione per presentare le 11 nuove Unioni Geografiche Aggiuntive -per brevità definite Uga- dopo l’approvazione a luglio delle modifiche al disciplinare della Denominazione Chianti Classico, riportate per il momento esclusivamente sulle etichette della Gran Selezione. La prima modifica riguarda la possibilità di inserire in etichetta il nome di una delle 11 Unioni geografiche aggiuntive (aree più ristrette, dotate di maggiore omogeneità, volte a individuare un preciso terroir), oltre all’obbligo di modificare la base ampelografica, a partire dalla vendemmia 2027, con la percentuale minima di Sangiovese che sale dall’ 80% al 90% e con l’eventuale apporto di soli vitigni autoctoni fino al 10%. In sintesi, l’utilizzo delle Uga in etichetta certifica soltanto l’area di provenienza delle uve, non implica nessun’altra classificazione. Una masterclass tenuta da Fabio Ceccarelli, Master Sommelier Ais Chianti Classico 2023, ha presentato la Gran Selezione, oggetto delle modifiche del disciplinare, prodotta esclusivamente da singola vigna o da selezione delle migliori uve aziendali. In cantina deve avere un invecchiamento minimo di 30 mesi, di cui 3 di affinamento in bottiglia, oltre a caratteristiche organolettiche di eccellenza. Ceccarelli ha poi sottolineato come in ognuna delle 11 Denominazioni il fattore ambientale sia tanto importante quanto quello umano. Quello naturale è costituito dalla giacitura dei vigneti, dalla loro altitudine, dai vitigni e dai relativi cloni. Quello umano, invece, è composto da tradizione, dalla storia di ognuna delle cantine, dalla condivisione delle conoscenze e dallo spirito di comunità. Entrambi questi fattori costituiscono l’identità di ogni marchio, in ognuna delle 11 Uga nominate secondo le aree di provenienza. Ceccarelli ha poi precisato che mentre fino a ora si era soliti dividere il territorio seguendo i confini dei comuni, ora troviamo a lato di Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Radda, San Casciano, anche Lamole, Montefioralle, Panzano, San Donato in Poggio, Vagliagli. Carlotta Gori, direttore del Consorzio del Chianti Classico, ha commentato: “Questa masterclass è la prima occasione per presentare ufficialmente le 11 Uga della nostra Denominazione. Le prime etichette Gran Selezione che riportano il luogo d’origine di quel vino sono sugli scaffali da pochi giorni. Questo progetto che ha impegnato a lungo il Consorzio, con oltre 10 anni di studi sul territorio, di perimetrazione delle 11 circoscrizioni, è finalmente arrivato in porto. E voglio anche sottolineare i dati importanti circa la sostenibilità ambientale, economica, sociale del Chianti Classico, in quanto solo il 10% della superficie è investito a vigneto e il 52% della superficie vitata è biologica; oltre 220 aziende su 350 sono imbottigliatori”. DEGUSTAZIONI All’evento milanese il Consorzio Chianti Classico ha proposto in assaggio 240 etichette di 70 aziende. Una masterclass ha raccontato le 11 nuove Uga identificate in aree più ristrette, dotate di maggiore omogeneità, volte a individuare un preciso terroir. Le modifiche apportate vedono la percentuale di sangiovese salire dall’80 al 90%, un provvedimento che riguarda solo la Gran Selezione e sarà in vigore dalla vendemmia 2027
16 Food&Beverage | novembre 2023 Il viaggio di Rump@blic attraverso la Rum Belt Francesco Torlaschi Illva Saronno racconta la rotta della canna da zucchero con le linee Rump@blic Sicilian Legacy e Rump@blic Origins. Un viaggio intercontinentale, dal Sud-Est Asiatico, all’Africa, fino ai Caraibi Lasciarsi ispirare dalla vera storia della canna da zucchero seguendo le origini del rum. È il viaggio che propone Rump@blic, firmato Illva Saronno, lungo la rotta del rum seguendo il percorso di origine e sviluppo della materia prima: la canna da zucchero. Un viaggio che dà vita alla nuova ‘’Repubblica del Rum’’ il cui percorso è segnato da etichette come Rump@blic Sicilian Legacy 2° release, 100% Jamaican Rum Blend Single Batch Marsala Casked che rappresentano il perfetto incontro tra un rum invecchiato e distillato con alambicco discontinuo, caratterizzato da un distintivo “funk”, e un rum aromatico distillato con alambicco a colonna. Il tutto arrotondato e ammorbidito da sei mesi trascorsi nelle botti di rovere francese dove è stato maturato il Marsala Florio che gli conferiscono note legnose, di vaniglia e frutta secca. Un rum che riflette le forti note dell’isola di origine e la rotonda piacevolezza del Marsala siciliano. Senza aggiunta di zucchero, single batch. È questa una delle caratteristiche del rum di Illva Saronno che alla qualità del rum jamaicano unisce un tocco italiano, anzi, siciliano. Conosciuta per Disaronno, liquore simbolo del lifestyle italiano nel mondo, distribuito in oltre 160 Paesi che rappresenta l’immagine e il gusto del made in Italy, Illva Saronno ha un portafoglio con prodotti di grande prestigio come Tia Maria, The Busker, Artic, Isolabella, Zucca, Aurum. In Italia Illva Saronno distribuisce l’amaro Unicum, i gin della Quintessential Brand e la tequila El Charro. Conosciuta per l’eccellenza qualitativa, la capacità di anticipare i trend e interpretare i gusti del consumatore, al nuovo Rump@blic Sicilian Legacy 100% Jamaican viene affiancata la linea Rump@blic Origins, un viaggio alla scoperta di differenti stili del distillato della canna da zucchero. Rump@blic Origins è, infatti, la nuova linea che comprende prodotti con identità diverse: spagnola, africana e indocinese. Rump@blic Origins con un blend di rum dal Ghana ed eSwatini (il regno che fino al 2018 era conosciuto come Swaziland), fa emergere i tipici sapori africani: aromi equilibrati si uniscono a note pungenti e leggermente speziate. Si tratta di un blend di rum di melassa e succo, distillati in pot still (alambicco discontinuo) e column still (alambicco a colonna). Ha un gusto aromatico equilibrato, con note pepate e lievi sentori speziati. Rump@blic Origins continua il viaggio in Spagna e Venezuela, due paesi che si uniscono per creare un rum con identità spagnola: anima calda e note floreali arricchiscono l’aroma pieno e fragrante regalando una piacevole morbidezza, rotonda, ma leggera. Si tratta di un blend di rum di melassa distillati con alambicco discontinuo e a colonna dal gusto aromatico e strutturato con note floreali e aroma corposo e profumato. Infine, Rump@blic Origins conduce in Thailandia e Filippine per un rum che racchiude in sé i sapori del Sud-Est asiatico. Dal gusto rotondo e arricchito da un leggero tocco speziato, ha un peculiare retrogusto di liquirizia; le note gustative raccontano di un rum morbido dal lungo finale. I prodotti Rump@blic sono perfetti da consumare sia neat che in cocktails. DISTILLATI Rump@blic Sicilian Legacy 2° release è il rum 100% Jamaican affinato in botti di Marsala Florio. Riflette le forti note dell’Isola di origine e la piacevolezza del Marsala siciliano; svela sentori legnosi, di vaniglia e frutta secca
Per essere sempre connesso con il mondo dell’enogastronomia Foto ©rawpixel/123rf EVENTI La longevità del Lugana in degustazione a Milano Cinquantasei vignaioli, 150 etichette e un’affluenza di oltre cinquecento persone: sono questi i numeri della quarta edizione milanese di Lugana Armonie Senza Tempo che in ottobre ha conquistato professionisti ed enoappassionati nelle eleganti sale di Palazzo Bovara, durante la Milano Wine Week, che hanno potuto apprezzare le diverse sfumature del vino Lugana. Un’edizione ricca di novità, a partire dai tre momenti speciali organizzati dal Consorzio Tutela Lugana Doc. Nel pomeriggio, nella corte del Palazzo, il presidente del Consorzio Fabio Zenato e il direttore Edoardo Peduto, con il supporto di Andrea Amadei, sommelier e wineteller, hanno condotto una masterclass di approfondimento proponendo in degustazione tre delle tipologie più caratteristiche della Denominazione: Spumante, Riserva e Lugana. “Questo evento è riuscito a far comprendere al pubblico le potenzialità non solo di un vino, ma di un territorio intero, grazie a una comunicazione semplice, immediata e al tempo stesso ricca di contenuti -ha commentato Andrea Amadei- Questo spiega il successo del Lugana che oggi è presente nelle carte dei vini dei ristoranti più prestigiosi in tutt’Italia: quando ordina un Lugana, il consumatore sa che andrà a bere un vino completo, di corpo, ma al contempo di grande freschezza e di sapidità”. “1/2 ora con Lugana” è stata, invece, l’occasione per scoprire storia e peculiarità di questo vino unico. Edoardo Peduto e Andrea Amadei hanno coinvolto il pubblico nell’assaggio di alcune annate speciali, risalenti agli inizi degli anni Duemila (2005 e 2008) e in un divertente quiz. Non sono mancati gli assaggi dei prodotti tipici del territorio: dal Grana Padano del Consorzio Tutela Grana Padano, al pregiato olio evo Dop del Garda del Frantoio Montecroce (a Desenzano del Garda) ai Salametti del Centro Carni dei Colli Storici di Pozzolengo. Il wine tasting allestito nelle sale di Palazzo Bovara ha consentito agli appassionati di incontrare i 56 produttori, provenienti dalle province di Brescia e Verona, e degustare le varie tipologie prodotte: Lugana, Superiore, Riserva, Vendemmia Tardiva e Spumante.
18 Food&Beverage | novembre 2023 Umberto Cesari inaugura Esperienze d’Autore Barbara Amati Dodici opere dell’artista Isabella Accenti hanno impreziosito la suggestiva bottaia della Cantina di Castel San Pietro per un primo appuntamento che proseguirà nel tempo La scenografica bottaia diventa la sede di una mostra. Succede alla Umberto Cesari di Castel San Pietro Terme (Bo) dove dal 15 al 30 ottobre si è svolta la prima edizione di Esperienze d’Autore, il progetto artistico che racconta le eccellenze del territorio coniugando arte, cultura e storia nei luoghi d’autore. Tra le grandi botti e le barrique dell’ampia e suggestiva cantina in cui maturano e affinano i pregiati vini della Umberto Cesari risaltavano 12 opere di Isabella Accenti, artista milanese che si ispira alle avanguardie del primo Novecento. I suoi ritratti d’antan, di uomini e donne testimoni dello sviluppo industriale del tempo, uniscono immagini di vecchie fotografie con frammenti di arte cubista, dadaista, futurista e surrealista. I soggetti rappresentati evocano storie di persone, imprenditori, dinastie, in cui l’arte si fonde con la storia per un viaggio creativo nella memoria. Tutti i lavori di Isabella Accenti sono opere uniche definiti Timelessart: l’artista riesce a estrapolare dal passato la memoria di un volto o di una persona per riportarla in vita e renderla immortale, affinché possa oltrepassare i confini del tempo. Il passato nelle sue immagini “fatte a mano” emerge fuso e amalgamato con scomposizioni geometriche e dinamiche di linee e superfici, colori e piani, che rendono le sue opere vibranti e vitali. L’impressione finale è quella di trovarsi di fronte a un acquarello, con molteplici velature di colore che invece è il risultato di un ripetuto procedimento di lavaggio e sfumatura senza alcun intervento pittorico. La carta prende vita creando un “quadro fotografico”. Ad accogliere gli ospiti nella bottaia Ilaria e Giuliana Cesari che con questa prima edizione di Esperienze d’Autore proseguono il percorso avviato dall’azienda per sostenere l’arte iniziato nel 2011 con l’Umberto Cesari Art Contest, in collaborazione con le Accademie di Belle Arti, concorso a cadenza quadriennale legato alla linea MoMa che nasce dal desiderio della Umberto Cesari di promuovere artisti emergenti offrendo loro l’opportunità di proporre una nuova veste ai vini: Moma Spumante, Moma Rosso e Moma Bianco. Il nome deriva dall’acronimo di MyOwnMAsterpiece: un chiaro riferimento all’eccellenza dell’opera artistica riprodotta sull’etichetta e, al tempo stesso, all’elevata qualità del vino. Tutto nasce dalla prima etichetta della bottiglia su cui era riprodotta un’opera di uno più grandi maestri della pittura del Novecento: Giorgio Morandi. Da qui l’idea di dare continuità a questo binomio artistico creando un’opportunità per i giovani talenti di farsi conoscere in tutto il mondo. Alla mostra ha partecipato anche Nautica Casarola Riva RExclisive Deaalerm con alcuni modellini degli yacht che ha evidenziato come i nuovi modelli Riva dedicati alla sostenibilità e al lifesyle d’autore siano in sintonia con il progetto. “Le opere di Isabella Accenti sono emozionanti e coinvolgenti -ha commentato Ilaria Cesari- Siamo felici di aver inaugurato il primo appuntamento dedicato all’arte e alle eccellenze nei luoghi d’autore con questa artista e ci auguriamo che questa iniziativa possa diventare un appuntamento consolidato nei prossimi anni”. Ilaria Cesari, a sinistra, con Isabella Accenti, l’artista le cui opere sono state protagoniste di Esperienze d’Autore, progetto che racconta le eccellenze del territorio coniugando arte, cultura e storia. L’evento è un altro step che unisce l’azienda all’arte, impegnata dal 2011 nel progetto MoMa iniziato nel 2011 con l’Umberto Cesari Art Contest, concorso che promuove artisti emergenti. A destra, lo Spumante Moma con l’etichetta artistica ARTE
foodandbev.itRkJQdWJsaXNoZXIy NTUwOQ==