PER I PROFESSIONISTI E GLI APPASSIONATI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Mensile • Anno XIX • N°157 Dicembre 2024 RISTORANTI A Osmo Cucina l’originalità di Marco Anselmi MOËT & CHANDON Collection Impériale Création No.1 Haute Oenologie oltre il tempo CHAMPAGNE Gli italiani amano le Cuvée de prestige e i Pas dosé
3 Food&Beverage | dicembre 2024 EDITORIALE Barbara Amati amati@foodandbev.it i Giovani chef crescono senza ristorante Il neo rieletto alla presidenza della Fipe Lino Stoppani ha ricordato pochi giorni fa come la ristorazione abbia un grande bisogno di formazione. Il settore “è stato meta d’elezione dell’imprenditoria di necessità, ma è oggi praticamente impossibile rimanere sul mercato se non si vira verso una prospettiva di opportunità, puntando sulle competenze”. Fipe, con la collaborazione di Treccani, ha organizzato un master in gestione delle imprese GHOOD ULVWRUD]LRQH DO TXDOH VL DɝDQFDQR OH LQL]LDWLYH GL VLQJROH D]LHQGH PHQWUH QHJOL ΖVWLWXWL alberghieri vedono un drastico calo degli iscritti. Il problema è reale e oltre alla bassa produttività delle imprese della ristorazione conta anche una troppo elevata mortalità delle imprese, segno evidente che molti entrano in questo settore senza averne le capacità. Però è anche vero che il mondo della ristorazione sta cambiando, le nuove generazioni sono meno attratte di un tempo dal tipo di vita che impone un ristorante e allora qualcuno inizia a scegliere un’altra strada. Succede già negli Stati Uniti, come racconta T: The New York Style Times Magazine in cui Frank Bruni, docente di giornalismo alla Duke University e critico gastronomico, spiega come nella carriera di uno chef il ristorante possa anche non essere compreso. Così, racconta la storia di alcuni chef americani che, dopo avere ottenuto grandi successi, riempito i loro ristoranti ed essere diventati a loro volta delle celebrities, hanno deciso di cambiare vita facendo ristorazione in modo differente. Consulenze, sponsorizzazioni, una startup di pasti proteici, libri. Molte sono le strade intraprese e tutte li hanno allontanati dai ristoranti. Seamus Mullen, dopo essere diventato un punto di riferimento per la New York che conta, ha improvvisamente compreso “che uno chef può fare e guadagnare molto senza lavorare dalle 90 alle 100 ore alla settimana”. Dagli Stati Uniti all’Italia si può trovare, anche se in forme diverse, qualche somiglianza. Con l’eccezione dello chef Bruno Barbieri che impazza in tv e sembra essersi un po’ allontanato, almeno per il momento, dalla cucina come lavoro quotidiano, altri giovani chef o aspiranti tali seguono strade diverse. A dicembre, come ormai succede da 13 stagioni, parte Masterchef, il più famoso talent show di cucina, e molti quotidiani ci aggiornano su cosa hanno fatto i vincitori precedenti. Molti di loro hanno un’attività articolata che non comprende, però, la gestione di un ristorante. Qualcuno ci ha provato per poi passare ad altro e la loro passione per la cucina -quella c’è sempre- la sfogano attraverso cookingshow, programmi televisivi, libri di ricette, sui social e in altre attività che hanno sempre i IRUQHOOL FRPH SURWDJRQLVWL ΖQ PH]]R Fȇª OD GLɝFROW¢ GL DSULUH XQ QXRYR ORFDOH ΖO SUREOHPD GHJOL DɝWWL QHOOH FLWW¢ VL ID VHPSUH SL» SUHVVDQWH H SRL Fȇª OD JHVWLRQH GHO SHUVRQDOH FKH QRQ VL WURYD ROWUH DOOD GLɝFROW¢ GL IDUVL ODUJR LQ XQ SDQRUDPD PROWR DROODWR 6HQ]D FRQWDUH che vincere un concorso di cucina non si traduce per forza nella capacità imprenditoriale e non è scontato che qualche chef chiami per la sua brigata. Così, cuochi nostrani crescono senza ristorante dimostrando come il settore sia cambiato e le nuove generazioni abbiano altre idee o, semplicemente, vogliano un altro tipo di vita dove il lavoro ne sia una parte importante, ma non tutto. Possiamo dargli torto? Succede negli Usa dove nomi affermati decidono di cambiare la loro vita rimanendo nel settore in altro modo. Una scelta che in Italia viene seguita da molti vincitori dei talent show culinari
4 Food&Beverage | dicembre 2024 SOMMARIO 3 EDITORIALE Giovani chef senza ristorante Barbara Amati 10APPIUS Appius 2020 svela profumi sontuosi Barbara Amati 13PARTNERSHIP Basquiat per Dom Pérignon Barbara Amati 15DISTRIBUZIONE A Serena Wines 1881 i vini Djokovic Federica Belvedere 16VEUVE CLICQUOT Road to the Sun Collection Federica Belvedere 18BELLAVISTA Debutta Alma Assemblage 1 Barbara Amati 27VENETO Dolce e salato al Gustificio Barbara Amati 28ROMA Da Taste’Accio i formaggi in grotta Rossella Cerulli 42MOËT & CHANDON Collection Impériale Création No.1 Barbara Amati 48 CARLOFORTE Mix insoliti al Pomata Bistrot Rossella Cerulli 50 COLTERENZIO Gran Lafóa 2021 tributo al Sauvignon Barbara Amati Direttore Responsabile Barbara Amati - amati@foodandbev.it Redazione redazione@foodandbev.it Collaboratori di Redazione Federica Belvedere Luigi Ferro, Bibi Monti Collaboratori Andrea Ballestra, Donatella Bernabò Silorata, Elena Bianco, Federica Belvedere, Germana Cabrelle, Manuela Caspani, Irene Catarella, Rossella Cerulli, Marco Gemelli, Giulia Marcucci, Cinzia Meoni, Gianni Mercatali, Giovanna Moldenhauer, Bibi Monti, Carla Pacelli, Clementina Palese, Gio Pirovano, Massimiliano Rella, Loretta Simonato, Francesco Torlaschi, Micaela Zucconi Foto Agenzia Live-Style, Antinori, Alessandro Barattelli, Gabriele Basilico, Benedetta Bassanelli, Alberto Blasetti, Paolo Biava, Charlène Boirie, Federico Bontempi, Roberto Bosi, Nicolò Brunelli, Stefano Caffarri, Vincenzo Campisi, Marco Curatolo, Harold de Puymorin, Stefano D’Elia, Andrea Di Lorenzo, Giada Diotto, Davide Dutto, Foto Ennevi, Alessandra Farinelli, Roberto Frankenberg, Gabriella Gargioni, Giuseppe Ghedina, Simona Giardullo, Alessandra Farinelli, LaCookAgency, Vittorio La Fata, Matteo Lippera, Luca Maraglia, Sara Matthews, Gaia Menchicchi, Susi Mezzanotte, Alex Moling e Hannes Niederklofer, Officina 38, Paolo Pansini, Marco Parisi, Mattia Pellizzari, Serena Pepe, Santer Peter, Lorenzo Piermattei, Sandra Pilacchi, Beatrice Pilotto, Francesco Piras, Max Rella, Helmuth Rier, Jacopo Salvi, Federica Santeusanio, Stefano Scatà, Valentina Sommariva, Matteo Steinbach, Benedetto Tarantino, Edoardo Vaccaroli, Paolo Valentini, Lido Vannucchi, Francesco Vaona, Marco Varoli, Giulia Zamboni, Gabriele Zanon, Francesco Zoppi Responsabile Amministrativo e Commerciale Aldo Ballestra ballestra@febeditoriale.com Grafica, impaginazione e stampa Gierre Print Service Srl via Carlo Goldoni 1 - 20129 Milano Editore F&B Editoriale Srl - P.I. 05605300960 Registrazione Roc n°15455 del 04/07/2007 Reg. al Trib. di Milano n. 720 del 27/9/2005 Martedì 4 Dicembre Abbonamento Italia 6 numeri € 24 52RAPPORTI Vino, settore in salute, futuro incerto Francesco Torlaschi 54FIRENZE L’originalità di Anselmi a Osmo Cucina Bibi Monti 56CHAMPAGNE Cuvée de prestige e Pas dosé i più amati Carla Pacelli 66 PIZZERIE I Cambia-Menti di Ciccio Vitiello Donatella Bernabò Silorata 68LIQUORI Il ritorno del vermouth Marco Gemelli
5 Food&Beverage | dicembre 2024 70COLLI BOLOGNESI Palazzo di Varignana, ospitalità gourmet Giulia Marcucci 72MELEGNANO 081, il prefisso della pizza di Saggese Elena Bianco 74PRODOTTI La riscoperta della mela limoncella Rossella Cerulli 76PUGLIA Sole tutto l’anno a Masseria Corsano Germana Cabrelle 78ITINERARI Armenia, terra del vino ancestrale Massimiliano Rella 82OSPITALITÀ Arte e cucina umbra a Borgo dei Conti Federica Belvedere 84SFIZIOFOOD Rane, da cibo povero a fine golosità Elena Bianco 90LOCALI Eupili Cafè, il sogno di Giulio Beretta Manuela Caspani 92QUARTIERI ALTI Adler e Oste scuro, binomio perfetto Germana Cabrelle Direttore Responsabile Barbara Amati Uffici di redazione via Carlo Goldoni 1 20129 Milano c/o Gierre Print Service +39 327 299 9556 FOOD&BEVERAGE ONLINE www.foodandbev.it Seguiteci su Food&Beverage vi dà appuntamento al 27 febbraio 2025 157 DICEMBRE 2024 ANNO XIX PER I PROFESSIONISTI E GLI APPASSIONATI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Conv. Legge 27/02/2004 N. 46) Art.1 – comma 1, LO/MI Mensile • Anno XIX • N°157 Dicembre 2024 RISTORANTI A Osmo Cucina l’originalità di Marco Anselmi MOËT & CHANDON Collection Impériale Création No.1 Haute Oenologie oltre il tempo CHAMPAGNE Gli italiani amano le Cuvée de prestige e i Pas dosé 01-51_FeB_157.indd 1 28/11/24 13:59 ATTUALITÀ 8 Uomini e Vigne 20 Novità da stappare 24 Food valley 34 Lodge & Spa 36 Business News 94 Cultura e Gusto 96 Verità nascoste RUBRICHE 6 Chez… chef 40 Mondo in pentola 88 Spiritbarman 98 Buona lettura p g
6 Food&Beverage | dicembre 2024 … Chef Davide Canella Ristorante Contrada Hotel Castel Monastero Castelnuovo Berardenga (Si) A casa tua chi cucina? Quando sono a casa cucino io Il tuo piatto preferito? La trippa alla fiorentina La ricetta che ami di più cucinare? Il filetto di cervo avvolto nel guanciale affumicato, Sangiovese e Kefir Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Ostriche, branzino al forno con patate e Champagne La ricetta per conquistare è... Il raviolo di anguilla affumicata, garum, uva di mare e jus di vitello La tua cucina in una parola... Emozionante Il piatto che ti ha sorpreso di più? Spaghetti al barbecue di Michelangelo Mammoliti Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? Quello di un amico vicino a casa Da quale collega vorresti andare a cena? Michelangelo Mammoliti Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Antonino Cannavacciuolo Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con L’Eden di Roma per la cucina con vista sulla città Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Jennifer Lopez Se non avessi fatto il cuoco Avrei fatto il meccanico Hai un budget illimitato: un ristorante a... Sulla spiaggia a San Sebastian Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? A Matteo Metullio … Chef Daniele Canella Ristorante Il Visibilio Hotel The Club House Castelnuovo Berardenga (Si) A casa tua chi cucina? Quando sono a casa cucino sempre io Il tuo piatto preferito? Spaghetti al pomodoro La ricetta che ami di più cucinare? Il piccione che preparo al Visibilio Una cenetta in pace: cosa ti prepari? Una bistecca alla fiorentina La ricetta per conquistare è... Sedano rapa e caviale La tua cucina in una parola... Creativa Il piatto che ti ha sorpreso di più? Ultimamente Bagdad di Moreno Cedroni Qual è il ristorante dove ti rifugi quando non vuoi cucinare? L’acciuga a Perugia Da quale collega vorresti andare a cena? Norbert Niederkofler Per quale collega ti emozionerebbe cucinare? Massimo Bottura Con chi faresti uno scambio di ristoranti? Con nessuno Per quale personaggio reale o di fantasia ti piacerebbe cucinare? Spiderman, perché è l’eroe preferito di mio figlio Se non avessi fatto il cuoco… Avrei fatto il cuoco! Non mi vedo in un altro ruolo Hai un budget illimitato: un ristorante a... Sul mare… a Forte dei Marmi Il guanto della sfida a chi lo lanceresti? Mi piacerebbe fare una cena a 4 mani con Nino di Costanzo e Antonio Guida Ci stupiscono, ci emozionano, ci fanno scoprire sapori nuovi e inaspettati, dando vita ad abbinamenti creativi o perfezionando piatti della tradizione; ma gli chef cosa mangiano? Che segreti nascondono? Quindici domande per scoprire i “vizi privati” dei grandi cuochi a cura di Carla Pacelli CHEZ…
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8 Food&Beverage | dicembre 2024 UOMINI&VIGNE RICONOSCIMENTI Zenato Academy premia l’artista cinese Lu Yidan In occasione della Fiera d’arte contemporanea The Others, a Torino, è stato consegnato il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea all’artista cinese Lu Yidan per l’opera Chinese Garden (2021), della galleria milanese BianchiZardin. La giuria ha premiato l’opera di Lu Yidan “per la capacità di distinguersi per ricerca formale e originalità visiva, in continuità con le opere della collezione Zenato Academy. La ricerca di Yidan Lu è una registrazione di memorie e vissuti lontani che attiva riflessioni sul presente, attraverso una ricerca di espressione fotografica al di fuori delle convenzioni”. La fotografia Chinese Garden è stata scattata nella città natale dell’artista, Luoyang, dopo essere rientrata in Cina dagli Stati Uniti durante l’epidemia di Covid-19. Il luogo delle riprese sono le rovine della dinastia Sui Tang costruite nel primo anno dell’imperatore Yangdi di Sui (605) per promuovere lo sviluppo economico e rafforzare la centralizzazione. Il Premio Zenato Academy è nato nel 2019 per sostenere i giovani artisti che si esprimono con il linguaggio fotografico. TOSCANA Il micro-cru è il cuore di Tenuta di Arceno Autenticità, artigianato, qualità. Sono i tre pilastri sui quali si basa la vision di Tenuta di Arceno, l’azienda vitinivicola nel Chianti Classico le cui origini risalgono al XVI secolo e che nel 1994 venne acquistata da Jess Jackson, scomparso nel 2011, e Barbara Banke, mecenati californiani del vino. Situata a Castelnuovo Berardenga, la tenuta esprime il meglio del territorio mirando sempre di più alla purezza dei singoli vitigni. I vigneti, suddivisi in più di ottanta blocchi distinti, sono coltivati per il 50% a sangiovese e per la parte restante a varietà internazionali. Il cuore della qualità sta nella filosofia viticola del micro-cru che suddivide i vigneti in piccole sezioni, ciascuna definita dal proprio terroir e dalla composizione del suolo. Ogni micro-cru è gestito con cura sartoriale selezionando varietà, cloni e portainnesti ideali per ogni appezzamento. Questo lavoro meticoloso prosegue in cantina dove i micro-cru vengono vinificati separatamente lasciando che ciascuno esprima al meglio le proprie caratteristiche. Solo alla fine, nell’arte dell’assemblaggio, i vari cru si uniscono, dando vita ai vini che incarnano l’essenza della tenuta. La produzione include quattro Chianti Classico Docg e tre Toscana Igt che raccontano l’eleganza dei vitigni internazionali: Il Fauno, Valadorna e il prestigioso Arcanum, vini distribuiti da Pellegrini SpA. Pepe Schib, Brand ambassador di Tenuta di Arceno, sottolinea l'importanza di puntare sui vini monovarietali: “Alla ventiduesima vendemmia il team enologico di Tenuta di Arceno ha raggiunto una piena maturità espressiva attraverso i vini monovarietali. Queste etichette, tra cui la Gran Selezione Strada al Sasso, e gli internazionali Valadorna e Arcanum, rappresentano il culmine di un percorso che unisce territorio e anima. Nel contesto delle sfide climatiche e della sostenibilità, i monovarietali favoriscono un approccio enologico più consapevole, valorizzando le uve autoctone con tecniche agricole mirate, scelte che diventano strumenti fondamentali per consolidare identità e coerenza produttiva. Con queste espressioni monovarietali abbiamo trovato il modo più autentico e intimo per raccontare non solo il nostro terroir, ma anche l’essenza stessa di Tenuta di Arceno". CONCORSI Andrea Gualdoni Miglior Sommelier d’Italia Andrea Gualdoni ha conquistato il titolo di Miglior Sommelier d’Italia Associazione Italiana Sommelier 2024-Premio Trentodoc. Originario di Treviglio (Mi), ha vinto la finale del concorso che si è svolta a Firenze. Gualdoni si è distinto in tutte le fasi della competizione dove ha affrontato altri nove professionisti provenienti dalle selezioni regionali, fino alla finale, in cui si è misurato con gli ultimi due candidati in gara. È stato premiato dal presidente dell’Istituto Trento Doc, Stefano Fambri. Orgoglioso ed emozionato, Andrea Gualdoni ha commentato: “La nomina Miglior Sommelier d’Italia è una responsabilità e un riconoscimento importante che mi sprona a continuare a lavorare con passione. Diventare ambasciatore del Trentodoc significa, per me, dedicare tutto il mio impegno e dedizione nella promozione del patrimonio enologico del Trentino e raccontare la straordinarietà delle bollicine di montagna”. Andrea Gualdoni, 30 anni, è sommelier al tristellato Da Vittorio a Shanghai. al XVI sco d e a d g c c d m c la ve es
9 Food&Beverage | dicembre 2024 LIQUORI Borghetti cambia look con una veste moderna Borghetti cambia look. Lo storico liquore di vero caffè espresso si presenta con una veste più moderna pur mantenendo le caratteristiche uniche del prodotto. L’importante restyling della storica bottiglia vede al centro, ancora più grande, l’inconfondibile stella simbolo del brand, un omaggio allo stemma Nazionale e alle origini made in Italy. Da sempre, sull’etichetta Borghetti, la femminilità è protagonista. Oggi viene rappresentata attraverso un ritratto che celebra la donna come una Dea, simbolo di forza ed eleganza, con una folta chioma di preziosi chicchi. Grazie al suo gusto intenso e deciso Borghetti può essere bevuto liscio o con ghiaccio. La sua versatilità e semplicità sono state riscoperte e apprezzate dalla community dei bartender di tutto il mondo, tanto che oggi è il protagonista principale di cocktail come l’Espresso Martini. TITOLI Quattro Vicariati è un Marchio storico Quattro Vicariati, storico prodotto di Cavit, entra a far parte del Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale. Il titolo, assegnato dall’Ufficio italiano brevetti e marchi, è riservato ai prodotti che hanno rappresentato l’eccellenza italiana per almeno cinquant’anni, con un legame profondo e duraturo con il territorio nazionale. Il Trentino Superiore Doc Rosso Quattro Vicariati, taglio bordolese, composto per il 70% da cabernet sauvignon, con cabernet franc e merlot, è una pietra miliare nella produzione vitivinicola trentina. Nato a metà degli anni Sessanta, deve il suo nome alla storica zona dei Quattro Vicariati, che include i comuni di Ala, Avio, Brentonico e Mori, situati nella Vallagarina (Tn). L’area, vocata alla produzione di grandi vini rossi, è caratterizzata da un terroir con una particolare ricchezza del suolo e diversità dei microclimi. Fondata oltre settant’anni fa, Cavit è un consorzio di undici cantine sociali che riunisce oltre 5.250 viticoltori del Trentino. Situato alle porte di Trento, il Gruppo rappresenta un modello di cooperazione virtuosa; ogni fase della produzione, dalla raccolta delle uve alla commercializzazione dei vini, è sottoposta a rigorosi controlli per garantire sempre standard elevati e costanti. OMAGGI Stampe d’arte celebrano il Ron Santiago de Cuba Ron Santiago de Cuba celebra il rum attraverso l’arte, collaborando con l’artista e designer Nephthys Foster per creare opere d’arte in edizione limitata ispirate al rum. La collezione, composta da tre stampe vivaci e gioviali ispirate a Ron Santiago de Cuba e ai classici cocktail a base di rum, include una stampa dedicata al Daiquiri con la scritta Un Daiquiri Por Favor, una stampa a tema rum con la didascalia Ring for Rum, e una dedicata al classico Mojito con il brindisi in spagnolo, Salud!. Le stampe sono disponibili per l’acquisto, insieme a una bottiglia di Ron Santiago de Cuba Extra Añejo 11 anni, il fiore all’occhiello della gamma, caratterizzato da una complessa miscela di dolcezza della melassa di canna da zucchero e delicati aromi di vaniglia, cocco e note di mandorla tostata. È perfetto liscio o in cocktail. Questi rum sono importati da Rinaldi 1957. Rosso 70% è un Nato sto d ( c z s s S m z d s ffè erdel glia la INIZIATIVE Cantele con Marevivo per la spiaggia pulita Cantele Winery per la salvaguardia delle spiagge. L’azienda vinicola salentina è partner di Marevivo e di Sai Gon Xanh, un’organizzazione ambientalista vietnamita. In novembre si è svolta la pulizia delle spiagge con Marevivo che ha coinvolto i dipendenti dell’azienda oltre agli operatori della Fondazione ambientalista. La giornata ha avuto come teatro la spiaggia di Torre Colimena, in provincia di Taranto, e ha visto la raccolta di 143 chili di rifiuti, tra plastica, cordame, metallo, vetro, legname, oltre che materiali indifferenziati. Il prossimo evento si svolgerà nella primavera 2025 sulla spiaggia barese di Torre Quetta in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica di Coldiretti. La famiglia Cantele ha confermato la volontà di un fattivo supporto a Marevivo lungo tutto il 2025. In questa scia si inserisce la partnership che ha visto un’operazione analoga in Vietnam a supporto dell’organizzazione Sai Gon Xanh per la pulizia di alcuni canali e affluenti del fiume Saigon a Ho Chi Min City.
10 Food&Beverage | dicembre 2024 DEBUTTI Elegante e persistente: è Appius 2020, in edizione limitata, un vino di rara intensità che sorprende alla vista con l’intenso giallo Chartreuse ed evidenti riflessi verdognoli; al naso svela profumi che ricordano frutti tropicali, quali kiwi e ananas e, soprattutto, frutta a polpa gialla, come pesche e susine; ad essi si aggiungono i sentori agrumati tipici del Sauvignon (pompelmo e yuzu giapponese) accompagnati dalla freschezza di erbe aromatiche (nepitella, salvia e rosmarino), per giungere infine alla fragranza olfattiva delle componenti secondarie dei lieviti, presenti con rimandi al pan brioche e alla crosta di pane, e alle lievi nuance di nocciole tostate e chiodi di garofano. Al palato è distintiva l’impronta di freschezza e vivacità che lo diversifica rispetto a molte delle annate passate. Appius 2020, il cui nome è la radice storica e romana del nome Appiano, è l’ambizioso ritratto del millesimo di Hans Terzer, winemaker della Cantina San Michele Appiano (Bz), una cuvée di quattro vitigni a bacca bianca in cui predomina lo Chardonnay (60%), a cui si aggiungono Pinot grigio (20%), Pinot bianco (10%) e Sauvignon blanc (10%). “È il frutto di un meticoloso lavoro di selezione in vigna, della lavorazione individuale in cantina e di un accurato assemblaggio finale -ha spiegato Hans Terzer, ricordando la non facile annata 2020 caratterizzata da una notevole volatilità delle temperature e dalla piovosità lungo tutto l’arco vegetativo- Fermentazione alcolica, dunque, e un uso della malolattica più ridotto che in passato, con affinamento in barrique-tonneaux, assemblaggio dopo un anno e ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox”. Quella del 2020 è l’undicesima creazione di Terzer, un vino che porta indiscutibilmente la sua firma e che si reiventa ogni anno fin dall’annata 2010. Un vino che esprime la creatività e la sensibilità del suo autore. Anche il design della bottiglia e l'etichetta, ideata da Life Circus, vengono reinterpretati in ogni edizione: l’immagine, questa volta, è l’esaltazione di geometrie dorate contraddistinte dalla lieve pienezza data dal motivo a righe. Hans Terzer, in pensione da un paio di mesi, ma tuttora ben presente in cantina come consulente, ha presentato il suo successore, Jakob Gasser, un giovane che è da sette anni al suo fianco per assorbire ogni insegnamento dall’esperienza del winemaker. Un’eredità impegnativa, ma l’enologo, che ha già in mano le redini della cantina, ha dimostrato di avere lo spessore necessario per produrre vini all’altezza del suo predecessore che, però, continuerà ad occuparsi di Appius: nella nuova suggestiva cantina dedicata ad Appius, ideata e realizzata con la consulenza dell’architetto Walter Angonese, con serbatoi a forma conica in bronzo satinato, pareti grigio scuro e bordeaux in un’esaltazione di spazi e geometrie che sottolineano ed evidenziano la grandezza di questo vino, sono in affinamento le annate 2021, 2022 e 2023, vini che saranno comunque elaborati da Terzer. A Gasser la responsabilità di Appius 2024. L’eleganza di Appius 2020 svela profumi sontuosi Barbara Amati La Cantina San Michele Appiano presenta l'ultima opera di Hans Terzer. Un bianco che è lo specchio di un’annata non facile, frutto di un meticoloso lavoro di selezione in vigna, e di un accurato assemblaggio finale Appius 2020 mostra una distintiva impronta di freschezza e vivacità e un livello di acidità che determina energia e piacevolezza estrema di beva. Nella foto in alto, il winemaker Hans Terzer, creatore di Appius, con il suo successore, il giovane enologo Jacob Gasser, e un’immagine dei vigneti di Cantina di Appiano
12 Food&Beverage | dicembre 2024 UOMINI&VIGNE VALDOBBIADENE Stefano De Rui guida Cantina Produttori Cambio al vertice per Cantina Produttori di Valdobbiadene: Stefano De Rui è il nuovo presidente. Classe 1957, De Rui ha ricoperto il ruolo di vicepresidente di Cantina Produttori di Valdobbiadene da marzo 2024, ma il suo percorso nel Gruppo cooperativo trevigiano inizia nel 1994 con la nomina a consigliere. Succede a Franco Varaschin, che ha mantenuto la carica negli ultimi dieci anni. Cantina Produttori di Valdobbiadene nasce nel 1952 per iniziativa di 129 soci fondatori. Oggi conta oltre mille ettari di vigneto nei diversi areali di produzione e gestiti da circa seicento soci viticoltori, grazie ai quali è ambasciatrice del Prosecco di qualità nel mondo e custode del paesaggio e delle vigne di questo territorio. Nella foto, il neo presidente, a sinistra, con il presidente uscente Franco Varaschin. SOLIDARIETÀ Il Cabernet Sauvignon è il Santalucia 2023 Santalucia, progetto solidale nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola Maculan di Breganze (Vicenza) e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Ets contro le malattie oculari, ha designato il Santalucia 2023. Una scelta provenuta dall’assaggio alla cieca di un panel di degustazione di sei campioni delle migliori barrique monovarietali: a risultare vincitore è stato il Cabernet Sauvignon prodotto da un unico vigneto in località Ferrata, a Breganze. “Un rosso rubino intenso con note leggermente viola -spiega Fausto Maculan, titolare dell’azienda- Il profumo netto e franco, con ricordi di frutta matura blu, come prugna e mirtillo, è di grande piacevolezza. In bocca questo Cabernet Sauvignon è ricco e asciutto, il sorso pieno, definito da sentori fruttati intensi”. L’etichetta d’autore sarà presentata in un evento solidale di raccolta fondi alle Calandre di Sarmeola di Rubano (Padova) l’11 dicembre. I ragazzi della Cooperativa Vite Vere Down Dadi creeranno 300 opere d’arte per le bottiglie numerate di Santalucia 2023. VALPOLICELLA I vincitori del Premio Masi firmano la botte “Il Circolo Virtuoso della Bellezza” è stato il tema scelto dalla Fondazione Masi per la 43ª edizione del Premio Masi che ha celebrato personalità che hanno saputo mettere l’uomo e i suoi valori al centro del progresso. I cinque vincitori di questa edizione hanno firmato la storica botte di Amarone nelle cantine Masi nel cuore della Valpolicella, alla presenza di Isabella Bossi Fedrigotti, Sandro Boscaini e Marco Vigevani, rispettivamente presidente, vicepresidente e segretario della Fondazione Masi. Ad apporre la firma per il Premio Masi Civiltà Veneta Riccardo Illy, imprenditore triestino, lo scultore vicentino Arcangelo Sassolino e l’attivista e scrittrice ambientalista Sara Segantin, originaria della provincia di Trento; il Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino è stato assegnato a Donatella Cinelli Colombini, la produttrice toscana pioniera nel promuovere movimenti culturali vitivinicoli; infine, per il Grosso D’Oro Veneziano è stata premiata l’Opera Don Calabria “multinazionale del bene” nata a Verona, oggi attiva nei cinque continenti; a firmare la botte è stato l’economo generale Fratel Gedovar Nazzari. DIPINTI Una nuova bottiglia per l’Absolut di Warhol In collaborazione con la Andy Warhol Foundation for Visual Arts, Absolut Vodka celebra il ritrovamento della seconda versione del dipinto Absolut Warhol, l’opera del 1985 di Andy Warhol che raffigura la bottiglia di Absolut Vodka, distribuita da Pernod Ricard Italia. La ritrovata versione Absolut “blu” arriva al grande pubblico attraverso una mostra dedicata e una Limited Edition celebrativa. Ogni tonalità di blu è stata fedelmente riportata sulla bottiglia conferendo tridimensionalità all’opera grazie anche al naturale colore cristallino del distillato e all’effetto “lente di ingrandimento” del vetro. Un autentico pezzo da collezione che diventa ingrediente base per l’Absolut Warhol’s Milk Punch, il cocktail ideato per celebrare la tela in blu e ispirato alla notoria passione di Warhol per i cornflakes. Il dipinto è in mostra allo Spritmuseum di Stoccolma all’interno della sezione Absolut Art Collection e sarà protagonista della mostra Andy Wharhol Money on the Wall.
13 Food&Beverage | dicembre 2024 Dal 5 al 18 novembre, Dom Pérignon è tornato protagonista delle vetrine di Rinascente Milano con un allestimento che ha legato il patrimonio sensoriale della Maison alle visionarie interpretazioni di Jean-Michel Basquiat. Quello dell’artista statunitense è un omaggio alla comune capacità di risolvere l’apparente paradosso tra gli opposti -savoir-faire e imprevedibilità, selezione e assemblaggio, precisione e improvvisazione- e rappresenta una scelta di continuità con il filo rosso che collega Dom Pérignon al mondo della pop art: nel 2010, una collezione di tre bottiglie di Vintage 2000, con un’etichetta in rosso, blu o giallo, riprendeva i giochi di colore tipici di Andy Warhol; nel 2013, la Maison ha collaborato con Jeff Koons per un’edizione limitata del Vintage 2004 e del Rosé 2003; oggi la scelta è caduta su Basquiat che ha ridefinito i codici artistici del movimento, facendolo dialogare con la corrente neo-espressionista e il mondo della street art. Jean-Michel Basquiat è stato uno dei più importanti esponenti del neoespressionismo e del graffitismo americano, riuscendo a portare, insieme a Keith Haring, questo movimento dalle strade metropolitane alle gallerie d’arte. Nato a New York, genio precoce, è morto giovanissimo, a soli 28 anni, a causa delle droghe, ma ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte. L’affinità elettiva tra l’artista e la Maison si traduce in un’edizione speciale del Vintage 2015, composta da uno speciale tasting set di tre coffret, ciascuno raffigurante una porzione del dipinto In Italian, che può essere riassemblato se uniti insieme. L’etichetta delle bottiglie, anch’essa disponibile in tre varianti di colore, riporta l’emblema ibrido della corona a tre bracci sovrapposta allo scudo. “Dom Pérignon e Basquait hanno diversi elementi comuni -ha sottolineato Carlo Vallarino Gancia, Senior Brand Manager Dom Pérignon- Innanzittutto l’arte dell’assemblaggio, perché come gli Champagne della Maison sono frutto di assemblaggi distintivi, così l’artista amava assemblare nelle sue opere tanti elementi e in particolare In Italian è frutto di aggiunte che Basquiat faceva anno dopo anno. Inoltre, il suo elemento distintivo è la corona a tre punte, mentre quello di Dom Pérignon è lo scudo. Entrambi vanno oltre le barriere della creatività e lo fanno azzardando e creando ogni anno qualcosa di unico”. Nello stesso periodo in cui le vetrine di Rinascente Milano sono state dedicate a Dom Pérignon, al settimo piano del building è stata allestita un’area dedicata per l’acquisto della Special Edition, mentre si è rinnovato il legame con il mondo della gastronomia. Al Maio Restaurant, Dom Pérignon Vintage 2015 e Dom Pérignon Rosé Vintage 2009 sono stati protagonisti di un abbinamento al calice Dom Pérignon Rosé Vintage 2009, che mostra tutte le sfumature aromatiche del Pinot Noir, ha trovato la sua perfetta sintesi nel pairing con il salmone affumicato di Petrossian, mentre la sensazione tattile di Dom Pérignon Vintage 2015, uno Champagne dal profilo complesso, con aromi floreali e speziati, dalla freschezza fruttata e vegetale, è stata esaltata dallo jamón iberico di Joselito. Dom Pérignon e Basquiat insieme in Rinascente Barbara Amati Il Vintage 2015, nell’edizione limitata ispirata all’artista, è stato protagonista delle vetrine dello shopping center milanese e, con il Rosé Vintage 2009, dell’aperitivo da Maio Restaurant L’allestimento nelle vetrine della Rinascente ha creato un connubio fra le etichette della Maison e JeanMichel Basquiat legando il patrimonio sensoriale di Dom Pérignon alle visionarie interpretazioni dell’artista. Rappresenta una scelta di continuità con il filo rosso che collega Dom Pérignon al mondo della pop art MILANO
14 Food&Beverage | dicembre 2024 UOMINI&VIGNE NOMINE Camillo Pugliesi direttore Consorzio Vini Doc Sicilia Camillo Pugliesi è stato nominato direttore generale del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia. La sua nomina rappresenta un passaggio importante per il Consorzio che ha individuato in lui la figura ideale per guidare e valorizzare uno dei simboli più rappresentativi dell’eccellenza vitivinicola siciliana. Classe 1984, siciliano, abilitato come avvocato, con una specializzazione da giurista d’impresa, Pugliesi unisce la passione per la sua terra all’esperienza acquisita negli anni come consulente giuridico d’impresa, imprenditore agricolo e socio fondatore di ImpresaItalia Consulting, specializzata in consulenza e finanza agevolata per le imprese vitivinicole e gli enti di promozione e tutela dei prodotti regionali. “L’ingresso di Pugliesi porta un nuovo slancio al nostro gruppo, che già oggi può contare su un’eccellente squadra di professionisti: insieme, con questo contributo in più, ci apriamo a nuove prospettive di crescita per il settore vitivinicolo siciliano”, è il commento di Antonio Rallo, presidente del Consorzio. SCANSANO L’etichetta solidale del Morellino Roggiano La Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano lancia una nuova edizione limitata del Roggiano Morellino di Scansano Docg con un’etichetta solidale disegnata dai ragazzi di Tuttiateatro Aps di Grosseto. L’iniziativa mira a supportare il progetto di inclusione sociale dell’associazione che ogni anno organizza un corso teatrale di musical rivolto a giovani delle scuole superiori e a ragazzi diversamente abili. Parte del ricavato delle vendite della bottiglia sarà, infatti, devoluto a sostegno dell’attività teatrale che offre ai partecipanti l’opportunità di lavorare insieme in un ambiente creativo e inclusivo. Il progetto permette di sperimentare la ricchezza della diversità, promuovendo la conoscenza reciproca e la collaborazione tra ragazzi con e senza disabilità. L’etichetta è stata selezionata tra i disegni prodotti dai partecipanti al progetto e tutte le opere sono esposte in una sezione dedicata sul sito della cooperativa. Il Roggiano è un Morellino di Scansano Docg classico, da bere giovane, ma in grado di esprimere al meglio il suo potenziale due o tre anni dopo la vendemmia. COMPLEANNI 130 anni e un francobollo per Amaro Lucano Amaro Lucano celebra il suo 130° anniversario con un francobollo dedicato. La cerimonia ufficiale si è svolta nella Sala degli Arazzi di Palazzo Piacentini, a Roma, sede del Ministero delle Imprese e del made in Italy. Un’iniziativa che rientra nella serie filatelica “Le Eccellenze del sistema produttivo ed economico”, per rendere omaggio alle imprese che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra storia economica. L’immagine del francobollo commemorativo raffigura la Pacchiana, la donna che rappresenta l’icona della bellezza e dell’eleganza lucana senza tempo. La sua figura emerge tra mito e leggenda: una dea popolana delle messi, custode di segreti e di magia immortali. La Pacchiana, la donna più famosa della Basilicata, indossa l’abito di una contadina nubile in un giorno di festa. PROGETTI Birrificio Italiano Spirits con sette distillati All’interno di Birrificio Italiano nasce Birrificio Italiano Spirits, un progetto che si deve ai trent’anni di esperienza di Agostino Arioli come mastro birraio indipendente e dalla sua più recente passione per il mondo dei distillati e della miscelazione. Birrificio Italiano Spirits conta una linea di sette distillati distribuiti dalla rete di Birrificio Italiano di Limido Comasco (Co): un amaro, un gin, un aperitivo e quattro distillati di birra, bierbrand dall’approccio creativo, studiati per incontrare il palato degli appassionati bevitori di birra. I magnifici sette sono: l’Amaro Marasso, il gin Drytto, l’aperitivo Capparis, e quattro distillati di birra battezzati Albedo, dei quali uno puro, gli altri tre passati in botti rispettivamente di Moscato Giallo altoatesino, di Rhum della Martinica e di peated whisky. Sono distillati pensati per essere bevuti lisci, on the rocks, ma anche miscelati.
15 Food&Beverage | dicembre 2024 PARTNERSHIP Serena Wines 1881, storica azienda familiare coneglianese leader nella produzione e commercializzazione di Prosecco Doc e Docg, è il distributore esclusivo per l’Italia dei vini Djokovic. Sono due etichette, uno Chardonnay e un Syrah, prodotte dall’azienda vinicola di famiglia gestita da Goran Djokovic, lo zio di Nole, nel distretto serbo di Šumadija, a Lipovac, tra Arandjelovac e Topola, un’areale conosciuto per i suoli rocciosi e ferruginosi dalla tipica colorazione rossa della terra. Due vini fortemente riconoscibili, di carattere, che raccontano in modo inequivocabile la loro provenienza. Quella tra Serena Wines 1881e l’azienda Djokovic è una collaborazione che trae ispirazione dall’amore per i campi di terra rossa (questa volta non quelli delle vigne) e per il vino di alta qualità, amore che unisce i nomi del campione serbo e di Luca Serena, quinta generazione oggi alla guida di Serena Wines 1881, nonché tennista professionista -che il 17 agosto di quest’anno si è aggiudicato l’oro ai Mondiali Itf Over40 nel doppio maschile a Lisbona- e Amministratore Delegato vulcanico che si divide tra campionati sportivi e amministrazione aziendale. Non è la prima volta che Serena Wines 1881 include nel proprio portfolio vini stranieri. De Vilmont, l’elegante marchio di Champagne di proprietà, rappresenta oggi uno dei brand di maggior prestigio dell’azienda. Un progetto che nasce nel 2007, quando per volontà dello zio di Luca Serena, Gerardo Serena, la famiglia decide di investire nell’Aoc Rilly la Montagne e nelle pregiate bollicine francesi. E, dopo la Francia, è la volta dei Balcani, per un progetto ambizioso, pur in un momento non facile per il segmento dei vini fermi a livello globale, ma che, grazie all’eccellenza e ai valori culturali che porta con sé, andrà lontano. “Questa collaborazione non solo lega il nome di Serena Wines 1881 a quello della famiglia dell’oro di Parigi 2024, ma avvicina ancora di più la nostra azienda al mondo dello sport, di cui condividiamo da sempre i valori -commenta Luca Serena- Una collaborazione che ci permette di arricchire la nostra proposta di due vini fermi di nicchia e di innalzare così il nostro portafoglio, lavorando di pari passo sul posizionamento dei nostri brand di punta -Champagne de Vilmont, Audace Underwater e Ville d’Arfanta- verso un target horeca premium. Al tempo stesso, auspichiamo che il nome della famiglia Djokovic possa supportare Serena Wines 1881 nel suo processo di espansione nei Balcani, a partire dalla Serbia, dove intendiamo avviare un percorso di comunicazione e promozione del brand legato proprio allo sport e in particolare al tennis, che ho praticato fin da bambino con successo”. Le due etichette importate da Serena Wines 1881 sono Djokovic Chardonnay e Diokovic Syrah, dell’annata 2021. Il bianco, dal colore giallo chiaro, al naso si presenta maturo e minerale e in bocca svela aromi fruttati di pere, mele gialle albicocche, peperoni al limone, brioche, frutta tostata. Il Syrah ha colore viola opaco, profumi fruttati di mora, mirtillo, prugna, aromi speziati di pepe, olive nere, chiodi di garofano, legno di cedro, pelle conciata; al palato convince per la pienezza e i tannini morbidi. Serena Wines 1881 distribuisce i vini premium di Goran Djokovic Federica Belvedere Dall’amore per la terra rossa e per le vigne che accomuna la famiglia Djokovic e Luca Serena nasce una collaborazione che proietta l’azienda veneta verso i Balcani Luca Serena, Amministratore delegato di Serena Wines 1881, importa Djokovic Chardonnay e Djokovic Syrah, entrambi dell’annata 2021, prodotti in Serbia dalla famiglia Djokovic. Lo Chardonnay è maturo e minerale e in bocca svela aromi fruttati di pere, mele gialle, albicocche, peperoni al limone, brioche, frutta tostata. Il Syrah attrae per i profumi di mora, mirtillo, prugna e gli aromi speziati di pepe, olive nere, chiodi di garofano, legno di cedro, pelle conciata; al palato convince per la pienezza e i tannini morbidi
16 Food&Beverage | dicembre 2024 PACKAGING Champagne è anche packaging. Ovviamente raffinato. Non stiamo parlando delle bottiglie, ma di una serie di accessori che permettono al design di incontrare le Cuvée firmate Veuve Clicquot. La Maison fondata a Reims nel 1772 e che ha avuto in Madame Clicquot una delle prime imprenditrici dell’era moderna, oltre alle sue etichette propone anche la Road to the Sun Collection, eleganti creazioni ideate per vestire le inconfondibili Cuvée Yellow Label e Rosé. Puffy Bottle Holder è un portabottiglia appositamente disegnato per portare con sé una bottiglia di Yellow Label, mantenendo lo Champagne a una temperatura ideale per un’ora. Questo accessorio pratico e funzionale si può portare a spalla o a tracolla. Realizzato con materiali riciclati, è nel classico giallo della Maison e può essere decorato con patch personalizzabili. Stessa funzione per Yellow Cooler, coffret portatile dal manico cromato. Progettato per durare nel tempo e completamente riciclabile, è realizzato in lamiera stagnata con una base interna prodotta interamente dagli scarti della canna da zucchero. Clicquot Cooler è disponibile in due colori, rosa e giallo, che richiamano le etichette degli Champagne Yellow Label e Rosé. Utili suggerimenti per i regali natalizi sono Clicquot Arrow e Clicquot Ice Jacket, sempre della collezione Road to the Sun. Clicquot Arrow rappresenta lo spirito nomade della Maison Veuve Clicquot. Questo coffret dal design a forma di freccia indica la distanza tra il proprio luogo del cuore e le cantine della Maison, a Reims. Personalizzabile in vivaci colori, mantiene fresco lo Champagne. È realizzata in lamiera stagnata, ecologica e riciclabile e rispecchia l’impegno della Maison per la sostenibilità. Clicquot Ice Jacket rappresenta il perfetto equilibrio tra design e innovazione. Progettata con una grande attenzione all’ambiente dai diplomati della Central Saint Martins College for Art e Design di Londra, è in plastica riciclata, realizzata avvalendosi dell’innovativa tecnologia di maglieria 3D. Studiata per esaltare l’esperienza della degustazione, Clicquot Ice Jacket è disponibile in due colori, entrambi pensati per le Cuvée Yellow Label e Rosé. Può essere personalizzata in tanti modi diversi, con lettere, numeri e patch originali e colorati. Completamente riutilizzabile, mantiene lo Champagne al fresco con stile e in modo sostenibile. Per lo Champagne icona della Maison, La Grande Dame 2015, la Cuvée che rende omaggio allo spirito rivoluzionario di Madame Clicquot, un perfetto equilibrio di verticalità, armonia ed eleganza, Veuve Clicquot propone coffret nati dalla collaborazione con Paola Paronetto. L’artista ha disegnato una collezione di sette confezioni regalo, ognuna in una tonalità ispirata alla sua personale palette. Veuve Clicquot, gift with style con Road to the Sun Collection Federica Belvedere La Maison propone una serie di accessori per portare con sé la propria etichetta preferita. Eleganti creazioni personalizzabili, dal portabottiglia al coffret Road to the Sun Collection è la proposta di Veuve Clicquot per una linea di accessori personalizzabili, utili anche come idea regalo, per vestire le inconfondibili Cuvée della Maison: Yellow Label e Rosé. Qui sopra, il portabottiglie Puffy Bottle Holder, in alto, Yellow Label, Champagne simbolo dello stile Clicquot: freschezza, forza, ricchezza aromatica e setosità; a destra, Clicquot Ice Jacket, in plastica riciclata, realizzato con l’innovativa tecnologia di maglieria 3D. Al centro, il coffret portatile Yellow Cooler hamp raffin ma d al design d Clicquot. L e che ha a prime impr sue etichet Collection, e inconfondib Puffy Bot tamente dis glia di Yello a una tem a p c
18 Food&Beverage | dicembre 2024 FRANCIACORTA C’era tutta la famiglia Moretti -dal patron Vittorio con la moglie Mariella, dalla figlia Francesca, enologa e presidente del Gruppo Terra Moretti Vino, alla sorella Carmen- per il debutto di Alma Assemblage, una trilogia di vini che segna l’inizio di una nuova era per Bellavista, l’azienda di Erbusco (Bs) pionieristica e visionaria che dette il via nel 1977 a quella che è oggi la Franciacorta. Una nuova era, perché Francesca Moretti è uscita dalla propria zona di comfort per mettersi in gioco (come ha sottolineato Massimo Tuzzi, Amministratore delegato della Holding Famiglia Moretti) e l’ha fatto trovando in Richard Geoffroy (già Chef de Caves di Dom Pérignon) un’anima affine e un mentore che l’ha guidata e ha guidato l’azienda alla ri-scoperta del suo cuore palpitante: i vigneti. “Evolvere è nell’essenza della tradizione, a ogni vendemmia la tradizione dimora nella terra, vive nelle radici, si perpetua nei gesti e si preserva nella memoria. Ogni anno siamo contemporanei rimanendo classici”, ha detto Francesca Moretti. Così è nato il progetto Sense of Place, il legame inscindibile che lega la terra e la vigna con la tradizione di fare vino della famiglia Moretti e con la Franciacorta: suoli, esposizioni, biodiversità e microclimi, ma anche storia, architettura, arte, affetti, persone, ricordi e sentimenti. Un legame con il luogo, testimoniato dal lavoro in campagna e in cantina, dall’attenzione meticolosa a ogni dettaglio, dall’amore per una terra generosa e una natura in costante cambiamento. Un patrimonio di vigne curate e custodite con dedizione e passione da vent’anni da Marco Simonit, di Simonit&Sirch che si occupa di consulenza e formazione nell’allevamento della vite. La trilogia è firmata da Francesca Moretti e Richard Geoffroy: tre cuvée con base la vendemmia 2021 -Alma Assemblage 1, Alma Rosé Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1- che esprimono un profilo gustativo che trasmette gioia, energia, profondità, luminosità e pienezza. Alma Assemblage 1 è una cuvée che rappresenta l’anima di Bellavista per condurre a un gusto che è espressione dell’integrazione armonica tra campagna e cantina. Un’elaborazione articolata che trae origine dal vasto patrimonio vinicolo di Bellavista: su 129 parcelle sono 60 quelle che entrano a far parte della trilogia e restituiscono in cantina 91 selezioni di vini base che partecipano all’assemblaggio. Alma Assemblage 1 è la sintesi di un progetto che unisce agricoltura e vinificazione: “A ogni vendemmia una nuova era -è il commento di Francesca Moretti- che genera nuovi paradigmi come l’esasperazione della parcellizzazione per un’enologia di precisione che trova la sua massima espressione nella creazione delle cuvée”. Ha aggiunto Richard Geoffroy: “Io sono un uomo di Champagne, ma penso che la Franciacorta sia un territorio con un’identità definita, riconoscibile, con competenze e capacità di innovazione illimitate: non ha bisogno di imitare altri modelli”. La numerazione cardinale segna il punto di partenza del nuovo percorso che ogni anno darà vita a un’edizione diversa, con un’unica costante: il patrimonio di vigne e il sentimento del luogo. Debutta Alma Assemblage 1 la tradizione che evolve Barbara Amati Francesca Moretti e Richard Geoffroy firmano una trilogia di vini che segna l’inizio di una nuova era per Bellavista che ha trovato un mentore nello Chef de Caves più autorevole Le cuvée Alma Assemblage 1, Alma Rosé Assemblage 1, Alma Non Dosato Assemblage 1 sono nate da due anime affini come Francesca Moretti e Richard Geoffroy, frutto dell’integrazione armonica tra campagna e cantina. Esprimono un profilo gustativo che trasmette gioia, energia, profondità, luminosità e pienezza. La numerazione cardinale segna il punto di partenza del nuovo percorso che ogni anno darà vita a un’edizione diversa, con un’unica costante: il patrimonio di vigne e il sentimento del luogo
RISERVE Damilano svela la 2017 del Barolo Cannubi 1752 La Cantina Damilano svela l’annata 2017 del Barolo Docg Riserva Cannubi 1752 fiore all’occhiello dell’azienda piemontese. 1752 affonda le sue radici nella decisione della Cantina di dare risalto al nucleo storico della menzione geografica Cannubi, noto come Tumela. Questa zona privilegiata, posta nella parte più alta della collina con esposizione a sud e sud-est, gode di condizioni ottimali per la maturazione del nebbiolo, varietà che qui esprime tutto il suo potenziale. Le viti, di oltre cinquant’anni, affondano le radici in suoli in cui si mescolano marne di Sant’Agata e arenarie di Diano. Nel vino gli aromi di ciliegia e prugna lasciano spazio, con l’evoluzione, a note di tabacco, rosa e viola; la sua finezza è garantita dalla presenza di calcio e argilla, mentre la componente sabbiosa ne esalta la fragranza e la freschezza. Limo, potassio e magnesio regalano colore intenso e alta concentrazione polifenolica, elementi che definiscono la personalità complessa e raffinata di questo Barolo. Barolo Docg Riserva Cannubi 1752 è stato celebrato con una verticale di cinque annate: 2008, 2010, 2015, 2016 e 2017. decis men zon esp pe m a c www. FOOD AND BEV .it L’enogastronomia a portata di click www.foodandbev.it REPORT Assovini fotografa una Sicilia dinamica Un’associazione capace di rinnovarsi e adattarsi nel tempo che ha già tracciato la rotta per il futuro puntando su enoturismo, sostenibilità, innovazione, ricerca, sperimentazione e le nuove generazioni. È la fotografia di Assovini Sicilia scattata dalle docenti Tindara Abbate e Alessandra Costa del Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Messina nel report 2024 Cultivating the future. La Sicilia del vino si racconta. Il sondaggio ha coinvolto le aziende associate di Assovini Sicilia che hanno risposto al questionario su aree tematiche come l’export, la produzione, la trasformazione digitale, la transizione generazionale e la biodiversità. Secondo il report nel 95% delle 101 aziende vitivinicole associate i membri della famiglia sono coinvolti nella direzione di impresa. Per la presidente dell’Associazione, Mariangela Cambria, “dopo 25 anni, Assovini ha vinto la sua sfida: la Sicilia del vino è contemporanea, dinamica, moderna, capace di raccontarsi attraverso il vino come parte di uno straordinario mosaico di territori”.
20 Food&Beverage | dicembre 2024 ALTO ADIGE Due nuovi vini per Hofstätter Martin Foradori Hofstätter, alla guida della storica tenuta che porta il suo nome nel cuore di Tramin (Termeno), in Alto Adige, porta avanti una viticoltura che si concentra sui dettagli, mettendo al centro l’identificazione precisa del vigneto di origine di ogni vino. “Rinnovarsi con coerenza” è il principio guida del produttore che presenta due nuove etichette con le quali eleva ulteriormente i confini della finezza e rafforza la propria identità stilistica, portando a nuove vette l’eleganza del Pinot Nero e interpretando il Gewürztraminer con una raffinatezza quasi rivoluzionaria per questo vitigno. Sono due etichette da singolo vigneto: un Pinot Nero proveniente dalla tenuta Barthenau, a Mazon, territorio storico per il Pinot Nero situato nel punto più alto sul versante est della Valle dell’Adige, a un’altitudine compresa tra 430 e 460 metri, e un Gewürztraminer prodotto su pendenze del 60% a Söll, sopra Termeno, sul versante ovest della valle dell’Adige. Barthenau Vigna Herbsthöfl Pinot Nero 2022 nasce esclusivamente dalle uve dell’omonimo vigneto da viti frutto di una selezione massale della Vigna Roccolo, il più antico vigneto di Pinot Nero dell’Alto Adige. Grazie alla particolare esposizione e all’altitudine dei vigneti e allo speciale microclima, il Barthenau Vigna Herbsthöfl Pinot Nero è caratterizzato da finezza e caratteristiche varietali distintive. Vigna Castel Rechtenthal Gewürztraminer 2022 nasce nell’omonimo vigneto, sui ripidi versanti che si innalzano maestosi sopra il Castello di Rechtenthal, ai piedi del Monte Roen, la cima più alta di Termeno (2.116 metri di altitudine). Questa posizione straordinaria, caratterizzata da rocce sedimentarie marine ricche di calcare e influenzata da fresche correnti d’aria provenienti anche dal vicino torrente Inferno, permette al vino che ne deriva di esprimere un profilo moderno e versatile, in cui freschezza, leggerezza e delicate note agrumate regalano una piacevolezza che richiama il sorso, segnando un nuovo traguardo stilistico nell’interpretazione di questo vitigno. NOVITÀdaSTAPPARE TOSCANA Jac, il Cabernet Franc sogno di Di Battista Jac è un Cabernet Franc coltivato a 460-510 metri sul livello del mare che rappresenta la quintessenza dell’eleganza e della passione che anima l’azienda toscana. Creato da Jacopo Di Battista, fondatore visionario di Querceto di Castellina, a Castellina in Chianti (Si), Jac è un Cabernet Franc che si distingue per la sua acidità vivace e la struttura armoniosamente bilanciata. L’etichetta, dal design particolare, rende omaggio alla passione del produttore per le auto sportive e l’iconico motore V8, riflettendo la raffinatezza, la potenza e l’equilibrio racchiusi in ogni bottiglia di Jac. Questo vino è il risultato del progetto di Di Battista che voleva creare un vino distintivo diverso dal tradizionale Sangiovese e, all’inizio della sua carriera, scoprì vini affascinanti prodotti con questo vitigno. Il nome è il soprannome di Jacopo e alla casa vinicola è sembrato naturale dedicare questo vino al fondatore coraggioso e appassionato, celebrando l’essenza della sua identità. TRENTINO 1673 Millesimato per Cesarini Sforza La famiglia degli spumanti Trentodoc di Cesarini Sforza si amplia con un nuovo nato nella linea 1673, che riveste un ruolo di primo piano per la casa spumantistica trentina, a oggi costituita dalle etichette Riserva, Rosé e Noir Nature: ora si aggiunge 1673 Millesimato, prodotto nell’annata 2020. È ottenuto da uve chardonnay e pinot nero coltivate in Val di Cembra a 500-600 metri sul livello del mare, su terreni franco sabbiosi ricchi di porfido. 1673 Millesimato Brut è l’unica referenza della linea frutto di un uvaggio: lo chardonnay dona carica aromatica e finezza, il pinot nero corpo e struttura, il tutto in una cuvée ricca ed equilibrata che ha riposato 36 mesi sui lieviti prima di essere immessa sul mercato. Nel calice presenta un colore giallo paglierino tenue con delicati riflessi ramati e un perlage fine e cremoso; le note fruttate e fragranti dello chardonnay sono preludio a sentori complessi e avvolgenti, tipici del pinot nero. L’esordio al naso è caratterizzato da sentori di mela Golden e pesca bianca, seguite da sensazioni calde e setose di piccoli frutti maturi. Il lungo affinamento sui lieviti rivela delicate note di crosta di pane. cen del è i et e ra vett tram que un Ma pu a nell’ ata ate su ato gio: ot d a enza nda ore in ue a-
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